Re: [pace] A 5 anni dal Social Forum



In estrema sintesi: l'espressione "no global", affibbiata al movimento e dal
movimento subita, non dice il suo vero intento, che non è impedire
l'unificazione articolata e pluralistica dell'umanità, ma volere e
assicurare che l'unità sia giusta, democratica, nonviolenta, pacifica,
ecologica, rispettosa delle diversità. Il vero nome del movimento è "new
global": new nel senso ora detto.
Enrico Peyretti, Torino





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From: "Marco Mayer" <mayerkos at yahoo.it>
To: <pace at peacelink.it>; <educazione at peacelink.it>;
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<europaplurale at yahoogroups.com>
Sent: Monday, August 04, 2008 8:53 PM
Subject: [pace] A 5 anni dal Social Forum


> Aspetto comenti
> marco mayer
> ----------------
> Nel 2009 la presidenza del G8 spetterà all’Italia. In vista di questo
appuntamento la campagna di mobilitazione della società civile sarà
coordinata dalla ong toscana Ucodep sulla base di un accordo  con Oxfam
International (la più grande ong del mondo). Per Ucodep e per la Toscana una
bella soddisfazione, ma anche una grandissima responsabilità verso tutte le
associazioni non governative (italiane e non). La prima raccomandazione è
ovvia, ma non scontata in un mondo in cui solo i disordini e le violenze
fanno notizia: agire in modo pacifico e nel pieno rispetto della legalità. E
’ possibile. Lo ha dimostrato, grazie alla straordinaria collaborazione tra
giovani, forze dell’ordine e sindacati, il Social Forum di Firenze davanti
agli occhi del mondo. Ho ancora in mente il sorriso soddisfatto di Kofi
Annan. Ma cosa rappresenta oggi il G8? Il G8 sta per compiere il suo 33°
compleanno e non c’è molto da festeggiare. I raduni G8 offrono un
>  palcoscenico mediatico ai potenti di turno, ma sono incapaci di risolvere
le sfide che attraversano il mondo. La formula G8 è innanzitutto logora per
la sua composizione: dal “club dei Grandi”sono,infatti, esclusi il Brasile,
l’India e la Cina, con i loro 2miliardi e 634mila abitanti. Ma se il G8 ha p
erso la sua funzione, anche la spinta della società civile si è
completamente esaurita. Porto Alegre, il Social forum di Firenze, le
bandiere della pace del 2002-03 sono un ricordo sbiadito, come se
appartenessero ad un'altra epoca storica. 5 anni fa sembrava tutto più
semplice. Molti - sbagliando - pensavano che il mondo stesse diventando
sempre più unipolare e che i processi di  globalizzazione avrebbero
consolidato il predominio economico, tecnologico e politico degli Stati
Uniti. I fatti ci dicono, invece, che l’analisi era profondamente sbagliata.
Gli slogan dei no global sono passati di moda perché i giovani si sono
trovati davanti una
>  realtà molto diversa da quella che gli è stata raccontata. Il mondo oggi
è multipolare, pieno di contraddizioni e molto più complicato da decifrare.
Basta leggere le cronache di questi ultimi giorni. Visto che la foresta
amazzonica è il polmone del pianeta Lula chiede al mondo un fondo mondiale
di 21 miliardi di dollari per salvaguardarla: chi può dargli torto? bloccare
la deforestazione non è problema solo brasiliano. E che dire dell’India? Con
la mano destra a Doha ha sfidato frontalmente gli Stati Uniti e l’Europa
facendo saltare gli accordi del WTO; negli stessi giorni con la mano
sinistra ha firmato con gli Stati Uniti un grande accordo per l’importazione
di tecnologie e combustibili allo scopo di rafforzare il proprio arsenale
nucleare (in funzione anticinese). L’Iran resuscita l’antico fronte dei
paesi non allineati (il famoso “NAM” prediletto da Tito) e coinvolge 118
paesi. La Serbia sostiene di aver convinto la maggioranza
>  dei membri ONU a contrastare l’indipendenza del Kosovo. La Conferenza
Islamica rivendica un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza. Putin ha
deciso di affiancare alla potentissima Gazprom (azienda di stato per il gas
e il petrolio che ha un’enorme influenza in Europa) un nuova società
pubblica per l’export dei cereali d’intesa con la Cina. Ultima, e ottima,
notizia della settimana: gli Stati Uniti, dopo animata discussione, hanno
negato al Ministro Barak il permesso di sorvolare i cieli dell’Iraq
bloccando così (per ora) la tentazione israeliana di bombardare l’Iran.
Queste brevi note di cronaca  confermano che qualcosa di profondo è mutato
negli equilibri di potere del nostro pianeta. Ecco perché  - prima di
lanciare campagne - Ucodep, Oxfam (e con loro i tantissimi giovani che hanno
a cuore le sorti del mondo) dovrebbero studiare di più. Senza solide
fondamenta culturali la denuncia dei mali del mondo assolve solo qualche
>  coscienza. Troppi dimenticano che il successo delle politiche dipende,
innanzitutto, dalla Politica: la complessa attività umana in cui si
intrecciano  ambizioni di potere, interessi economici, mobilitazioni
collettive e forza delle idee. I prezzi alimentari e energetici sono fuori
controllo, le carestie imperversano, la crisi finanziaria crea nuove povertà
persino in occidente. Con tutta questa turbolenza è lecito chiedersi: dove
sono finiti i ragazzi no global? Al Social Forum di Firenze erano in tanti e
c’era tanta voglia di fare. Poi, presto, è subentrata la delusione anche per
effetto della demagogia ingannevole. Tuttavia depurato dalle frasi fatte,
dagli stereotipi, dall’antiamericanismo in quel movimento c’era un nocciolo
di verità: l’allarme sul futuro del pianeta terra. Se la campagna G8 sarà l’
occasione per appassionare i giovani a studiare il futuro del mondo Ucodep
avrà fatto la sua parte. Peccato che - a differenza di
>  Friburgo - Firenze non ambisca a diventare la capitale mondiale delle
città ecosostenibili con grande beneficio per tutti i fiorentini e della sua
immagine internazionale.
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