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[Stampa] Processo per le violenze alla scuola Diaz di Genova: tredici funzionari dello Stato condannati in primo grado. Il commento di Amnesty Italia
- Subject: [Stampa] Processo per le violenze alla scuola Diaz di Genova: tredici funzionari dello Stato condannati in primo grado. Il commento di Amnesty Italia
- From: press at amnesty.it
- Date: Sun, 30 Nov 2008 12:23:28 +0100
COMUNICATO STAMPA CS148-2008 PROCESSO PER LE VIOLENZE ALLA SCUOLA DIAZ DI GENOVA: TREDICI FUNZIONARI DELLO STATO CONDANNATI IN PRIMO GRADO. IL COMMENTO DELLA SEZIONE ITALIANA DI AMNESTY INTERNATIONAL Analogamente alla sentenza di primo grado sui fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto, quella emessa ieri sulle violenze nella scuola Diaz conferma che qualcosa di grave accadde a Genova nel luglio di sette anni fa. Tredici funzionari dello Stato sono stati condannati per le brutalita' commesse nei confronti di decine di persone inermi. Amnesty International vuole sottolineare che, se il processo e' giunto a tale conclusione, cio' si deve alla tenacia dei pubblici ministeri e al coraggio delle vittime, delle organizzazioni che le hanno sostenute e dei loro avvocati, che hanno preso parte a centinaia di udienze in un contesto nel quale si e' piu' volte cercato di aggirare l'obiettivo dell'accertamento della verita'. Nonostante questo contesto, la sentenza di ieri afferma che, la notte tra il 21 e il 22 luglio 2001, un gruppo di agenti di polizia e un loro dirigente si sono resi responsabili di violenze brutali e gratuite all'interno della scuola Diaz. Amnesty International chiede ai vertici di polizia come intendano commentare questa parte della sentenza. Occorrerebbe chiedersi se una sentenza diversa, nella quale fossero state accertate ulteriori responsabilita' penali nella catena di comando, avrebbe potuto essere favorita da un diverso comportamento delle autorita' italiane che mai, in questi sette anni, hanno voluto contribuire alla ricerca della verita' e della giustizia. In questi anni non abbiamo sentito una parola forte di condanna per il comportamento tenuto dalle forze dell'ordine nel luglio 2001, non c'e' stata una commissione d'inchiesta, non si e' risolto il problema dell'identificazione dei funzionari delle forze dell'ordine, non sono stati istituiti organi di monitoraggio indipendenti ne' meccanismi correttivi interni. Davanti a questo quadro preoccupante, pesano le condanne e pesano le assoluzioni. Amnesty International valutera' le une e le altre con maggiore dettaglio nel momento in cui saranno note le motivazioni della sentenza. FINE DEL COMUNICATO Roma, 14 novembre 2008 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa e-mail press at amnesty.it
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