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End the Gaza Siege, un clic per inviare un fax
- Subject: End the Gaza Siege, un clic per inviare un fax
- From: Associazione per la Pace <assopace.nazionale at assopace.org>
- Date: Tue, 28 Oct 2008 11:55:43 +0100
Ancora un'azione da fare oggi per protestare contro il divieto di entrata a Gaza imposto dal governo israeliano ai/alle partecipanti alla conferenza "Assedio e salute mentale...Muri contro ponti" in programma ieri e oggi a Gaza. Seguite il link e mandate un fax, fatelo oggi. Associazione per la Pace Care/i tutte/i, (si prega la massima diffusione) a sostegno della mobilitazione per porre fine all´assedio di Gaza e per protestare la decisione del Ministero della Difesa israeliano di negarel´accesso a esperti internazionali invitati alla conferenza "Assedio e salute mentale...Muri contro ponti", si può inviare, con un solo clic dal nostro sito,
un fax indirizzato al Ministro Ehud Barak. Di seguito una traduzione in italiano del testo. Per inviare il fax: dalla seguente pagina: http://www.peaceandjustice.it/gaza basta riempire i campi First Name (Nome), Last Name (Cognome) e Organization/Group (associazione o gruppo, facoltativo) e cliccare su Send Fax.Mandiamo in tilt il fax di Barak con il nostro sdegno per il diniego di entrata
a Gaza ai rappresentanti internazionali e per esigere la fine dell´assedio. Anna, Becky, Gene, Maria Chiara, Rose and Stephanie U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome info at peaceandjustice.it http://www.peaceandjustice.it Caro Ministro Barak, Oggi segna l´inizio della conferenza internazionale "Assedio e salute mentale...Muri contro ponti", organizzata dall´ONG Gaza Community Mental Health Programme e dall´Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa conferenza rappresenta un´occasione di discussione accademica tra esperti di salute riguardante l´impatto causato dall´assedio di Gaza e anche un´occasione per un libero scambio di idee tra Palestinesi ed espertiinternazionali per lo sviluppo di appropriati servizi sociali e per la salute
mentale. Le scrivo per esprimerle il mio sdegno per la decisione del Ministero dellaDifesa di Israele di negare l´ingresso a Gaza agli oltre 120 partecipanti ad
appena due settimane prima di una conferenza alla quale si era lavoratoper più di un anno. Negare l´entrata a esperti internazionali significa negare
libertà di conoscenza, dialogo culturale e comprensione. Significa negarel´appoggio allo sviluppo di soluzioni che allevierebbero la sofferenza degli
abitanti di Gaza e, in particolare dei più vulnerabili. E la conferenza certamente non rappresenterebbe alcuna minaccia per la sicurezza di Israele.Il mio plauso va agli sforzi degli organizzatori e ai partecipanti stranieri per
la loro determinazione di svolgere comunque la conferenza a Ramallah. Il lavoro del Gaza Community Mental Health Programme costituisce una fonte di speranza, riconciliazione e, a lungo andare, un rapporto di mutuo beneficio per israeliani e palestinesi. Le scrivo anche per esigere l´immediata fine dell´assedio che ha di fatto imprigionato un milione e mezzo di persone, compresi mezzo milione di bambini, privati di adeguata alimentazione e assistenza medica da giugno 2007. L´assedio ha notevolmente aumentato malnutrizione, povertà, disoccupazione e ha peggiorato i servizi per l´istruzione e l´assistenzasanitaria. Senza sufficiente combustibile e elettricità, impianti di trattamento
dell´acqua restano chiusi e gli ospedali non sono in grado di fornire assistenza medica. Le restrizioni di movimento e accesso o uscita da Gaza sono un ulteriore impedimento per i residenti di cercare un lavoro o di procurarsi assistenza medica altrove. La mancata protezione dei civili e le punizioni collettive sono entrambiproibite dal diritto internazionale, ma rappresentano anche atti immorali che
violano i diritti umani fondamentali e non sono assolutamente difendibili.Israele, che ha dimostrato di avere il controllo completo su Gaza, ha quindi la responsabilità sia legale che morale di garantire ai residenti il diritto a cibo, acqua potabile e assistenza medica. Inoltre, gli abitanti di Gaza hanno il legittimo diritto di vivere una vita dignitosa, libera dalla disperazione.
Mi unisco alle persone di tutto il mondo per esigere che Israele ponga fine a queste sofferenze. La richiesta per la fine dell´assedio è un appello per la
giustizia, è un messaggio di pace. Distinti saluti,
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