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Dal Libano "Allora. come va?"
- Subject: Dal Libano "Allora. come va?"
- From: "camillo.coppola at tin.it" <camillo.coppola at tin.it>
- Date: Mon, 12 May 2008 18:16:06 +0100 (GMT+01:00)
http://www.jacopofo.com/node/4706 Dal Libano Carissimi, questa settimana vi invitiamo a leggere un altro punto di vista. Il racconto, lo sfogo, il disagio di un medico, uno dei tanti, che vive e lavora in Libano, in un ospedale qualsiasi. Troverete nel testo il riferimento alla possibilita' di Calderoli ministro degli Esteri, cosa che per fortuna non e' avvenuta, ma il senso del discorso e la verita' di queste parole non cambia di una virgola. Anni fa, durante un'intervista, una straordinaria giornalista statunitense, Amy Goodman, dichiarava che gli americani non sanno quello che accade nel mondo nel loro nome. Gli americani non sanno la verita' su Guantanamo diceva e ci pareva impossibile. Cosa sappiamo noi della nostra Missione di Pace in Libano? Buona lettura "Allora. come va?" Le visite iniziano tutte con questa frase, il foglio dell'anamnesi in mano, la cartella clinica sul lenzuolo e storie che si ripropongono, rendendoli non casi isolati ma una replica, la storia di un intero Stato. Abdel Ahad ieri ha ascoltato la domanda, ha aperto le mani, disinvolto, secco. "Va uno schifo. Come va cosa poi? Io o il mondo? Beh, io sono vecchio e ferito, non lo vedi? Per quanto riguarda il mondo. beh cos'abbiamo fatto? Cos'abbiamo mai fatto? Medico, chi ce l'ha con chi, che qui si muore?". Ho studiato, tanto, ma questa risposta non c'e' nei libri. Si esce, si fuma una sigaretta, si calpesta lo stress e si ride per nulla, quando ci sono piu' pazienti che medici e il senso di tutto questo manca. Quando i chirurghi sono sporchi di sangue come ai macelli, non cambiano piu' i guanti e non sanno perche' curano feriti di una guerra che non c'e'. Dov'e' la guerra? Il Libano con chi e' in guerra? A chi l'ha dichiarata? Abdel ha 19 nipoti, li adora tutti, nei suoi gesti ampi, con le mani, indica una finestra e chi sta oltre, tutti coloro che ama. Nella sua vita ha amato una moglie, una donna che ha perso e la ricorda con gli occhi lucidi come se lei fosse li', lo vedesse parlare, lo tenesse d'occhio attenta. Cinque figli, i nipoti, il suo campo, gli animali. tutti un pezzo di famiglia. Indica la finestra con un gesto delle mani quasi rabbioso e dice: "Uomo, perche' dio ci punisce cosi'? L'Italia fa mine da mandare qui, mandano uomini, Israele bombarda. tutti i loro affari sporchi nella terra dei nostri campi" non ce la fa, non vuole piangere, con una dignita' antica per la quale non puo' esprimersi, amare e' proteggere. Non sa raccontare e vorrebbe, allora con le mani nodose indica di nuovo la finestra, succede tutto fuori, come un attacco da Marte, come se la' fuori ci fosse un mostro, dice improvvisamente: "Noi, cosa abbiamo fatto?". Ci sono mine dappertutto, i palazzi sono dei colabrodo, le famiglie non possono ristrutturarli e hanno messo zanzariere sui buchi di bombe. A volte tendine, e se ci sono bimbi ecco fiori, decori allegri, che non e' giusto che per i bimbi sia solo paura, allora cornamuse ed elefanti nelle tende sui buchi e l'abito migliore per quella normalita' apparente per cui vanno a scuola ogni mattina. Noi cosa abbiamo fatto? Lo ripetono in mille pazienti, mille feriti da mine con scritto 'Made in Italy'. Curare ferite senza spiegazione piega l'animo, noi medici siamo sempre piu' spesso fuori a prendere aria, cercare di ritrovare senso nell'assistere. Li' ridiamo un minuto, la giornata dura 20 ore senza sonno, ridiamo per nulla come bambini. Abdel ha detto: "Siamo nel cuore degli interessi di tutti, attaccati a Israele, dettiamo il potere contrattuale dei paesi che detengono il petrolio. la questione e': governati in modo coloniale o da fantocci? Con l'esercito o continuando