LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
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- Date: Fri, 3 Apr 2009 00:23:10 +0200
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA AL PRESIDENTE DEL SENATO AL PRESIDENTE DELLA CAMERA AI PRESIDENTI DELLE
COMMISSIONI DIFESA AI CAPI GRUPPO
PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA ITALIANA L'impegno
politico e finanziario previsto dal Programma JSF non è compatibile
secondo noi, oltre che con la Costituzione Italiana, per
le caratteristiche del sistema d’arma con spiccata connotazione
“expeditionary”, cioè
per
bombardamenti aerei fuori area ben difficilmente motivabili con la difesa
del territorio nazionale
tenuto conto del
contesto di difficoltà e crisi generale e nazionale ( costo
stimato 2009-
2026 di 12,9
miliardi di euro alle condizioni economiche 2008 per l’acquisizione
di 131 velivoli e 4,5 miliardi di dollari per il supporto logistico
iniziale (con punte intorno a un miliardo di euro impegnati per gli
anni dal 2012 al 2016 )
-
a livello interno le spese sociali essenziali (scuola, sanità,
sicurezza e ammortizzatori sociali) e il sostegno a ricerca e produzione per
fonti energetiche rinnovabili e pulite (v. esempio della Germania e della
Spagna) per rispondere responsabilmente alle emergenze ambientali,
climatiche, agricole, idriche e garantire un futuro di sicurezza e di
equilibrio alle giovani generazioni -
a livello estero la cooperazione internazionale per risolvere i
problemi di squilibrio, povertà, fame, sete, malattie, mortalità (v.
Obiettivi del Millennio, vedi impegno a raggiungere lo 0,70 % del PIL nazionale
in cooperazione, impegno largamente disatteso dall’Italia, agli ultimi
posti nella graduatoria dei paesi ricchi) La
lettura della situazione internazionale, alla luce del diritto internazionale,
della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione dei Diritti Umani, ci
motiva a credere che la prevenzione e la soluzione dei conflitti vanno
ricercate nella cooperazione internazionale per migliorare le condizioni di
vita dei popoli e realizzare il diritto alla vita di ognuno e in un lavoro di
riequilibrio delle diseguaglianze verso l’equità sociale dentro le nostre
stesse società in crisi. L’infinito
rinnovarsi di alcuni conflitti irrisolti e armati in molte parti del mondo, il
costo insostenibile in vittime civili dovunque si scelgano le armi come
soluzione dei conflitti, ci obbligano a ricercare forme di costruzione di pace
giustizia e sicurezza basate su prevenzione, early warning, interventi civili,
diplomazia multilaterale, sostegno alle società civili disarmate. A
partire dagli Stati Uniti d’America, vi sono segnali di cambiamento nella
politica internazionale. Non stiamo per caso sbagliando ad immaginare il futuro
comune possibile? Quali territori lontani da qui ci immaginiamo di dover
bombardare con F35 “stealth and expeditionary”? Nel 2026 ci sarà
carburante per farli decollare? Infine,
non crediamo che l’ipotesi-promessa (generica e al condizionale) di
10.000 posti di lavoro sia realistica, per un programma dove la fase di progettazione
è già conclusa e si tratta di assemblaggio finale di una parte dei velivoli
eventualmente acquisiti da paesi europei, in un settore ad alta tecnologia con
un basso rapporto investimento-occupazione. Qualunque altro tipo di
investimento darebbe a parità di impegno finanziario maggiori opportunità di
occupazione ai lavoratori in Italia. Invitiamo ad avere il coraggio la lungimiranza e la saggezza di
sospendere il programma F35 JSF e di reinvestire in modo costruttivo (sociale,
ambientale, internazionale) i fondi pubblici previsti. NOVARA
31 MARZO 2009 ASSOCIAZIONE
PER LA PACE DI NOVARA, MEDICINA DEMOCRATICA, ASS. CRISTIANA CASAGRANDE ,
LABORATORIO PER LA PACE, TAVOLO NOF35 Sto utilizzando la versione
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