[Fwd: [semprecontroguerra] Le tensioni sull'Iran nucleare e la confusione del Manifesto]
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- From: tiziano cardosi <tcardosi at indire.it>
- Date: Sun, 27 Sep 2009 20:16:53 +0200
Da altra lista una riflessione su quel che sta accadendo nella vicenda
"nucleare iraniano", sperando interessi. ********** Il Manifesto oggi parla di "venti di
guerra in Medio Oriente" e definisce una "sceneggiata" la notizia del
secondo impianto iraniano a Qom per l'arricchimento dell'uranio.
Nel valutare la situazione vanno
ricordati i seguenti elementi, che espongo con una schematicità
inevitabilmente iper-semplificatoria:
1- Obama non è Bush e vuole veramente
il disarmo nucleare, con tagli drastici immediati. La mozione dell'ONU
appena approvata impegna innanzitutto le grandi potenze a disarmare
perchè solo sforzi significativi in questa direzione rendono oggi
credibile il TNP. E gli sforzi ci sono: gli accordi con la Russia per
lo Start 2 (max 1.500 missili strategici per parte), la revoca dello
scudo missilistico in Polonia e Cechia, la prossima firma USA del CMBT
(il trattato contro i test nucleari)...
2- L'offerta USA di dialogo a Teheran
è sincera perchè la collaborazione dell'Iran è decisiva per
"stabilizzare" l'Iraq ed anche il quadro AF-PAK. Israele deve accettare
un ridimensionamento del suo rango internazionale e consentire
finalmente la nascita dello Stato palestinese. L'Iran, se accetta una
"soluzione giapponese" per il suo nucleare, vale a dire la capacità
tecnologica di potere assemblare le testate senza tuttavia esibirle e
dispiegarle, e se non esagererà con la repressione del dissenso
democratico, si vedrà riconosciuto lo status di "superpotenza
regionale".
3- Che i programmi nucleari dell'Iran
abbiano finalità civili è una favoletta buona solo per gli analisti che
scrivono per i giornali dei "sinistrati". A Teheran sono preoccupati
per la produzione energetica? Ma allora perchè non cominciano a dotarsi
delle tecnologie per estrarre da sè il loro petrolio e trasformarlo in
benzina? Appena un pozzo diventa un poco più profondo non sanno come
fare e nemmeno sanno come raffinarsi il petrolio! Però l'elettricità se
la ricaveranno (tra quanto?) con le centrali atomiche... Di Francesco, sveglia! Noi qui si fa fatica a
spiegare alla gente che il nucleare non è un affare energetico ma di
potenza militare e voi siete i primi a seminare confusione. A chiedere
le "prove" che gli iraniani se arricchiscono l'uranio lo fanno solo per
scopi civili, per motivi di efficacia energetica ed economica. Ma
scherziamo? Tutta la faccenda dell'"atomo di pace" è una truffa che va
smascherata e non avallata invece quando scatta il riflesso
condizionato "anti-imperialista"...
4- Al di là del teatrino della
diplomazia, il punto è che finalmente sta partendo la trattativa sul
nucleare iraniano. Sta accadendo proprio l'opposto di quello che pensa
e scrive Di Francesco: Israele avrebbe vinto, Obama si sarebbe fatto
ricattare ed ora ci si muoverebbe lancia in resta per i bombardamenti.
A Ginevra invece già il 1 ottobre i "5+1" cominceranno di fatto a
discutere con i rappresentanti di Teheran la famosa "soluzione
giapponese". Le diatribe su se gli iraniani dovevano comunicare
all'Aiea il sito di Qom all'inizio dei lavori o solo dopo
l'introduzione del materiale fissile sono buone solo per riempire
inutili pagine di giornali e così legittimare la fola, utile per il
consenso allo "Stato atomico", che esista un nucleare civile
distinguibile da quello militare. Le
sanzioni si agitano proprio per tenere buono Netanyahu, che è costretto
ad abbozzare. Lo ripeto: l'America di Obama non è, almeno per
ora, quella di Bush ed ha dismesso la centralità, ad ogni costo, della
"guerra infinita". Bush aveva deciso di bombardare Teheran ma lo stesso
establishment americano, CIA in testa, glie lo ha, a suo
tempo, impedito (e di fronte al pericolo vero il Manifesto taceva).
