Pax Christi Italia: le impronte dei bambini Rom



Comunicato Pax Christi Italia
.
colpire i deboli per parlare ai forti
le impronte dei bambini Rom

Assistiamo ormai da giorni ad attacchi sempre più duri verso i più
elementari diritti umani. Prima l'obiettivo era rappresentato
dall'extracomunitario in genere. Poi è iniziato l'attacco verso alcune
etnie in particolare Rom e Sinti. Ora siamo arrivati all'ulteriore
affinamento della discriminazione con la schedatura, attraverso le impronte
digitali, dei bambini Rom. Questo, secondo il Governo è necessario per
evitare l'accattonaggio e stabilire chi ha diritto di rimanere in Italia e
chi no. Ricordiamo però che il 70% di questi bambini è di cittadinanza
italiana. Perché discriminare solo i minori appartenenti a questo gruppo?
Perché sottoporre i bimbi ad un ulteriore segno di inciviltà, in
particolare da parte di una nazione che si ritiene tra le più civilizzate,
esportatrice di democrazia e di giustizia? Siamo convinti che combattere lo
sfruttamento dei bambini sia una priorità, ma solo attravero un metodo che
garantisca la dignità della persona e tuteli i più deboli. Cosa dovremmo
dire di tutte le forme di scandaloso sfruttamento infantile ormai entrate
nella nostra vita comune, ad es. nella malavita, nella prostituzione, nel
lavoro, nel consumo, nella pubblicità?
Una democrazia matura non può pensare di risolvere i problemi con la
repressione, sa che deve investire molto di più sull'educazione e sulla
prevenzione. A sessant'anni dalla Dichiarazione dei Diritti Umani, e a
venti anni dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia prendiamo atto
che poco si è fatto e si sta facendo per la loro applicazione. Anzi siamo
sempre pronti ad alimentare pregiudizi nei confronti del diverso e dei più
deboli e a decidere, in nome della nostra sicurezza, come e chi accettare,
dettando delle condizioni troppo spesso incuranti della dignità umana. Ci
siamo dimenticati la nostra storia di migranti e discriminati e pensiamo
che la repressione sia l'unica forma di controllo. Attacchiamo la parte più
debole della società (i bambini) per mandare messaggi alla parte più forte
(gli adulti). Ancora oggi, dopo avere ripetutamente espresso la nostra
posizione sui temi della solidarietà, dell'accoglienza e della legalità e
condividendo la posizione della fondazione Migrantes, e di molte voci della
chiesa e della società civile che denunciano un'Italia a "rischio xenofobia
o peggio, discriminazione razziale", invitiamo a non tacere, a non
minimizzare e a denunciare come pericoloso cancro sociale ogni politica,
cultura, linguaggio, gesto, progetto xenofobo e razzista. Riteniamo che la
sacralità della vita e la sua dignità debbano essere garantite dal suo
NASCERE ma anche nel suo DIVENIRE e CRESCERE. Sollecitiamo pertanto la
società civile alla riconquista del senso di accoglienza e giustizia, la
politica alla ricerca di forme di tutela della persona e della sua
sicurezza, senza per questo colpevolizzare alcuni popoli o etnie e senza
calpestare i deboli; infine sollecitiamo quanti si professano cristiani a
non dimenticare che il vangelo propone un amore illimitato e incondizionato
al prossimo come unica via alla salvezza e alla speranza più che alla
sicurezza.

Pax Christi Italia
Firenze 30 giugno 2008






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