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obiezione di coscienza
- Subject: obiezione di coscienza
- From: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
- Date: Mon, 31 Aug 2009 17:23:23 +0200
Ricevo e trasmetto
condividendo.
Enrico Peyretti, Torino
OBIEZIONE DI
COSCIENZA 2009
Giancarla Codrignani
giancodri at alice.it
L'abrogazione del servizio militare obbligatorio ha di fatto cancellato
dalla coscienza comune il valore dell'obiezione rispetto alla violenza, per
molte ragioni ancora ineliminabile, delle istituzioni militari. Ricordo che solo
la "leva" era un obbligo iscritto nella Costituzione e, quindi, un vincolo
ineliminabile per chi avesse voluto uscire dal pensiero astratto di un ideale di
pace e testimoniare la propria dissociazione dalle guerre. Oggi credo che i
nonviolenti debbano considerare se non sia giunto il tempo di rinnovare la
propria dissociazione da ogni tipo di violenza che sia imposta per obbedienza
giurata a coloro che esercitano la professione militare. Anche in democrazia
possono essere emanate disposizioni inique da eseguire, piaccia o non piaccia,
per obbedienza militare: lo dimostra l'insulto all'umanità della normativa che
ha reso l'immigrazione un reato contro i principi del diritto costituzionale
italiano e della dichiarazione universale dei diritti umani. La nostra Marina
sta eseguendo operazioni di guerra nei confronti di esseri umani, uomini, donne,
bambini, che, inermi, chiedono aiuto nel bisogno e nel pericolo
estremo.
Sono stata presidente della Lega degli Obiettori di Coscienza (LOC) e mi
sono battuta per l'attuazione e, poi, il rinnovo della legge di riferimento.
Oggi chiedo che si riprenda a ragionare sulla "coscienza" dei militari che
sentono sulla propria pelle il disagio e la difficoltà di dover "essere cattivi"
(parole del ministro Maroni) nelle operazioni di respingimento di richiedenti
asilo: anche al militare professionista deve essere riconosciuto formalmente il
diritto di rifiutarsi di eseguire ordini contrari ai diritti umani. Anche in
Israele i "refusenik" hanno sfidato il carcere per non
distruggere le case dei palestinesi e commettere atti di devastazione inumana.
Forse è tempo che qualche parlamentare che eventualmente sia stato obiettore o
che si consideri semplicemente nonviolento/a avanzi una proposta di legge al
riguardo. Ma soprattutto è tempo che a tutti i livelli gli italiani e le
italiane pensino alla coscienza con cui, se restano nella passività, si fanno
complici della violenza inutile delle loro
istituzioni. |
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