La mobilitazione contro gli F35 chiede di essere ricevuta dal Governo per la consegna simbolica delle firme raccolte



-------- Messaggio Originale  --------
Da: Rete Italiana per il Disarmo <segreteria at disarmo.org>


La mobilitazione contro gli F35 chiede di essere ricevuta dal Governo
per la consegna simbolica delle firme raccolte

La campagna di mobilitazione per fermare l'acquisto (e la
produzione) da parte dell'Italia dei cacciabombardieri JSF-F35 Ú
ormai nella sua fase conclusiva, e con una lettera al Presidente del
Consiglio Berlusconi e al Sottosegretario Letta chiede di essere
ricevuta lunedì 21 dicembre per una 'consegna simbolica' delle
firme raccolte a sostegno della richiesta.

Dopo mesi di mobilitazione ed un sostegno che sta crescendo negli
ultimi giorni (pur nel doloroso silenzio di tutti i principali mezzi
di informazione) la campagna che chiede al nostro Governo di non
partecipare

ulteriormente al progetto per la costruzione dei cacciabombardieri
F35 Ú in dirittura di arrivo.

La mobilitazione, sostenuta dalle reti di organismi di Sbilanciamoci!
e della Rete Italiana per il Disarmo, ha infatti inviato una lettera
ufficiale al Governo chiedendo di essere ricevuti in occasione del
momento finale della campagna, che avverrà  davanti a palazzo Chigi a
Roma lunedì 21 Dicembre.

'Crediamo sia importante trovare un momento simbolico di consegna
delle firme, esplicitando come piuttosto dei caccia sarabbero regali
natalizi pi๠graditi agli italiani asili, pannelli solari e sussidi
(che si potrebbero comprare con i soldi stanziati per gli F35)' -
affermano Giulio Marcon (Sbilanciamoci!) e Massimo Paolicelli (Rete
Disarmo) che hanno coordinato la campagna - 'Chi àš stato
recentemente oggetto di violenza fisica come il Presidente Berlusconi
dovrebbe capire meglio il dramma legato allo spreco di così tante
risorse nella costruzione di macchine che sono il pi๠perfetto e
tecnologicamente avanzato modo di portare violenza su grande scala.
Senza dimenticare che anche quando non sparano le armi creano impatti
negativi perchàš drenano risorse ad usi pi๠socialmente positivi'.

 Va inoltre sottolineato che il conteggio attuale dei costi, reso
evidente dalla campagna e dai suoi materiali (si trovano su
www.disarmo.org/nof35), <http://www.disarmo.org/nof35%29,>
 àš effettuato solo per difetto poichàš il programma F35 sta
iniziando la sua fase di produzione e non àš ancora chiaro
l'ammontare complessivo dei costi. Ciಠsta preoccupando addirittura
il Pentagono che àš arrivato a chiedere a Lockheed Martin,
capocommessa del programma, di compartecipare ai costi oltre il budget
che si stanno già  prefigurando.

 Il testo della lettera inviata alla Presidenza del Consiglio àš il
seguente:

 Onorevole Presidente del Consiglio, onorevole Sottosegretario

da alcuni mesi le nostre organizzazioni (che sono in realtà  reti di
organismi impegnati sui temi del disarmo, del controllo degli
armamenti e dello stimolo ad una spesa pubblica socialmente
sostenibile ed utile) hanno organizzato una mobilitazione nazionale
per chiedere a Voi ed al Governo che rappresentate di non proseguire
con il programma internazionale di costruzione dei caccia JSF F35, di
cui il nostro Paese àš partner fin dal principio.

Secondo le intenzioni di lavoro esplicitate dal programma, ed anche
discusse brevemente per un parere un Parlamento nella scorsa
primavera, si tratta della produzione di 131 cacciabombardieri Joint
Strike Fighters che impegneranno il nostro paese fino al 2026 con una
spesa complessiva di oltre 15 miliardi di euro (13 miliardi previsti
ad oggi solo per l'acquisto).