Oggi Israele vorrebbe magari bombardare (e si prepara ed allena per
questo) ma gli USA non glie lo permettono e non glie lo permetteranno.
5- Perchè non ci sarà il raid
israeliano? Perchè un attacco aereo a oltre 1.000 km di distanza
contro centinaia di siti sotterranei (di questo veramente si tratta, ma
non lo si può capire se si leggono i giornali "dalla parte del torto")
ha bisogno del supporto tecnico degli USA (ad es. la copertura
satellitare) e perchè non sarebbe comunque risolutivo rispetto al
problema della Bomba iraniana. Qualsiasi esperto militare saprebbe
spiegarlo a Di Francesco. Il raid aereo potrebbe avere solo valore
simbolico - tanto per dimostrare chi è il più forte - e ritardare al
massimo di tre anni la costruzione della bomba iraniana. La "bravata"
israeliana porterebbe ad una reazione iraniana semplicissima: la
chiusura dello stretto di Hormuz che riprecipiterebbe in men che non si
dica il mondo nella recessione da cui sta faticosamente tentando di
uscire. I settori più avventuristi del complesso militare-industriale
farebbero sì spallucce (su questo non mi faccio illusioni), senonchè
oggi non sono loro che comandano (anche se molti "sinistrati" non lo
hanno capito).
6- Non vorrei che queste analisi
venissero confuse con l'ottimismo facilone dei pacifisti all'acqua di
rose. Io parlo di una congiuntura particolare, circoscritta, di una
"finestra di opportunità" che stiamo vivendo in questo periodo con il
"change" statunitense. Tutto può essere ribaltato se il MIC- Military
Industrial Complex negli USA riprende il sopravvento sulle lobby dello
sviluppo (capitalistico) sostenibile che gestiscono oggi una precaria
alleanza con una cittadinanza attiva diciamo "riformista" (non nel
senso italiano). Allora - a ribaltone avvenuto - il problema non sarà
l'egemonia americana sul mondo (questa eventualità mi
preoccuperebbe, però non mi angoscerebbe) ma la stessa sopravvivenza
della specie umana. Si può giudicare perciò, stando a questa visione
strategicamente drammatica, quanto io sia "ottimista"! L'invito che
rivolgo mi sembra quindi chiaro: smettiamola di avere paura dei
fantasmi e preocupiamoci invece dei rischi reali che stiamo correndo (e
che correremo) in relazione a come funziona effettivamente la realtà
sociale che ci circonda ed in cui viviamo ed operiamo.
Alfonso Navarra - Coordinamento
FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO
Si riportano sotto le ultime notizie
da http://www.terranews.it/
Nucleare, l’Iran «molesto»
Inviato da redazione il Dom, 27/09/2009 - 11:02
ESTERI Teheran assicura: «Nessun
problema a ricevere un’ispezione dell’Aiea». E per Obama i negoziati di
Ginevra assumono adesso «un’urgenza ancora maggiore».
L’Iran assicura di essere in regola con le norme stabilite
dall’Agenzia per l’energia atomica. Ha reso nota l’esistenza del sito
di Qom per l’arricchimento dell’uranio e non ha niente da nascondere e
nessuna intenzione di fare marcia indietro. Così ieri Ali Akbar Salehi,
capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, il quale ha
inoltre garantito che Teheran non ha «nessun problema » a ricevere
un’ispezione degli esperti dell’Aiea, la cui data sarà presto
stabilita. Le condanne e tutto questo «baccano», accusa Salehi, sono
solo un «complotto preordinato». Per gli Stati Uniti, però, le cose non
stanno così. --~--~---------~--~----~------------~-------~--~----~ Hai ricevuto questo messaggio in quanto sei iscritto al gruppo Gruppo "sempre contro la guerra". Per mandare un messaggio a questo gruppo, invia una email a semprecontrolaguerra at googlegroups.com Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, invia un'email a semprecontrolaguerra-unsubscribe at googlegroups.com Per maggiori opzioni, visita questo gruppo all'indirizzo http://groups.google.com/group/semprecontrolaguerra?hl=it -~----------~----~----~----~------~----~------~--~--- |
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