RE: [pace] il fucile e la pelle



Codivido quanto dice Enrico Payretti. Non solo, mi risulta che le domande di arruolamento da parte di cittadini italiani per la leva volontaria siano superiori ai posti disponibili, se ciò è vero, gli stranieri che facessero domanda, ma non venissero arruolati, si troveranno "ipso facto" clandestini e, quindi criminalizzabili secondo il decreto sicurezza?
Comunque l'articolo 11 della nostra Costituzione  parrebbe ormai cancellato dalla stessa
Paolo Bertagnolli
 

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Date: Tue, 15 Sep 2009 06:59:06 +0200
Subject: [pace] il fucile e la pelle

Ecco, non basta nascere qui, abitare e lavorare, sposarsi qui, pagare le tasse. Passi avanti a tutti se fai il militare, sull'esempio Usa. Lo stato è militare, perciò coccola i suoi militarini. Vedete che non è razzista!.. Conta più il fucile per passar sopra al colore della pelle, o al paese d'origine. In teoria, potrà dovere combattere e bombardare i suoi parenti, il suo villaggio. E noi gli diamo alternative?Ciao, Enrico

Alemanno: “Cittadinanza veloce agli immigrati che si arruolano”

Fonte: www.stranieriinitalia.it
Lo propone il sindaco di Roma

ROMA, 14 settembre 2009 - ”Potremmo pensare di fare delle deroghe premio, come accorciare il periodo di attesa per ottenere la cittadinanza, ad esempio per quegli immigrati che decidano di arruolarsi nell’esercito”.E’ la proposta del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenuto insieme al sindaco di Padova, Flavio Zanonato (Pd), al dibattito ‘I nuovi italiani. La patria come scelta e l’integrazione possibile’, ad Atreju a Roma.
Lo spunto e’ stato fornito dalla partecipazione al dibattito di due militari, nati da un matrimonio misto: un’alpina e un paracadutista che si sono detti ”orgogliosi” della loro patria ”l’Italia”, ricevendo gli applausi del pubblico di Atreju. Entrambi hanno voluto sottolineare tuttavia di aver dovuto aspettare di compiere 18 anni per avere la cittadinanza italiana.
Alemanno ha ricordato che ”oggi è in corso una sanatoria che coinvolge 600mila persone e questo dimostra che la politica di centrodestra non è unilaterale” e che ”il reato di clandestinità ci permette di distinguere chi sta in Italia per lavorare nelal legalità e chi no”.
(da migrantiTorino.it, 15 settembre 2009)


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