Alcuni amici tra le milleottocento aziende 
      italiane operanti in Romania mi dicono che hanno cominciato ad 
      assumere rom e, con loro grande sorpresa, li hanno trovati operai attivi e 
      intelligenti. Io stesso osservo a casa mia alcune decine di Rom che 
      lavorano duro dalla mattina presto alla sera. Nessun dubbio che chi 
      commette reati debba essere punito. Detto questo, è possibile oggi 
      affermare che ogni forma di discriminazione razzista almeno nei suoi 
      effetti è un grave peccato contro Dio? Come cristiano e come prete sono 
      desolato per i giudizi, gli insulti, i comportamenti di molte persone, 
      singoli cittadini e amministratori i quali esprimono solo parole e azioni 
      di rifiuto, rancore, disprezzo. Il giovane studente picchiato dai suoi 
      compagni perché «sporco romeno» è uno degli esempi delle conseguenze 
      possibili e purtroppo reali. 
      Una esagerata, opportunista utilizzazione del 
      cosiddetto «tema sicurezza» sta creando nei nostri quartieri, tra 
      molte persone, soprattutto gli anziani e le persone che vivono condizioni 
      di povertà, un tipo di rifiuto che sta molto vicino all'odio. E l'odio è, 
      per un cristiano, il peccato più grave. Il clima che viviamo è la prova 
      
        
        
          ![Don Gino Rigoldi (foto Newpress) Don Gino Rigoldi (foto Newpress)]()  | 
        
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             Don Gino Rigoldi (foto 
        Newpress)  | 
più provata della debolezza del 
      messaggio cristiano nella nostra città. Non credo sia giusto parlare di 
      fallimento della azione evangelizzatrice della Chiesa italiana ma qualche 
      riflessione andrà pure fatta e qualche posizione presa anche perché è 
      intollerabile il fatto che molti dei promotori di questa «sicurezza» si 
      definiscano difensori della fede. Posso assicurare che non si può 
      difendere la fede bestemmiando Dio e la vera bestemmia contro Dio è ogni 
      forma di rifiuto, di rancore o addirittura di odio. L'amore del prossimo 
      prevede certamente anche il conflitto, la pena e la punizione. Ma anche 
      quando punisco o accompagno ai confini chi deve essere rimandato nella sua 
      nazione devo sapere che sto trattando con un mio fratello e una mia 
      sorella. Perché il nucleo della fede cristiana sta nella affermazione che 
      ogni uomo e ogni donna, di qualunque religione, nazione, colore, 
      appartenenza, sono comunque figlio o figlia di Dio. Noi possiamo avere 
      opinioni politiche o sociali diverse. Sulle questioni diverse dal dogma o 
      dai fondamenti della morale possiamo addirittura essere in disaccordo col 
      Papa. 
 
      Ma non possiamo, come cristiani, permetterci di 
      essere in disaccordo con Gesù Cristo. Credo che un bel po' di 
      cristiani debbano pensarci un qualche tempo prima di ritornare in chiesa e 
      fare la comunione perché, come ha detto Gesù: «Chi mi ama osserva i miei 
      comandamenti». Qualcuno pensava in passato che fosse difficile credere ai 
      concetti, ai ragionamenti teologici. Oggi, più che mai, la difficoltà 
      della fede sta nel credere alla legge della giustizia e dell'amore. Vale 
      la pena che cominciamo a mettere in seria crisi il nostro modo di essere 
      cattolici. Infine, come cristiano e come sacerdote, raccomanderei a 
      chiunque di non ergersi quale difensore della fede. Dio sa difendersi 
      benissimo anche da solo. Quello che dobbiamo sapere e fare è già 
      scritto.
      
      
      Gino Rigoldi