Che il governo egiziano consenta il cammino della Gaza Freedom March!





 

Le autorità egiziano hanno negato il permesso di accedere alla Striscia di Gaza agli attivisti e alle attiviste della Gaza Freedom March. Con preghiera di massima diffusione, firmiamo e inviamo le nostre mail per chiedere che il cammino della Marcia faccia il suo corso! 


Assopace Roma 

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Cari e Care,

Ultime notizie dal Cairo. Le Autorita Egiziane hanno comunicato ieri 20 Dicembre che non intendono aprire il valico di Rafah per permettere agli oltre 1300 partecipanti da 42 paesi, di entrare nella Striscia di Gaza. La motivazione addotta è la tensione in corso al confine con l'Egitto. A questo proposito il comitato organizzatore della Gaza Freedom March, dopo aver sentito i coordinamenti nei vari paesi, invita a proseguire il lavoro avviato e a recarsi al Cairo, come previsto, nei prossimi giorni. Vi inviamo la lettera che in queste ore sta circolando tra tutti i/le partecipanti e tra coloro che hanno espresso il proprio sostegno alla iniziativa. Vi invitiamo inoltre ad accogliere anche l'indicazione di esercitare una pressione sulla Ambasciata Egiziana in Italia, che abbiamo incontato nei giorni scorsi, attraverso una valanga di mail.

La Gaza Freedom March è un'espressione di solidarietà verso la popolazione di Gaza, un richiamo all'emergenza umanitaria in corso, e un forte richiamo al rispetto per il diritto internazionale.

Manda la tua email all'Ambasciata Egiziana:

Di seguito la lettera del comitato organizzatore della marcia:

Gaza Freedom March
AGGIORNAMENTO

21 dicembre 2009

Siamo determinati a rompere l'assedio
Continueremo a fare tutto il possibile perché si realizzi

Con il pretesto di un aumento delle tensioni sul confine tra Gaza ed Egitto, il Ministero degli Esteri egiziano ci ha informato ieri che il confine di Rafah sarà chiuso nelle prossime settimane. Abbiamo risposto che la tensione c'è sempre al confine a causa dell'assedio, che non ci sentiamo minacciati e che, se ci sono rischi, sono rischi che siamo disposti a correre. Abbiamo anche detto che ormai è troppo tardi per gli oltre 1.300 delegati provenienti da più di 42 paesi per cambiare i loro programmi. Abbiamo entrambi convenuto di proseguire i nostri scambi.

Anche se lo consideriamo un passo indietro, è comunque qualcosa che  abbiamo incontrato - e superato - in passato. Nessuna delle delegazioni, grandi o piccole, che sono entrate a Gaza nel corso degli ultimi 12 mesi ha mai ricevuto un' autorizzazione finale prima di arrivare al confine di Rafah. La maggior parte delle delegazioni sono state scoraggiate persino da lasciare il Cairo per Rafah. Alcune hanno avuto i loro pullman bloccati lungo la strada. Ad alcune è stato detto chiaro e tondo che non potevano andare a Gaza. Ma a seguito di pressioni pubbliche e politiche, il governo egiziano ha cambiato la sua posizione e le ha lasciate passare. 

I nostri sforzi e i nostri piani rimangono invariati, a questo punto. Abbiamo deciso di rompere l'assedio di Gaza e marciare il 31 dicembre contro l'assedio israeliano. Continuiamo nella stessa direzione.

Le ambasciate e missioni egiziane in tutto il mondo devono sentire la nostra voce e quella dei nostri sostenitori (per telefono, fax ed e-mail) nei prossimi decisivi giorni, con un messaggio chiaro: lasciate che la delegazione internazionale entri a Gaza e lasciate che la Gaza Freedom March faccia il suo cammino.

Avete aderito e vi sieti iscritti per partecipare alla Gaza Freedom March: è stato il primo passo. Adesso, chiamate e scrivete all'ambasciata egiziana a Roma e chiedete ai parlamentari da voi eletti di chiamare a vostro nome. Contattate i media locali per dire che state partendo per Gaza. Poi fate le valigie e venite al Cairo pronti a camminare insieme ai nostri fratelli e sorelle di Gaza.

Aspettiamo di vedervi tutti la settimana prossima.

Comitato organizzatore
Gaza Freedom March