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Per Fabiana
- Subject: Per Fabiana
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 19 May 2009 01:10:52 +0200
- Organization: PeaceLink
Ciao Fabiana, ciò che chiedi si può fare sul sito di PeaceLink, tramite il software di gestione. Vedi ad esempio http://www.peacelink.it/abruzzo Mercoledì prossimo alle ore 18 faremo un forum telefonico con Skype (occorre cuffia, microfono e il software scaricato da www.skype.com) e se vuoi partecipare chiamami all'identificativo Skype marescottitaranto oppure sul 3471463719 (cellulare). Da dove scrivi? Ciao Alessandro Il giorno lun, 18/05/2009 alle 12.35 +0000, Fab. ha scritto: > Considerando che stanno espropriando terreni agricoli per allargare la > strada in vista del G8, strappando lembi di terreno a padri di > famiglia che vedevano nella loro terra l'unica possibilità di > ricostruzione per il futuro immediato, la lettera di Laura acquista > senso e credibilità anche agli occhi di quanti, presi dall'onda > emotiva, non avrebbero voluto ascoltarla. > Fabiana > > P.S. Rinnovo la mia richiesta alla redazione: si potrebbe avere un > piccolissimo spazio di "monitoraggio" sul terremoto di L'Aquila (che > non solo per campanilismo scelgo di definire così, pur consapevole > della vastità dell'area colpita)? In tal modo si potrebbero non solo > raccogliere interventi interessanti che rischiano di restare > sparpagliati nel mondo dell'informazione locale ma anche propornedi > nuovi. > Si tratta di una questione che mi sta particolarmente a cuore e che, > in ogni caso, continuerò a seguire. Se potessi non essere sola, e in > più avere il vostro supporto, sarebbe un sogno. > --- Lun 18/5/09, paolo ferrari <korakhane at hotmail.it> ha scritto: > > > Da: paolo ferrari <korakhane at hotmail.it> > Oggetto: > A: "adriana chavez roque" <achavez1509 at hotmail.com>, "alberto > bello" <albibello at gmail.com>, "alberto ferrario" > <ferrario.alberto at gmail.com>, "ALBERTO RUFFILLI" > <aruffilli at tiscali.it>, alessia.bellino at libero.it, > alice_cavallini at yahoo.it, alzaia05 at yahoo.it, "ambrosiana > caritas" <pace.ambrosiana at caritas.it>, annacavazza at yahoo.it, > annarho at tiscali.it, "Beppe Guicciardi" <beep1 at mac.com>, > casinimo at tiscali.it, chiarina8 at aliceposta.it, > chincarini at libero.it, "Cinzia Penati CB SriLanka" > <penaticinzia at hotmail.com>, "claudio pilenghi" > <cpilenghi.nordival at nordival.com>, "corso portoghese Riccardo" > <acconve at tin.it>, "corso cooperazione" > <cooperazione.sviluppo at comune.modena.it> > Data: Lunedì 18 maggio 2009, 13:22 > > > > > Ciao a tutti gli amici vi chiedo solo un po´ di tempo per > leggere e inoltrare..un grazie anticipatamente. Mario > > Ciao a tutti. Oggi è il 20 aprile 2009. Per molti Abruzzesi lo > sguardo è congelato all'alba del 6 aprile 2009. Io, fisso il > mio sull'ennesimo sorriso paterno e rassicurante del nostro > Presidente del Consiglio, che campeggia sul paginone centrale > de Il Centro, quotidiano locale e che ancora una volta (pure > quando un minimo di decenza richiederebbe moderazione), fa > sfoggio di capacità ed efficienza facendo grandi promesse > nella speranza che si dimentichi il prima possibile (si sa gli > italiani hanno memoria moooolto corta), che fino al 5 aprile > nel meraviglioso piano casa che si intendeva varare a > imperitura soluzione della crisi economica, di norme > antisismiche nemmeno l'ombra. > > Vi scrivo da Colle di Roio (AQ) uno dei paesini colpiti dal > sisma del 6 aprile 2009. > > Il mio paese. > > Trovo molto difficile fare ordine nel turbinio di pensieri che > mi gonfiano la testa, ma ci proverò. E scrivo questa nota > perchè credo che solo uno strumento quale la rete permetta di > conoscere altre verità, senza mediazioni se non quelle > dell'autore. > > Il nostro campo è abitato da circa trecento persone, > distribuite in una quarantina di tende. Tornati da una vacanza > mai iniziata, assieme a Pierluigi, abbiamo cercato di dare un > contributo alle attività di gestione della tendopoli che, nel > frattempo, (era passata già una settimana