bagnasco e le elezioni
- Subject: bagnasco e le elezioni
- From: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
- Date: Thu, 25 Mar 2010 10:00:42 +0100
10 03 24 Bagnasco e le
elezioni
Davvero penoso, prima che irritante,
il passo avanti e passo indietro, in 24 ore, di Bagnasco, presidente dei vescovi
italiani, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Prima, avanza i soliti “valori non
negoziabili”, come se la chiesa fosse lì per negoziare e scambiare valori coi
poteri del mondo (certe eminenze non fanno altro), invece che annunciare e
vivere l’evangelo dell’amore che ci perdona, ci salva dal male e ci ispira un
cammino nella giustizia. Tra quelle condizioni ultimative,
insieme ad altre indicazioni sensate di onestà civile, spiccava il criterio di
non votare per chi non si oppone all’aborto (come se le regioni potessero
disfare quella legge statale che sicuramente riduce il male). Ne risultava per
tutti una pacchiana opposizione a Bonino e Bresso, e un vile appoggio a quel
cinico sfruttatore di chiese ed elogiatore untuoso di papi, che è Berlusconi. Ci
tocca assistere ad osceni scambi di leccate. Può un ecclesiastico responsabile
essere così ingenuo, sprovveduto, o così servile come vescovo, e così stolto
come cittadino? Forse non lo può del tutto, visto che
24 ore dopo, si affretta a ricollocare la difesa della vita dall’aborto entro un
quadro più completo ed equilibrato delle tante offese e minacce alla vita umana,
alla sua dignità e ai diritti concreti quotidiani del lavoro e delle famiglie.
Ma il primo servizio sarà utilizzato, tanto più che è l’ennesima prostrazione
ecclesiastica al berlusconismo, questo aborto di civiltà. Non rimane – ma è
tutto – che sperare nelle coscienze: c’è una “luce che illumina ogni uomo”, più
alta e più intima delle gerarchie e delle propagande. Salvo errori, resta fuori
dall’orizzonte della nostra politica, tutta impastoiata nel battibecco e nel
pattume casalingo, uno sguardo al mondo, alle relazioni di dominio e di guerra,
che non si vedono diminuire e neppure angosciano i cittadini come sarebbe
giusto. Enrico Peyretti *** |
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