la "profezia" di Pier Paolo Pasolini sulla chiesa



La Chiesa aveva l'occasione storica, scriveva Pasolini, "di essere la guida grandiosa ma non autoritaria di tutti coloro che rifiutano il nuovo potere consumistico, che è completamente irreligioso, totalitario, violento, falsamente tollerante, anzi più repressivo che mai, corruttore, degradante"
(Pier Paolo Pasolini, Corriere della Sera, 22 settembre 1974).
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Lo cita Giancarlo Zizola in Rocca (rocca at cittadella.org ), n. 19, del 1 ottobre, pp. 44-48, nell'articolo "Chiesa-Stato. I demoni del potere". Zizola  non solo ricostruisce con cura la catena di fatti recenti, noti e ignoti, esterni e interni, ma soprattutto richiama alla fine la "profezia" di Pier Paolo Pasolini del 1974, scrivendo: "Quando si era ancora in tempo, negli anni 70, aveva chiesto quel profeta alla Chiesa, che si contorceva nella sua crisi postconciliare, di trasformarsi, se voleva davvero fare qualcosa per la salvezza umana, in forza di opposizione totale, radicale, al progetto della nuova borghesia che mirava alla trasformazione antropologica dell'Uomo, alla sua radicale alienazione. La Chiesa doveva passare all'opposizione, per evitare una fine ingloriosa, contro un potere che l'aveva così cinicamente abbandonata, progettando senza tante storie di ridurla a puro folklore". [ ... ]
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Ciao, Enrico