Non sono democratico



Io non sono più democratico

La democrazia oggi è una dittatura; democrazia senza aggettivi e dittatura idem.

Si è sempre detto che rappresentava il sistema meno peggio; che non ci fossero alternative e quindi dovevamo tenercela. Ok; ma adesso sappiamo cosa è diventata la democrazia, cioè: il peggio.

Ad esempio, se un gruppo di persone volesse cimentarsi a metter su una tv, un partito, un giornale, ecc., la “qualità base” sarebbe non la competenza ma la disponibilità di chissà quanti milioni di euro. Il tutto poi verrebbe gestito in primo luogo - piuttosto che da chi ha passione e idee - da un nugolo di avvocati capaci di districarsi nelle leggi e senza trasgredire incorrendo in forti sanzioni. 

Ci rimane da guardare il calcio; tutte le sere c’è una partita fondamentale, imperdibile. Tutti i fine settimana c’è inoltre automobilismo e/o motociclismo. 

Piano piano, il nostro cervello viene lavato.

Formalmente nulla è vietato, di fatto lo è qualsiasi cosa possa seppur potenzialmente smuovere dal torpore.

Si dice che il voto è lo strumento che garantisce la democrazia. Bene; c’è stato un episodio di circa 15 anni fa, passato da sempre sotto silenzio: il referendum sulla concentrazione delle tv in possesso di Berlusconi. 
D’Alema tre giorni prima del voto lo depotenziò dicendo che in ogni caso sarebbe stato compito del Parlamento legiferare in merito. Le sezioni del Pds per la prima volta ricevettero disposizione di non lasciare depliant nelle buchette postali di ognuno qui a Bologna ma che questi sarebbero rimasti a disposizione; il cittadino doveva recarsi a prendere i volantini presso le sezioni stesse... 
Morale della favola: la gente non andò a votare; il quorum non fu raggiunto.

Praticamente si scelse di vedere su tre canali televisivi le stesse identiche cose piuttosto che tre differenti: un’assurdità. Al di là di ogni pensiero politico: un non senso.

Da allora la situazione è peggiorata.

Chi continua a parlarci di Costituzione ci prende in giro: ma quale articolo è per davvero applicato?

Bisogna finirla di dire che i sondaggi non sono veritieri perché poi la gente a quel punto rafforza la propria idea e vota per davvero secondo quel sondaggio, facendolo avverare. Si deve dire che gli esiti dei sondaggi sono da paura.
  
Certo, nel 2008 l’individuo non andrebbe più dietro a una dittatura come quelle degli anni ’30. Il problema - che però spesso ci si dimentica - è che anche il potere è nel frattempo progredito e quindi usa altri mezzi. Usa la velocità, per cui non ci si parla più, non c’è il tempo per riflettere sulle cose che facciamo. Usa il rumore comunicativo, per cui anche quelle poche, simboliche voci di dissenso reale finiscono col disperdersi (anche su internet). 

Hitler e Mussolini come sappiamo hanno cominciato la loro carriera col libero voto.

Zagrebelski nei suoi libri ci dice che in democrazia può essere messo in dubbio tutto tranne che se stessa. E grazie; a quel punto equivale a dire che non viene messo in discussione nulla. 

Una delle forme politiche alternative – che potenzialmente coinvolge proprio tutti - è il boicottaggio. Basterebbe far perdere un 10 % di fatturato a Berlusconi affinché nel giro di poche settimane se ne torni a casa. Un boicottaggio politico dichiarato è qualcosa che tutti tutti possono fare come dove e quando si vuole; è facile. Forse proprio perché è facile non lo si fa; abbiamo paura dei nostri stessi atti.

Meno mangiamo e meno il nostro stomaco ci chiede di mangiare; meno persone vediamo e meno ne vorremmo vedere;  meno agiamo e meno vorremmo agire. Bisogna uscire da questo circolo vizioso, mortifero.   
 
La verità è che grandi alternative non ce ne sono perché ovviamente il potere in qualsiasi modo non le fa crescere; il sistema assume a sé ogni espressione diversa, la digerisce e – come dicono gli zapatisti – la trasforma in merda. 

Non ci interessa prendere il potere e sostituirci. Le alternative pratichiamole politicamente (anche a partire da noi stessi e in piccoli gruppi), nel quotidiano. E poi si vedrà.

E’ vero che la dittatura vuol dire senza voto; ma oggi anche con il voto c’è la dittatura.

Il referendum è diventato uno strumento che applicato alle singole leggi non funziona più da anni perché basta un nulla per non raggiungere il quorum.

I tre partiti oggi al potere in Italia sono fuori dalla Costituzione: la Lega secessionista, An d’origine fascista e Forza Italia che in sé non ha una struttura democratica.

Però noi tutti dobbiamo rimanere democratici...ma fatemi il piacere 

Sono io a non essere più un democratico o è la democrazia a non essere più se stessa?   

Questo è un problema che i giovani si trovano a dover risolvere.

25/10/08 - Leopoldo BRUNO