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19-26 settembre: "la guerra infinita" di Riccardo Iacona
- Subject: 19-26 settembre: "la guerra infinita" di Riccardo Iacona
- From: Associazione per la Pace <assopace.nazionale at assopace.org>
- Date: Mon, 15 Sep 2008 13:56:57 +0200
LA GUERRA INFINITA
di Riccardo Iacona Un anno di lavoro tra preparazione, sopralluoghi, riprese e montaggio, cinque paesi attraversati – Kosovo, Macedonia, Serbia,Turchia e Afghanistan - e 3 ore di reportage che andranno in onda il 19 e il 26 settembre in prima serata su Raitre. “KOSOVO NOVE ANNI DOPO”
venerdì 19 settembre 2008, Raitre alle 21,05 Riccardo Iacona ricostruisce minuziosamente la
terribile pulizia etnica di cui sono stati vittime i kosovari di etnia
serba. Dal 1999, da quando la NATO ha vinto la guerra contro la Serbia
e insieme alle Nazioni Unite ha preso il controllo del Kosovo, 250.000
serbi sono stati cacciati dal Kosovo solo per ragioni di odio etnico,
solo perchè serbi. Le loro case sono state bruciate, le loro terre sono
state devastate, le loro chiese sono state distrutte, anche le più
antiche e preziose, quelle del 1300, i loro cimiteri sono stati
profanati a colpi di pala e di piccone, interi quartieri sono stati
messi a fuoco solo per impedire ai serbi che vivevano lì da centinaia
di anni di poterci ritornare. Nonostante la presenza della Nato gruppi
armati di kosovari di etnia albanese hanno messo in atto una delle più
sistematiche e feroci pulizie etniche che l’Europa ha vissuto dopo la
seconda guerra mondiale, distruggendo così l’idea stessa di un paese
multietnico che pure era stata all’origine della campagna militare
della NATO contro la Serbia. Ma c’e’ di più: in questi nove anni il
Kosovo e’ diventato la porta principale di ingresso della droga nel
nostro Paese e in tutta Europa e, sempre nonostante la presenza della
Nato e delle Nazioni Unite, il Kosovo si e’ trasformato in una piccola
Colombia, un Narcostato nel cuore dell’Europa. I numeri sono
impressionanti: l’80 per cento di tutta la droga prodotta in
Afghanistan per entrare in Europa passa dalle valli e dalle montagne
del Kosovo “liberato”. Le enormi ricchezze accumulate con il traffico
della droga hanno reso potenti all’estero e in patria i clan mafiosi
kosovaro albanesi, capaci di inquinare in profondità i partiti che oggi
guidano il Kosovo, mettendo così un enorme punto interrogativo sulla
natura democratica del nuovo Stato nato il 17 febbraio di quest’anno
con un atto unilaterale. Ma le strade aperte della droga e delle armi
che la Nato non e’ riuscita in questi nove anni di protettorato a
chiudere, sono anche quelle da cui passa il terrorismo internazionale
di matrice islamica.
“AFGHANISTAN”
venerdì 26 settembre 2008, Raitre alle 21,05 Nella seconda puntata de “La guerra infinita” dal titolo “AFGHANISTAN”, in onda il 26 settembre, sempre in prima serata, Riccardo Iacona riprenderà il viaggio proprio dalle strade della droga e delle armi, le stesse utilizzate dai gruppi armati kosovaro albanesi che stanno cercando di destabilizzare la Macedonia con azioni militari di grande respiro. Intervisterà in esclusiva i nuovi terroristi dell’ UCK ancora in armi sul territorio macedone e racconterà la capillare infiltrazione nei Balcani dei movimenti islamici più radicali, con il sostegno attivo delle organizzazioni caritatevoli dei paesi del Golfo Arabico. E poi, risalendo le strade della droga che dal Kosovo passano per la Turchia e per l’Iran, Iacona ci porterà in Afghanistan. La guerra, i bombardamenti, sette anni di presenza
militare della Nato non sono riusciti a impedire che l’Afghanistan
diventasse il più grande produttore mondiale di oppio ed eroina,
consegnando così ai movimenti armati talebani la loro principale fonte
di finanziamento: 100 milioni di dollari solo l’anno scorso. Con questi
soldi i talebani stanno vincendo la guerra.
Iacona racconterà la drammatica escalation militare messa in atto dai ribelli afghani, ormai capaci anche di colpire nel cuore di Kabul, con kamikaze, autobombe e veri e propri assalti armati. Poi ci porterà nei luoghi dove abbiamo perso i nostri ultimi soldati: il distretto di PAGMAN dove e’ morto il maresciallo Daniele PALADINI e quello di SOROBI, dove e’ stato ucciso il primo maresciallo Giovanni PEZZULLO. Sia i poliziotti di Pagman che quelli di Sorobi raccontano alla troupe della GUERRA INFINITA tutta un’altra storia rispetto a quella che arriva a noi, dalle fonti ufficiali dell’esercito, che hanno sempre parlato di attentati terroristici isolati. Quelle zone sono infestate dai talebani ed in particolare la valle di Uzbeen e’ completamente fuori controllo. Dopo la morte di Pezzullo in quella valle non entra più nessuno, ne’ la polizia e l’esercito afgano e neanche i soldati italiani della NATO. E infatti due mesi dopo, quando i francesi prendono il controllo di SOROBI al posto degli italiani, la prima volta che si avventurano nella valle di Uzbeen vengono massacrati da 500 talebani armati: 10 parà vengono uccisi, 4 di loro, sembra siano stati decapitati mentre erano ancora in vita. Che ci facevano 500 talebani armati nella zona che doveva essere sotto il controllo dei soldati italiani? E come fanno 500 soldati a vivere in queste zone senza avere l’appoggio dei villaggi che li ospitano? Iacona farà vedere che i talebani che attaccano la coalizione non sono solo i fanatici studenti delle madrasse pakistane o gli arabi di al qaida, ma anche cittadini afgani. I talebani ormai stanno costruendo un’area di consenso nei villaggi e nella capitale grazie alla quale possono continuare ad attaccare la NATO nel cuore delle aree che dovrebbero controllare. La guerra e’ ormai alle porte di Kabul e già adesso i talebani sono in grado di far arrivare nella capitale centinaia e centinaia di soldati armati. Iacona ci farà vedere poi come nelle valli che i soldati italiani dovrebbero controllare si produce oppio. Con i soldi di questo traffico i talebani comprano le armi con cui poi uccidono i nostri soldati, e i campi continuano a essere coltivati ad oppio, a soli 30 chilometri da Kabul. E tutto questo proprio mentre il contingente italiano si sta preparando ad una svolta importante e drammatica: ad ottobre i nostri soldati si dispiegheranno quasi tutti nell’ovest del Paese, ad HERAT, dove già siamo presenti e soprattutto a FARAH, nel sudovest del Paese, dove si combatte tutti i giorni. |
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