Noi crediamo si tratti di una decisione irresponsabile sia per la
politica di riarmo che tale scelta rappresenta, sia per le risorse che
verranno destinante ad un programma sovradimensionato nei costi ed
infine per la sua incoerenza con le autentiche missioni di pace in cui
dovrebbe essere impegnato il nostro Paese (si tratta di un aereo di
attacco che puಠtrasportare anche ordigni nucleari).

In un momento di grave crisi economica in cui non si riescono a
trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati e
vengono tagliati i finanziamenti pubblici alla scuola,
all'università  e alle politiche sociali, destinare 15 miliardi di
euro alla costruzione di 131 cacciabombardieri àš una scelta sbagliata
e incompatibile con la situazione sociale del paese.

Sbilanciamoci! e Rete Italiana per il Disarmo hanno in questi mesi
raccolto diverse migliaia di adesioni a sostegno del nostro appello
che chiede al Vostro Governo di non procedere alla prosecuzione del
programma, destinando in alternativa una parte delle risorse già 
accantonate a programmi di riconversione civile dell'industria
bellica e agli interventi delle politiche pubbliche di cooperazione
internazionale. Nell'appello sottoscritto da migliaia di cittadine e
cittadini si legge infatti:

Siamo in un momento di grave crisi economica e finanziaria che
colpisce le famiglie e i lavoratori cosa che richiede massicci
interventi contro la povertà  e la disoccupazione. è necessario
trovare risorse economiche in tempi rapidi per la ricostruzione
dell'Abruzzo. Un solo cacciabombardiere costa come 300 asili nido o
come l'indennità  annuale di disoccupazione per 15mila precari.

L'art.11 della Costituzione ripudia la guerra come mezzo di
risoluzione delle controversie di crisi.

Per questo chiediamo a voi di bloccare la costruzione dei
cacciabombardieri F-35 e di utilizzare le risorse stanziate ' pari a
circa 15 miliardi di euro ' per finanziare ad esempio:

La ricostruzione in Abruzzo.

La produzione di 8 milioni di pannelli solari per l'energia pulita.


La messa in sicurezza metà  delle scuole italiane.

Un assegno di disoccupazione per tutti i precari che perdono il posto
di lavoro.

Davvero noi riteniamo, anche sulla base dell'analisi delle leggi
finanziarie degli ultimi anni, che con 15 miliardi di euro si possano
operare scelte molto più importanti per l'impatto positivo che
potrebbero avere per il nostro Paese. Ad esempio si possono
contemporaneamente costruire 3000 nuovi asili nido, impiantare 10
milioni di pannelli solari, dare a tutti i collaboratori a progetto la
stessa indennità  di disoccupazione dei lavoratori dipendenti,
allargare la cassa integrazione a tutte le piccole imprese.

Chiediamo che il Governo, in questo spinto anche dal Parlamento,
faccia una scelta di pace e di solidarietà  bloccando la prosecuzione
del programma destinando le risorse così liberate alla società ,
all'ambiente, al lavoro, alla solidarietà  internazionale.

 Per questo motivo chiediamo di essere da Voi ricevuti lunedì 21
dicembre 2009, per effettuare una consegna 'simbolica' delle
migliaia di firme che sono state raccolte a supporto di questa nostra
iniziativa e che anche in questi giorni vengono raccolte in tutte le
regioni d'Italia. Alle ore 11 saremo presenti con una delegazione
simbolica proprio davanti a Palazzo Chigi.

Grazie per l'attenzione; cogliamo l'occasione per porgere anche a
nome degli organismi partner delle nostre reti i migliori auguri di
buone Feste Natalizie e di pronta guarigione al Presidente del
Consiglio.

 Un saluto di pace



Note:

Tutte le informazioni sulla camapagna, i materiali di sostegno (compresi i
moduli di raccolta firme) e i conteggi delle alternative possibili si
possono trovare alla pagina www.disarmo.org/nof35

Ulteriori informazioni sulle spese militari italiane sono presenti nel
libro 'Il caro armato. Spese, affari e sprechi delle Forze Armate
italiane' edito da Altreconomia in collaborazione con Campagna
Sbilanciamoci! e Rete Italiana per il Disarmo - vedi la pagina
http://www.disarmo.org/rete/a/30516.html

PER CONTATTI 328/3399267 - segreteria at disarmo.org