dall'inaspettato > evento), era andata sviluppandosi. > > Come sapete non sono un tecnico, nè ho una qualche esperienza > di gestione logistica e di personale in situazioni di > emergenza e quanto vi racconto può essere viziato da uno stato > di fragilità emotiva (immagino mi si potrà perdonare). Il > fatto è, che a fronte di uno sforzo impagabile profuso da > molte delle persone presenti nel nostro campo, (volontari > della protezione civile, della croce verde/rossa, vigili del > fuoco, forze di polizia etc...), inarrestabili fino allo > sfinimento, ci siamo trovati, o sarebbe meglio dire ci siamo > purtroppo imbattuti, nella struttura ufficiale della > Protezione Civile stessa e nel suo sistema organizzativo. > > La splendida macchina degli aiuti, per quanto ho visto io, > poggia le sue solide e certamente antisismiche basi, sulle > spalle e sulle palle dei volontari; il resto da' l'impressione > di drammatica improvvisazione. E non perchè non si sappia > lavorare o non si abbiano strumenti e mezzi, ma semplicemente > ed a mio parere, perchè si è follemente sottovalutato il > problema fin dall'inizio. > > Se e' vero che il terremoto non è prevedibile è altrettanto > vero che tutte le scosse precedenti (circa trecento più o meno > violente prima dell'inaspettato evento) dovevano rappresentare > un serio monito. Perchè non è servito il fatto che due > settimane prima del sisma alcuni palazzi presenti in via XX > settembre a L'Aquila, poi miseramente sventrati, erano già > stati transennati perchè le scosse che si erano susseguite > fino a quel momento (la più alta di 4° grado, quindi poca > cosa...) avevano fatto cadere parte degli intonaci e dei > cornicioni... > > Una persona minimamente intelligente, a capo di una struttura > così grande quale la protezione civile, avrebbe dovuto > schierare i propri uomini alle porte della città, come un > esercito, pronto a qualsiasi evenienza. Ed invece mi trovo a > dover raccontare che le prime venti tende del nostro campo se > le sono dovute montare i cittadini del paese (ancora stravolti > del sisma), con l'aiuto di una manciata di instancabili > volontari, che manca un coordinamento tra i singoli gruppi > presenti, che la segreteria del campo (che cerchiamo di far > funzionare), è rimasta attiva fino a ieri con un Pc portatile > di mia proprietà, acquistato "sia mai dovesse servire", e con > quello di un volontario; che siamo stati dotati di stampante e > telefono ma per la linea Adsl (in Italia ancora uno strano > coso...) stiamo ancora aspettando e quello che siamo riusciti > a mettere in piedi è merito dell'intelligenza di qualche > giovane del posto e dei suoi strumenti tecnici; che > abbiamo dovuto chiamare chi disinfettasse e portasse via > mucchi di vestiti perchè arrivati sporchi e non utilizzabili; > che che fino dieci giorni dal sisma avevamo un rubinetto per > trecento persone, nessuna doccia, circa 20 bagni chimici e > nessun tipo di riscaldamento per le tende. > > Vi ricordo che in Abruzzo ed a L'Aquila in particolare la > primavera fatica ad arrivare e che anche in queste notti la > temperatura continua ad essere prossima prossima allo zero. > Non ci si può quindi stupire che molte persone, la maggior > parte delle quali anziane (e non tutte con la dentiera...), > cocciutamente ed in barba alle direttive che vietano di > rientrare nelle case, continuano a fare la spola dalla tenda > al bagno di casa. > > Potreste obbiettare che tutto sommato e visti i risultati > raggiunti nel seguire più di quarantamila sfollati questi > problemi sono inevitabili e bisogna solo avere pazienza. > Condivido il ragionamento. > > Quello che mi lascia stupita, che la gente non sa e che gli > organi di informazione si guardano bene dal dire è che tutta > la macchina si basa all'atto pratico, sulla volontà ed il > cuore di persone che lasciano le loro case e le loro famiglie > e che non pagate, cercano di ridare un minimo di dignità e > conforto a chi, a partire dalla propria intimità, ha perso > tutto o quasi. La protezione civile che molti immaginano (alla > Bertolaso per intenderci) non