R: [pace] [orienthousenapoli] Que Viva Palestina!
- Subject: R: [pace] [orienthousenapoli] Que Viva Palestina!
- From: "ferroferrarese at libero.it" <ferroferrarese at libero.it>
- Date: Fri, 8 Jan 2010 10:03:00 +0100 (CET)
Grazie della nota che ho apprezzato.
In essa ci sono, a mio avviso, due punti su cui bisognerebbe discutere e fare chiarezza.
Il primo riguarda Fatha...che, dopo l'uccisione di Arafat, si è persa nella sfiducia ed ha spalancato le porte alla corruzione ed alla collaborazione con il Mossad, quindi non appare corretto usare la definizione neutrale "le due parti palestinesi sono divise"; anche perchè quel ladrone di Abu Mazen (Fatha) ha un generale americano che dirige le torture e gli interrogatori dei prigionieri...di Hamas, mentre quest'ultimo ha, invece, liberato i prigionieri fatti durante il tentato golpe.
Il secondo è collegato al primo. Quelle che definite "le sassaiole dei locali"... sono tutt'altro. Attorno ad Al Arish, che fa poche migliaia di abitanti, stazionano ancora i 600 uomini di Dahlan (già referente di Abu Mazen a Gaza e artefice, in collaborazione con il mossad, del golpe -perso- contro Hamas, dopo che quest'ultimo aveva stravinto le elezioni e varato un governo unitario) che nei piani di Israele avrebbero dovuto entrare a Gaza, dietro ai loro carri armati , nel gennaio 2009, per riprendere il governo della striscia.
sen.Fernando Rossi
capoconvoglio Hope.Maggio 2009
www.perilbenecomune.net
----Messaggio originale----
Da: Assopace.nazionale at assopace.org
Data: 08/01/2010 0.10
A: <assopace.nazionale at assopace.org>
Ogg: [pace] [orienthousenapoli] Que Viva Palestina!
----Messaggio originale----
Da: Assopace.nazionale at assopace.org
Data: 08/01/2010 0.10
A: <assopace.nazionale at assopace.org>
Ogg: [pace] [orienthousenapoli] Que Viva Palestina!
Di Annalena Di Giovanni
Un assedio è un assedio è un assedio. Non ha tempo e non ha voce. E non è soltanto morire senza medicine al buio di una tenda, che un tempo era la tua casa, sperando che questa settimana aprano il confine per farti avere il tuo sacco di farina. Che poi è la misura della dignità a cui hanno ridotto la tua vita, le tue aspirazioni e i tuoi affetti.
Un assedio vuol dire anche 55 feriti e sette arresti. È stata questa l’accoglienza egiziana per il convoglio “Viva Palestina”: 198 veicoli e 580 volontari che con le migliori intenzioni erano partiti dall’Inghilterra oltre un mese fa, carichi di medicine, sedie a rotelle, libri scolastici, giocattoli e vestiti. Forse perché non basta ridurre un uomo a una vittima in attesa di aiuti: bisogna anche negarglieli, poi, gli aiuti. E così il convoglio arrivato in Egitto grazie solo all’intercessione turca, è stato attaccato ieri mentre aspettava il permesso di poter uscire dal porto. Da El Arish doveva coprire gli ultimi 40 km verso Gaza. I volontari si sono ritrovati in trappola tra le sassaiole dei locali e le cariche della polizia. Chiedevano solo di andare a Gaza. I feriti non hanno avuto neanche diritto ad andare in ospedale. In sette si sono ritrovati al posto di polizia, malmenati tutta la notte. Tutto questo mentre alla stampa straniera, anche a Terra, veniva impedito di raggiungerli per poter testimoniare quello che stava accadendo.
Un’assedio è restare a guardare, impotenti, mentre i fratelli arabi ti innalzano un muro di ferro davanti. Tanto per eliminare il problema, una volta per tutte. Un muro che spacca la terra e scende giù a decine di metri di profondità per tappare, uno dopo l’altro, tutti i tunnel clandestini dai quali passavano armi, ma anche libri, vestiti, medicine, sigarette, bestiame e tutto ciò che l’assedio ti toglie. Perché l’assedio ti riduce a una talpa, quando, per citare le parole di un ministro egiziano, Israele ti spinge a scappare sottoterra via da Gaza. E se contro blocco di Viva Palestina tiri sassi, come è successo ieri, allora l’assedio ti spara contro. Come hanno fatto i soldati egiziani contro i palestinesi, uccidendone due, con un tale impegno che persino una delle loro reclute è finita uccisa dal fuoco amico.
È passata una settimana dalla marcia dei 1.400 pacifisti arrivati da tutto il mondo in Egitto per entrare a Gaza e chiedere la fine dell’assedio. Una marcia che il Cairo ha proibito all’ultimo minuto e che si è ridotta a una manifestazione, il 31 dicembre, di fronte al museo egiziano. L’intenzione era di fare eco alle altre due manifestazioni che si tenevano, contemporaneamente, una a Gaza e l’altra in Israele. Ma la manifestazione al Cairo è stata subito caricata dalla polizia. Negli stessi giorni Benjamin Netanyahu, in fuga dall’ennesima crisi della sua coalizione, è corso ad abbracciare il presidente Hosni Mubarak. Il primo capo di governo israeliano arrivato fino al Cairo dai tempi del fallimento del processo di pace di Oslo. Una conferma che il sodalizio israelo-egiziano è più forte che mai, e che l’assedio su Gaza andrà avanti. Sul fronte interno palestinese le cose non vanno meglio: Al Fatah e Hamas, la prima in controllo della Cisgiordania, la seconda in controllo della Striscia, non riescono neanche a mettersi d’accordo sul luogo in cui incontrarsi. Un giorno è Sharm el Sheik, il giorno dopo è Damasco. E non muovono un passo neanche le trattative tra Israele e Hamas per il rilascio del soldato Gilad Shalit rapito nel 2006.
Un assedio è talmente difficile da raccontare, quando segui un convoglio che prende e parte verso Rafah in mezzo agli scontri ed agli spari pur di raggiungere Gaza. È difficile da raccontare anche perchè un assedio non indigna come una guerra. Non fa notizia quanto una catastrofe naturale. Ma è peggio. Perchè ci abitua all’idea che l’uomo può valere meno di un nemico, meno di una vittima, meno di un sacco di farina. Anche meno di una talpa.
E anche per oggi l’assedio di Gaza ci fa tutti meno umani.
Associazione per la Pace
Italian Peace Association
Via India 1 - 00196 Roma
Tel. +39 0695558458
Fax:+39 0623327800
assopace.nazionale at assopace.org
Nome skype: assopace.nazionale
Sto utilizzando la versione gratuita di SPAMfighter!
1469 messaggi contenenti spam sono stati bloccati con successo.
Ottimizzate il vostro PC lento. Scansione gratuita!
__._,_.___Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, manda una mail all'indirizzo:
orienthousenapoli-unsubscribe at yahoogroups.com
.
__,_._,___
- Prev by Date: [orienthousenapoli] Que Viva Palestina!
- Next by Date: master per mediatori dei conflitti e operatori di pace
- Previous by thread: Re: [pace] [orienthousenapoli] Que Viva Palestina!
- Next by thread: master per mediatori dei conflitti e operatori di pace
- Indice: