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Re: TROPPI GIUDIZI? GIUDICHIAMO, GIUDICHIAMO...QUELLI DI DENTRO PIU' CHE QUELLI DI FUORI
- Subject: Re: TROPPI GIUDIZI? GIUDICHIAMO, GIUDICHIAMO...QUELLI DI DENTRO PIU' CHE QUELLI DI FUORI
- From: "lorenzo_galbiati" <lorenz.news at tele2.it>
- Date: Tue, 1 Sep 2009 01:48:50 +0200
Enrico,
Mi è parso che ti lamentassi della risposta della
Chiesa gerarchica circa le crociate, dato che criticavi ciò che non aveva detto
chi parla a nome della chiesa, dicendo che invece "noi" avevamo
parlato nel "loro silenzio" per dire che siamo contro le crociate.
Quindi non capisco ora perchè dici che volevi parlasse la chiesa di Cristo,
non quella di cui parlavo io: quella gerarchica. A meno che ti riferissi al
mondo dell'associazionismo cattolico, o qualcosa del genere; forse volevi
una reazione più corposa della base o meglio dai loro portavoce, ma non
essendo dentro nelle realtà cattoliche da una 15ina d'anni, ormai, non
saprei bene a chi ti stessi riferendo ed è da lì che, se questo è il caso, è
nato il mio fraintendimento.
Walter,
Senz'altro ho scritto poche righe, e di fretta, su
una serie di argomenti, proponendo giudizi e interpretazioni. Certo non ho
spiegato il giudizio di "anticristiano" (quello più pesante) sulle 4
"crociate" in atto da parte della Chiesa cattolica, e quindi accetto
tranquillamente la tua critica. Per il resto, sulla questione Chiesa e potere
credo che, se i miei giudizi sono
"sicuri" o "troppi", ciò sia dovuto al fatto che sono più
che altro delle interpretazioni. E come tali sono passibili a critiche. Ma
ribadisco che i toni che usa la Chiesa nei suoi giornali per ribattere a
critiche: "nano" a Bossi, "vergognoso attacco" per difendere Boffo, sono toni
che denotano una dinamica di potere e non si può considerare una
coincidenza il fatto che la Chiesa ecceda in arroganza proprio mentre gli
si tocca - a parole - il Concordato. Con questo non voglio dire che l'Avvenire o
L'osservatore romano debbano essere sempre remissivi, ma credo di poter dire che
non rispondono a critiche in modo nonviolento o evangelico. Spiegare perchè do
questi ultimi giudizi non è facile perchè credo sia più che altro questione di
sensibilità personale definire cosa sia cristiano, o evangelico, o
nonviolento.
Ugo,
Grazie per il tuo pezzo, non tanto perché "mi
difende" quanto piuttosto perchè inquadra nella giusta luce quel che
volevo sottolineare. Aggiungo. Ho usato il termine "crociate" perchè era il
succo dell'email di Enrico, e riferendosi all'oggi ho voluto indicare dove
quel concetto sia presente all'interno dell'agire della Chiesa
cattolica. Parlo di Chiesa cattolica come di gerarchia ecclesiastica, di clero,
perchè credo sia una mistificazione dire che la Chiesa siamo noi laici:
preferisco usare un linguaggio che si conformi al reale, e il reale identifica
la Chiesa con il clero, specie con chi ha potere decisionale. Peraltro,
personalmente, non sono cattolico, e non saprei se definirmi cristiano -
del resto non so neanche se sono credente o ateo o agnostico: da qualche
anno rifiuto queste categorie, e preferisco considerare religioso o
spirituale chi ricerca e non dà una risposta, come fa invece la fede o
l'ateismo.
Vorrei inoltre dire che anch'io sono contrario
all'uso del termine Shoah. Chi mi conosce sa che spesso parlo di ebrei e
palestinesi, Israele e antisemitismo, Shoah e nazismo, e lo faccio per
dire che il continuo rimando al nazismo, e con esso a Hitler,
all'antisemitismo e alla Shoah è funzionale al paradigma egemone oggi in
Occidente, il quale prevede che si identifichi come Hitler il nemico della
civiltà occidentale di turno: Saddam, Bin Laden, i talebani, Ahmadinejad, magari
anche Gheddafi ora. Il risultato di tutto questoè la preservazione
dell'egemonia americo-israeliana, perchè non dimentichiamo che se c'è un Hitler
ci sono dei liberatori, gli USA; se c'è la Shoah e l'antisemitismo, ci
sono gli ebrei perseguitati. E tutto questo, oggi, ma diciamo pure dal 6 agosto
1945 per gli USA, e dal novembre 1947 (inizio della pulizia etnica della
Palestina) per gli ebrei (quelli sionisti o filosionisti), è l'opposto della
situazione reale: gli USA sono i dominatori, l'impero, gli ebrei non
sono più i perseguitati ma in Israele sono i persecutori, sostenuti
purtroppo da una buona fetta delle comunità della diaspora e in generale
dall'Europa.
Ecco perchè parlare di Shoah per ogni strage o
catastrofe umanitaria è per me doppiamente sbagliato: rischia di svilire o
anche irridere ciò che è stata realmente la Shoah, e rischia di continuare a far
passare per vittime gli ebrei, negando così legittimità storica alla shoah
(s minuscola) dei palestinesi vittime dei sionisti. Idem parlare di nazismo,
anche se nel caso in questione la Chiesa lo fa a proposito dell'Europa -
che è meglio rispetto a farlo per l'Iran, ideologicamente, ma così si
continua comunque a perpetuare nel presente un quadro storico ormai del tutto
ribaltato, quello in cui l'Europa deve essere liberata da qualcuno (USA) per le
persecuzioni che compie (verso gli ebrei). Invece, direi io, l'Europa deve
liberarsi dagli USA e dal filosionismo, e dal perseguitare e dal dipingere come
nemici, come altro da noi, estranei pericolosi gli arabi, e quindi i
palestinesi, o l'Islam in generale.
Grazie per la pazienza a tutti.
Lorenzo
G.
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