esiste nei campi, almeno non nel > nostro. I volontari si alternano, perchè obbligati ad > andarsene dopo circa 7 giorni. > > Cosa comporta tutto questo? > > Che ogni settimana si vedono facce nuove con la necessità di > ricominciare a conoscersi ed imparare a coordinarsi, che il > capo campo cambia anche lui con gli altri e quindi può avere > esperienza o meno, che spesso, ed è il nostro caso, la > gestione di alcune attività è affidata ai terremotati perchè > non viene inviato personale apposito, con inevitabili > problemi, invidie acrimonie e litigate tra...poveri. > > Volete un esempio cristallino della disorganizzazione? > > La nostra psicologa, giunta al campo per propria cocciuta > volontà, è rimasta anche lei solo una settimana. Vi immaginate > quale può essere l'aiuto ed il sostegno che una persona > addetta può dare e quale fiducia può riscuotere per permettere > alle persone di aprirsi, se cambia con cadenza domenicale??? A > questo si aggiungano l'inesperienza di molte persone (spesso e > per fortuna sconfitta dalla volontà di far bene) e le tristi e > umilianti dimostrazioni di miseria umana che ci caratterizzano > e che risultano ancora più indecenti ed inaccettabili in casi > di emergenza. > > Qualcosa di buono però ragazzi l'ho imparata. > > Ho imparato che per la richiesta di materiale devo inviare un > modulo apposito e che a firmare lo stesso non deve essere il > capo campo, la cui responsabilità, fortuna sua, è solo quella > di gestire trecento vite, trecento anime, più tutti coloro che > ci aiutano dalla sera alla mattina, ma serve il visto del > Sindaco, oppure del presidente di circoscrizione oppure di un > loro delegato (pubblico ufficiale). Noi dopo aver speso due > giorni per individuare chi dovesse firmare questi benedetti > moduli, sappiamo che dobbiamo prendere la macchina e quando > serve (ovviamente più volte al giorno), raggiungerlo al > comune. > > Un'ultima noticina. > > Due giorni fa la Protezione civile si è riunita con gli > esperti, ed ha ritenuto che non vi siano motivi di > preoccupazione relativamente alle dighe abruzzesi (la terra > trema ogni giorno). Ora ricordandomi che analoga sicurezza era > stata espressa all'alba di una scossa di quarto grado e pochi > giorni prima che il nostro inaspettato evento facesse trecento > morti e azzerasse l'economia e la vita di migliaia di > persone...ho provveduto, poco elegantemente, ad eseguire il > noto gesto scaramantico... > > Però dei regali li ho ricevuti. > > Sono le lacrime di molte delle persone che hanno lavorato alla > tendopoli, trattenute a stento nel momento dei saluti; sono le > parole e gli sguardi dei vecchi del paese, che mescolano > dignità e paura, coraggio e rassegnazione, senza mai un > lamento. > > Un'altra cosa. > > Vi prego chiunque di voi possa, prenda il treno l'aereo o la > macchina e si faccia un giro per L'Aquila e dintorni. Le > tendopoli non sono tutte come quelle a Collemaggio. Scoprirete > il livello di falsità che viene profuso a piene mani dagli > organi di comunicazione oramai supini e del livello di > indecenza del ns presidente del consiglio che prima con > lacrime alla cipolla e poi con sorrisi di plastica > distribuisce garanzie e futuro a chi, vivendo in tenda e > saggiando sulla pelle la situazione sa, che sono tutte palle. > > I morti sono serviti subito per mostrarsi umano e vicino alle > famiglie, ma ora è meglio dimenticarli in fretta..Via > via..nessuna responsabilità, nessun dolo. I pm sono dei > malvagi.. ricostruiamo in fretta.. forza la vità e bella, > vedrete, tra un mese sarete tutti a casa... Conoscete i nomi > delle famiglie che doveva ospitare nelle sue ville? > > Le virtù umane travalicano gli eventi, le sue miserie non > hanno confini. > > Se volete vi prego fortemente di inviare questa mail a quanti > vi sono amici. > La stampa nazionale si è guardata bene dal pubblicarla. > > Un saluto a tutti. > > Laura > > ______________________________________________________________ > Scrivi, parla e gioca con i tuoi amici! Scarica Messenger > 2009! >
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