Roma, 14 aprile h 20: Riunione aperta dell'Assopace Roma
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- Date: Thu, 08 Apr 2010 12:55:56 +0300
Cari/e tutti/e,
mercoledì 14 aprile dalle ore 20, presso la Sede di
Unponteper - Casa dei Diritti sociali in Piazza Vittorio 132, avrà
luogo una riunione aperta dell'Associazione per la Pace - Roma per
rilanciare le sue attività e presentare pubblicamente le campagne 2010
sulle quali è impegnata.
Saranno presenti anche Luisa Morgantini - già vice Presidente del
Parlamento Europeo e membro dell'Associazione per la Pace Nazionale - e
Farshid Nourai, coordinatore nazionale dell'Associazione.
Nel corso della riunione aperta, ciascuno/a dei/lle partecipanti
potrà decidere se e come dare il proprio contributo alle attività
dell'Assopace Roma, aderendo anche solo ad una delle campagne in corso,
compatibilmente con i tempi e le energie a sua disposizione.
A seguire troverete una descrizione delle campagne 2010 sulle
quali sono concentrate le attività dell'Associazione per la Pace.
Vi aspettiamo numerosi/e per riunione e aperitivo a seguire!
Associazione per la Pace - Roma
+39 328 5657662
Le campagne dell’Associazione per la Pace del 2010 sulla Palestina.
La resistenza nonviolenta palestinese è un crescente movimento popolare che lotta per l’autodeterminazione e una soluzione di pace giusta. La strategia di lotta è basata sulla creatività e sull’azione congiunta con attivisti israeliani e internazionali. Molti attivisti da diversi paesi e noi dell’Associazione per la Pace,ci siamo riuniti per creare una rete internazionale di sostegno ai comitati popolari di Bi’lin e Ni’lin, costituitisi in Comitati dopo la quarta conferenza di Bil’in del 2009, e a tutte le realtà di resistenza nonviolenta palestinese. Israele cerca di soffocare questa unione dei Comitati Popolari, attraverso una dura repressione, che già in diversi casi è sfociata nel sangue. I nostri obiettivi sul tema possono essere così riassunti: -Aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica e della classe politica sul tema, e la visibilità della terribile situazione dei palestinesi costretti a vivere sotto occupazione e con il muro di segregazione. -Migliorare il collegamento tra i gruppi della società civile che lavorano in solidarietà con questo movimento e creare un canale di comunicazione permanente con i Comitati. -Aumentare la capacità di pressione sulle rappresentanze politiche, suscitando l’attenzione dei media. -Promuovere iniziative che portino alla formazione di Corpi Civili di Pace e al rafforzamento della presenza internazionale di sostegno ai Comitati.
Intendiamo
proseguire le attività dell’Associazione per la Pace in Libano. Il
dramma dei profughi non può essere dimenticato nel turbinio degli
interessi politici e economici. Il primo strumento è quello dei
viaggi; i viaggi vogliono portare la nostra solidarietà ai profughi
e dire a loro che non sono dimenticati. Nel 2010 dunque l’obiettivo principale è quello di sviluppare il lavoro fatto, cercando di diffondere nel territorio Romano e laziale, i risultati del progetto “Intrecciando idee per il futuro”. La prossima missione in Libano avrà luogo dal 3 al 10 aprile 2010; i contatti per le iscrizioni li trovate sul sito www.assopace.org
Il Tribunale Russell per la Palestina è promosso dalla Bertrand Russell Foundation, nel solco della tradizione di quello che fu il Tribunale Russell per il Vietnam nel 1967; l’iniziativa è nata in risposta ai crimini di guerra, così come riconosciuti dall’ONU, durante l’operazione militare israeliana “Piombo Fuso” del 2009, e in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Internazionale che ha dichiarato illegale il muro costruito da Israele. E’ iniziativa civica che promuove il Diritto Internazionale come strumento per la risoluzione pacifica della questione Palestinese; le decisioni non sono giuridicamente vincolanti ma dotate di grande autorevolezza per la composizione della giuria internazionale e per la competenza dei testimoni chiamati a portare il proprio contributo. Gli obiettivi del Tribunale sono quelli di portare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, le violazioni da parte di Israele dei diritti umani,sociali, economici e politici dei Palestinesi. Il Tribunale ha però un obiettivo più ampio che è quello di evidenziare le responsabilità dell’ONU, dell’Unione Europea e degli Stati membri e delle compagnie private che operano in Palestina, in diverse sessioni. La prima sessione si è svolta a Barcellona nei giorni 1-2-3 marzo, sulle responsabilità dell’Unione Europea per non aver adottato le misure necessarie a porre fine all’impunità internazionale di Israele, e a portare ad una soluzione giusta e duratura del conflitto. Il Tribunale è organizzato in Comitati nazionali, e il capofila del Comitato italiano è l’Associazione per la Pace. L’obiettivo per il 2010, è di portare all’attenzione anche in Italia, come accaduto in Spagna per la prima sessione, i temi di cui il tribunale si occupa, e di rafforzare la rete di società civile che sostiene il tribunale in Italia,in modo da prepararsi in futuro ad una sessione italiana del tribunale, su un tema specifico.
IN ITALIA L’Associazione per la Pace è composta da numerosi gruppi territoriali sul territorio nazionale. La vocazione dell’Associazione per la Pace è sicuramente, per storia sua e dei suoi attivisti, una vocazione di tipo internazionale,improntata alla diffusione della cultura della pace e della nonviolenza su temi come Palestina, Balcani, Kurdistan ecc. Ma i gruppi territoriali dell’associazione si occupano anche di temi che ci coinvolgono qui, direttamente sul nostro territorio, in Italia; si tratta di temi fondamentali come il disarmo, l’acqua come bene pubblico, la lotta al razzismo e all’intolleranza e il rispetto della legalità. Un obiettivo di questo gruppo per il 2010 e gli anni a seguire potrebbe e dovrebbe essere quello di affiancare alla propria lotta per la Palestina, anche una lotta che parta da qui; l’idea è quella di creare una rete con altri gruppi territoriali dell’assopace sulla base di temi che vogliamo portare anche a Roma. Uno scambio, una sorta di gemellaggio, che in questi tempi in cui in Italia tutti i diritti fondamentali sono messi in discussione, potrebbe essere un’iniziativa utile per cominciare a fare un po’ di resistenza nonviolenta su questioni nazionali, ma che in realtà riguardano i diritti di tutti. |
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