intervista al vescovo di mazara del vallo sui respingimenti



LAURA EDUATI INTERVISTA DOMENICO MOGAVERO
[Dal quotidiano "Liberazione" del 21 agosto 2009 col titolo "I respingimenti
in Libia? Offesa al Mediterraneo" e il sottotitolo "intervista a Domenico
Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo"]

Abbandonare la politica dei respingimenti, vera "offesa al Mediterraneo", e
tornare alla legge del mare e cioe' alla solidarieta' verso coloro che
rischiano la morte per approdare sulle coste italiane. Questo l'appello del
vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, che severamente commenta la linea oltranzista del governo sulla sicurezza: "La Chiesa non l'ha digerita. Mi fanno impressione i credenti che passano alla Lega".
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- Laura Eduati: Un barcone con settantotto persone a bordo che naviga nel
Canale di Sicilia per venti giorni senza che nessuno lo avvisti. L'Acnur
considera "allarmante" questa circostanza e chiede di tornare alla legge del
mare, ovvero alla solidarieta' verso i natanti in pericolo. Condivide questa
preoccupazione?
- Domenico Mogavero: Penso sia un'osservazione pertinentissima. Parlo per
esperienza, i pescatori di Mazara del Vallo sono spesso protagonisti di
rischiosi salvataggi in mare. L'unica legge che deve valere in mare e' la
legge del mare. E' la legge dei semplici, di coloro che si confrontano con
le forze della natura e soccorrono le persone in pericolo senza guardare il
tornaconto economico, mettendo anche a repentaglio la propria incolumita'.
Quella legge continua a vigere, ma con la nuova era dei respingimenti la
gente di mare teme di fare del bene e per questo venire incriminata per
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
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- Laura Eduati: Possiamo ipotizzare che gli incaricati a pattugliare abbiano
chiuso un occhio?
- Domenico Mogavero: Il Mediterraneo e' un mare pattugliatissimo, mi pare
difficile che nessuno si accorga del barcone. Questo probabilmente e' il
massimo di tolleranza permesso, e cioe' fingere di non vedere. Se le cose
stanno cosi', vorrei mettermi nei panni degli uomini della marina, della
guardia costiera, della guardia di finanza, so che sono persone con un tasso
di umanita' notevole, finora hanno svolto il proprio lavoro con il cuore ma
oggi sono dei militari che devono ubbidire altrimenti rischiano conseguenze
pesanti sul piano penale. Vorrei pensare che questo atteggiamento, il non
accorgersi, sia frutto di un pensiero umano verso i migranti: vai e che Dio
ti assista.
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- Laura Eduati: La maggior parte delle persone respinte verso la Libia sono
potenziali richiedenti asilo.
- Domenico Mogavero: E continuano ad arrivare, nonostante la televisione
abbia smesso di riportare le notizie degli sbarchi. A Lampedusa hanno
guadagnato la pace sociale, il centro e' vuoto, eppure occorrerebbe fare una
valutazione sul numero degli arrivi nell'isola perché dall'acrimonia con la
quale governo e parlamento discutevano della legge sulla sicurezza sembrava
che fossero milioni di migranti, quando invece nel 2008 ne sono sbarcati
poco oltre trentamila, una cifra esigua se paragonata con l'intera
popolazione italiana. C'e' stata una reazione spropositata al fenomeno, come
un elefante che si accanisce contro una formica. Recentemente il vescovo di
Tripoli mi raccontava gli effetti dei respingimenti.
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- Laura Eduati: Cosa accade?
- Domenico Mogavero: Questa povera gente rimandata indietro fa la coda per
chiedere aiuto ai francescani che fanno il possibile, con pochissimi mezzi,
per fornire vestiti ai bambini e cibo. I richiedenti asilo non possono
tornare nei loro Paesi perche' rischiano la morte, e basta che Gheddafi non
faccia nulla per loro perche' muoiano anche in Libia. E l'unico punto di
riferimento diventa la Chiesa, nel suo ruolo di maestra di carita'.
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- Laura Eduati: Pochi sanno del massacro avvenuto in una prigione vicino
Benghazi, circa una decina di somali uccisi dalla polizia libica. Tra pochi
giorni Berlusconi andra' a Tripoli per celebrare il trattato di amicizia con
Gheddafi, il primo settembre le Frecce tricolori sorvoleranno la citta per
celebrare i quarant'anni di regime. Cosa puo' dire la Chiesa?
- Domenico Mogavero: Lo abbiamo ripetuto spesso, questa legge sulla
sicurezza non l'abbiamo digerita. Lo dico da cristiano e da siciliano.
Lasciando per un momento da parte la fede, i siciliani hanno sempre accolto
chiunque. Fare la guerra ai poveracci e' la negazione della nostra cultura.
Non c'e' possibilita' di appello. Oggi non si guarda in faccia nessuno, non
si distinguono migranti e richiedenti asilo, e' una offesa al Mediterraneo.
Perche' noi non abbiamo mai considerato nemici coloro che vivono sull'altra
sponda.
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- Laura Eduati: Cosa direbbe ai politici che vogliono definirsi cattolici?
- Domenico Mogavero: Mi fanno impressione i cattolici credenti e praticanti
del Nord che sono sportivamente passati dalla parte della Lega ovvero delle
posizioni oltranziste di rifiuto degli altri. Concretamente, non si rendono
conto che se la manodopera straniera tornasse a casa le loro aziende
chiuderebbero? A Mazara del Vallo circa la meta' dei pescatori sono
maghrebini, se sparissero l'intera economia della citta' cadrebbe in
ginocchio. Dobbiamo ammettere che abbiamo bisogno di questa gente. So che a Milano le cose vengono viste diversamente, ma spero che avremo tutti un
sussulto di umanita'.
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