PeaceLink: Esponiamo i simboli della Pace e della nonviolenza per denunciare la guerra di Karzai ad Emergency



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Ieri pomeriggio 9 operatori (3 italiani e 6 afghani) dell'ospedale di
Emergency a Lashgar-Kah sono stati arrestati dalle forze di sicurezza
afghane.  L'accusa è di aver partecipato all'organizzazione di un
attentato che doveva colpire il locale governatore nei prossimi
giorni. Questa è la versione ufficiale fornita e rilanciata questa
mattina anche da alcuni quotidiani italiani. Ma Emergency,
ricostruendo l'accaduto fornisce una versione nettamente diverse. In
una conferenza stampa Gino Strada ha denunciato indignato che la
polizia segreta di Karzai (la stessa che nel 2007 rapì e torturò
Rahmatullah Hanefi), con l'appoggio dell'ISAF(la forza internazionale
alla quale partecipano anche soldati italiani), ha deciso di colpire
Emergency in quanto scomodo testimone dei crimini dell'occupazione e
della guerra.

Assurdo e incredibile è l'intervento del governo italiano, che prende
le distanze da Emergency (per la terza volta da quando opera in
Afghanistan in grave pericolo). Il ministro degli Esteri Frattini,
dopo aver assicurato che la Farnesina sta seguendo la vicenda,
ribadisce che l'Ong non è finanziata dalla Cooperazione Italiana (può
quindi essere abbandonata a rischi e pericoli?) e "la linea di
assoluto rigore" contro il terrorismo (Emergency per principio rifiuta
l'ingresso di qualsiasi arma nei propri ospedali).

Tutto questo avviene a poco più di un mese dall'ultima denuncia di
Emergency sulle violazioni del diritto umanitario durante alcuni
bombardamenti. Emergency, come ha denunciato Gino Strada, è scomoda.
La sua scelta di curare qualsiasi ferito, rispettando alla lettera le
Convenzioni di Ginevra, e la sua posizione assolutamente pacifista e
di denuncia dei crimini della guerra, è sempre stata scomoda per
qualsiasi governante dell'Afghanistan. Lo fu per i talebani, che nel
maggio 2001 fecero irruzione in un ospedale costrigendo ad
interrompere le attività umanitarie, e lo è stato sin dall'inizio
della guerra per gli statunitensi. Già nel 2007, al termine del
rapimento del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, la
polizia segreta di Karzai rapì (con motivazioni false e pretestuose) e
torturò Rahmatullah Hanefi, costringendo Emergency a sospendere le sue
attività. E anche allora il governo italiano assunse una posizione
debole e subalterna e non difese l'Ong pacifista come sarebbe stato
suo dovere.

Un compito, come la cronaca degli ultimi anni ha dimostrato, che può
essere assunto soltanto dai pacifisti e da chi la guerra la avversa e
la denuncia da sempre, anche dai teatri di guerra stessi. In questo
momento non è minacciato soltanto (e non sarebbe comunque da
trascurare) il prezioso e indispensabile lavoro umanitario di una Ong,
spesso unico vero presidio sanitario gratuito per tutti. Sono
minacciati i principi dell'azione umanitaria, dell'amore per la Pace,
la possibilità della denuncia della guerra e dei suoi crimini, la
difesa dei diritti umani e fondamentali di ogni persona. Tutto questo
è considerato un crimine da punire, dai warlords in Afghanistan (e il
contingente italiano è parte attiva delle attività delle truppe di
occupazione e della guerra) e dai loro epigoni in Italia. Facciamo
nostra la denuncia di Gino Strada, rilanciamo e diamogli voce. Così
come facemmo per Simona Pari e Simona Torretta e per Giuliana Sgrena
esponiamo i simboli della Pace e della nonviolenza, doniamo nuova
forza alla richiesta incessante della fine di ogni guerra. I nostri
gesti quotidiani siano accompagnati dalle bandiere arcobaleno e da
ogni espressione della nobile aspirazione dell'umanità. Nel dicembre
2001 Gino Strada ed Emergency lanciarono l'idea degli "stracci di
Pace": ogni persona contraria alla guerra è stata invitata a portare
con sé un piccolo straccetto bianco. Fu l'inizio della straordinaria
mobilitazione pacifista che mise in difficoltà la macchina del
consenso bellico e inondò l'Italia di bandiere arcobaleno. Tutti noi
abbiamo bisogno di realtà straordinarie, patrimonio comune di ogni
amante della Pace, come Emergency. Ed oggi è Emergency che ha bisogno
di noi. Ognuno di noi si faccia portavoce della denuncia del violento
abuso di cui Karzai e la sua polizia segreta sono autori. Piccoli
granelli di sabbia possono inceppare la macchina della guerra e delle
sue menzogne.

Alessio Di Florio
Coordinatore Informativo Ass. PeaceLink - telematica per la Pace