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Che il governo egiziano consenta il cammino della Gaza Freedom March!
- Subject: Che il governo egiziano consenta il cammino della Gaza Freedom March!
- From: Assopace Jerusalem <jerusalem at assopace.org>
- Date: Tue, 22 Dec 2009 11:22:39 +0200
Le autorità egiziano hanno negato il permesso di accedere alla Striscia di Gaza agli attivisti e alle attiviste della Gaza Freedom March. Con preghiera di massima diffusione, firmiamo e inviamo le nostre mail per chiedere che il cammino della Marcia faccia il suo corso! Assopace Roma
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Cari e Care,
Ultime notizie dal Cairo. Le Autorita Egiziane hanno comunicato ieri 20
Dicembre che non intendono aprire il valico di Rafah per permettere
agli oltre 1300 partecipanti da 42 paesi, di entrare nella Striscia di
Gaza. La motivazione addotta è la tensione in corso al confine con
l'Egitto. A questo proposito il comitato organizzatore della Gaza
Freedom March, dopo aver sentito i coordinamenti nei vari paesi, invita
a proseguire il lavoro avviato e a recarsi al Cairo, come previsto, nei
prossimi giorni. Vi inviamo la lettera che in queste ore sta circolando
tra tutti i/le partecipanti e tra coloro che hanno espresso il proprio
sostegno alla iniziativa. Vi invitiamo inoltre ad accogliere anche
l'indicazione di esercitare una pressione sulla Ambasciata Egiziana in
Italia, che abbiamo incontato nei giorni scorsi, attraverso una valanga
di mail.
La Gaza Freedom March è un'espressione di solidarietà verso la
popolazione di Gaza, un richiamo all'emergenza umanitaria in corso, e
un forte richiamo al rispetto per il diritto internazionale.
Manda la tua email all'Ambasciata Egiziana:
Di seguito la lettera del comitato organizzatore della marcia:
Gaza Freedom March
AGGIORNAMENTO
21 dicembre 2009
Siamo determinati a rompere l'assedio
Continueremo a fare tutto il possibile perché si realizzi
Con il pretesto di un aumento delle tensioni sul confine tra Gaza ed
Egitto, il Ministero degli Esteri egiziano ci ha informato ieri che il
confine di Rafah sarà chiuso nelle prossime settimane. Abbiamo risposto
che la tensione c'è sempre al confine a causa dell'assedio, che non ci
sentiamo minacciati e che, se ci sono rischi, sono rischi che siamo
disposti a correre. Abbiamo anche detto che ormai è troppo tardi per
gli oltre 1.300 delegati provenienti da più di 42 paesi per cambiare i
loro programmi. Abbiamo entrambi convenuto di proseguire i nostri
scambi.
Anche se lo consideriamo un passo indietro, è comunque qualcosa che
abbiamo incontrato - e superato - in passato. Nessuna delle
delegazioni, grandi o piccole, che sono entrate a Gaza nel corso degli
ultimi 12 mesi ha mai ricevuto un' autorizzazione finale prima di
arrivare al confine di Rafah. La maggior parte delle delegazioni sono
state scoraggiate persino da lasciare il Cairo per Rafah. Alcune hanno
avuto i loro pullman bloccati lungo la strada. Ad alcune è stato detto
chiaro e tondo che non potevano andare a Gaza. Ma a seguito di
pressioni pubbliche e politiche, il governo egiziano ha cambiato la sua
posizione e le ha lasciate passare.
I nostri sforzi e i nostri piani rimangono invariati, a questo punto.
Abbiamo deciso di rompere l'assedio di Gaza e marciare il 31 dicembre
contro l'assedio israeliano. Continuiamo nella stessa direzione.
Le ambasciate e missioni egiziane in tutto il mondo devono sentire la
nostra voce e quella dei nostri sostenitori (per telefono, fax ed
e-mail) nei prossimi decisivi giorni, con un messaggio chiaro: lasciate
che la delegazione internazionale entri a Gaza e lasciate che la Gaza
Freedom March faccia il suo cammino.
Avete aderito e vi sieti iscritti per partecipare alla Gaza Freedom
March: è stato il primo passo. Adesso, chiamate e scrivete
all'ambasciata egiziana a Roma e chiedete ai parlamentari da voi eletti
di chiamare a vostro nome. Contattate i media locali per dire che state
partendo per Gaza. Poi fate le valigie e venite al Cairo pronti a
camminare insieme ai nostri fratelli e sorelle di Gaza.
Aspettiamo di vedervi tutti la settimana prossima.
Comitato organizzatore
Gaza Freedom March
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