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Roma 3 giugno h.17.30: GAZA CHIAMA L'EUROPA
- Subject: Roma 3 giugno h.17.30: GAZA CHIAMA L'EUROPA
- From: Marino <marino222 at virgilio.it>
- Date: Tue, 02 Jun 2009 11:58:26 +0200
-------- Messaggio Originale -------- Da: Assopace Jerusalem <jerusalem at assopace.org> GAZA CHIAMA L'EUROPA. L'EUROPA RISPONDE? Chiediamo l'apertura del valico di Eretz Numerosi candidati al Parlamento Europeo si sono impegnati nei confronti del governo israeliano perché finisca la disumana condizione della popolazione di Gaza. Altrettanto hanno fatto candidati a sindaco o assessore per le prossime elezioni. Moltissimi cittadini hanno sottoscritto e firmato l'appello per l'apertura del valico di Eretz tra lo stato di Israele e la striscia di Gaza riempiendone il relativo formulario. * della richiesta di apertura del valico * della tragica situazione socio-sanitaria della popolazione di Gaza dopo la terribile invasione da parte dell'esercito israeliano * delle possibili azioni di sostegno per alleviarne la vita vogliamo parlarne insieme con i candidate/i e i cittadine/i. Pertanto invitiamo tutti all'incontro che si terrà Mercoledì 3 giugno alle ore 17,30 *presso il Centro Arci di via Goito 35/b* Organizza La Campagna "Gaza: ricostruire la speranza - progetti per un'economia di pace" *Per info: * *SEGRETERIA* *CAPOGRUPPO "SINISTRA" REGIONE LAZIO* *ENRICO FONTANA * 06 65937225 - 2849 / 3396020061 - segr.fontana at regione.lazio.it <mailto:segr.fontana at regione.lazio.it> *Appello dei delegati della missione "Gaza: ricostruire la speranza" OPEN EREZ BORDER -- APRITE il VALICO di EREZ* Il Centro Internazionale Crocevia ONG e la Re.Co.Sol., Rete di Comuni Solidali, con la collaborazione di Facebook per la Pace, hanno promosso la missione "Gaza: ricostruire la speranza. Progetti per un'economia di pace". A Gennaio 2009 una prima missione composta da operatori umanitari, sanitari, giornalisti, rappresentanti del Comune di Monterotondo e di Rimini era riuscita ad entrare nella Striscia attraverso il valico egiziano di Rafah. La seconda missione ha richiesto il passaggio attraverso il valico israeliano di Erez. Obiettivo dichiarato della missione: continuare a rilevare i bisogni della popolazione civile di Gaza e accertarne le condizioni umanitarie; avviare, sulla base delle esigenze riscontrate, progetti di medio e lungo periodo: il riciclo delle macerie e il riutilizzo dei materiali "inerti"; la bonifica dell'acqua mediante clorazione per utilizzo ospedaliero; la riconversione della centrale a combustibile in centrale alimentata da fonti di energia rinnovabile; l'installazione di impianti fotovoltaici ed eolici per rendere le strutture ospedaliere e gli edifici scolastici autonomi sotto il profilo energetico; la realizzazione di un impianto di dissalazione delle acque marine. Alla delegazione, composta da un chirurgo, un medico, un giornalista, operatori umanitari e rappresentanti della società civile e delle municipalità italiane, è stato negato il permesso di ingresso. Il primo diniego è stato motivato dalla insussistenza di una emergenza umanitaria a Gaza. Nel secondo sono state richiamate norme procedurali: "possono entrare solo le ONG che noi riconosciamo, quelle che sono iscritte presso il Ministero degli Interni dello Stato di Israele, la Croce Rossa e le Nazioni Unite, ma la situazione cambia giorno per giorno, magari tra un paio di settimane..." Nel recente passato altre delegazioni italiane e internazionali hanno visto rifiutato il loro ingresso attraverso Erez: la delegazione degli Enti Locali per la Pace, la delegazione della campagna Sport sotto l'Assedio, persino personale accreditato presso il nostro Consolato a Gerusalemme. Gaza è chiusa. Israele decide in modo discrezionale secondo norme interne dettate dal governo israeliano (e non dal diritto internazionale!), cosa e chi far passare e quando. La chiusura dei valichi costituisce, di per sé, un'inaccettabile violazione dei più elementari diritti umani, ripetutamente denunciata dall'ONU: nella recente Risoluzione del 12 gennaio 2009, il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha affermato che la chiusura dei valichi di frontiera e la riduzione dell'approvvigionamento di carburante, cibo e medicine, centellinati attraverso i valichi sigillati, costituisce una punizione collettiva dei civili palestinesi e produce conseguenze umanitarie e ambientali disastrose. In conformità alla suddetta Risoluzione chiediamo alla potenza occupante Israele di aprire i valichi della Striscia di Gaza così da assicurare libero accesso e libero movimento di beni e persone. Invitiamo tutte le persone umanamente senzienti, sensibili a quanto da noi qui denunciato, ad inoltrare formale richiesta di ingresso a Gaza attraverso il valico israeliano di Erez, "per motivi di turismo umano, di libertà, diritto, solidarietà, conoscenza", utilizzando il _"Formulario del Comitato di Coordinamento di Erez_" *allegato* "come cittadine europea e dello Stato italiano, come persone che godono dei diritti fondamentali sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite". * Gli 11 delegati della missione umanitaria * *ISTRUZIONI per l'USO OPEN EREZ BORDER -- APRITE il VALICO di EREZ * Il formulario allegato va compilato unicamente nei campi scritti in grassetto: nome e cognome (inclusi nome del padre e del nonno) e data di nascita. L'indicazione del numero di passaporto e del numero di telefono sono opzionali. La campagna che avviamo può esporre chi richiede il passaggio attraverso Erez alla classificazione da parte delle autorità di Israele di persona indesiderata e può forse comportare il divieto di ingresso anche nello Stato di Israele per un periodo limitato di tempo. Non si può dire con precisione, quando si parla di autorità israeliane ci muoviamo su terreni sempre mobili e confusi. Per monitorare l'andamento della campagna e poter comunicare ai media, alla popolazione civile di Gaza e alle associazioni pacifiste di Sderot l'effettiva riuscita della proposta, invitiamo a inviare la richiesta alle due mail arbelgaza at gmail.com e opengazaborder at yahoo.it L'impatto più forte, la campagna lo avrebbe se da moltissime e-mail diverse arrivassero ad Erez, (arbelgaza..) altrettante richieste di passaggio. In alternativa potremmo utilizzare più indirizzi di posta elettronica e spedire da ciascuno una ventina al massimo di richieste. Chi raccoglie le adesioni ai banchetti dovrà mantenere una copia delle richieste o in alternativa scrivere i dati su un foglio-elenco (nome, cognome, data di nascita per il formulario; solo per noi, per contattarli, invitarli al 3 giugno e ad altre iniziative simili registrare anche il telefono e la e-mail). Coinvolgiamo per quanto possibile ognuno ad essere protagonista attivo raccogliendo a sua volta richieste e mettendo in modo altre iniziative.
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