i bracci di ferro sul territorio? Qui si gioca l'affare. Nessuno di noi c'entra nulla, io non ho mai avuto un'auto, il petrolio puzza ed e' sporco, io l'ho usato solo per pulire certe brutte macchie. e non so nemmeno chi odiare per i miei figli morti, per i nipoti, loro che non vedranno fiorire gli ibischi". Ho detto: "Sa piu' lei di geopolitica di chi costruisce mine. di chi col suo voto le manda qui. l'ignoranza uccide. non ho risposte, sa?". Lui ha chiesto improvvisamente: "Dottore, lei quanti anni ha?"; ho risposto: "Lontano dai 30". Ha sorriso, si e' addormentato. Ho scoperto, col lenzuolo, la gamba sempre piu' nera, poco da fare, domani vedra' il chirurgo, ora c'e' il paziente dopo. buonanotte Abdel. Di la' c'e' un bambino, nove anni. Sa che ci sono mine e bombe perche' USA, Europa e paesi arabi si dividono il corridoio libanese, detto con le sue parole "siamo in mezzo, ci uccidono". Anche lui sa piu' di geopolitica di chi paga questo obbrobrio con le proprie tasse. Eh si', io ho vissuto tanto in Europa e nessuno ha mai pensato con tanto relativismo a se stesso come i bimbi qui, non c'e' senso, non c'e' perche', si e' "in mezzo", niente da fare. La piazza, le dichiarazioni, le lotte, non valgono nulla. Le bandiere coi cedri e gli schieramenti. si'. strumentalizzabili. Nessuna scelta. Quanti possono accettarlo? Beh Abu, 9 anni, si', mi dice: "Se vince Israele ci mettono tutti come i palestinesi?". Gli dico "No. come stai?". Mi dice "Sai che sono uno scrittore?". Gli dico che voglio leggerlo io, prima che lo conosca il mondo. Sigaretta. Beirut. Per arrivarci dall'auto si vede di tutto, campi minati, strade interrotte, palazzi bombardati, milizie, acqua sporca, infrastrutture distrutte. Non puoi non emozionarti, non puoi non chiederti a tua volta: Perche'? A chi ha dichiarato guerra il Libano? Paese dei cedri, tollerante, multireligioso, paziente, solare. chi ha attaccato? L'analisi del piccolo paziente e' precisa, "e' in mezzo", tutto il resto non conta. Quindi missioni di pace, presidenti inventati, democrazia sulla carta, vicini aggressivi. ognuno un'ottima scusa, i morti tutti libanesi, e solo sul posto si sente urlare la voce dei senza voce, di chi non la vuole la missione dell'Unifil, l'Onu, la Banca Mondiale, Israele, la Siria. quante presenze nella vita di persone che hanno in tutto una capra, una vigna e due ulivi. Il Libano non ha nemmeno un esercito vero, 4 poveretti che gia' farebbero molto a sorvegliare le strade e il traffico. Se e' incazzato Israele, l'Unifil vada la', se la missione serve gli Usa contro l'indipendentismo siriano, facciano il loro braccio di ferro. che fanno militari italiani in Libano? Lo chiedono le persone della strada. Nessuno capisce chi stiano difendendo, che pace portino, chi riparera' le loro case distrutte. Sul mercato mondiale questo non vale, come questa gente senza valore, lo sappiamo noi medici, che lavoriamo per persone che se muoiono non c'e' un omicida, nessuna legge, zero tutele. Beirut si muove sull'onda della rabbia: di coloro che vorrebbero finirla con i compromessi, uno Stato vero da conquistare con la lotta, di altri che vorrebbero solo finisse, magari diventare un paese come quelli europei, con poca religione e piu' soldi. Vogliono pace entrambi, sono entrambi gli strumenti di una guerra civile preannunciata, di uno scontro interno voluto a legittimare l'ennesima guerra. Tutto inutile, dicono alcuni che vedono negli scontri settari solo l'inizio di altro dolore. 7,6 miliardi di dollari in prestiti a incatenare il Libano alle istituzioni dei prestiti internazionali che chiedono ulteriori tasse per i poveri, maggiori privatizzazioni delle industrie gestite dallo Stato, la ristrutturazione dell'economia per andare incontro alle richieste dell'e'lite bancaria globale. Questo debito e' il costo che devono pagare i libanesi (e non andranno in infrastrutture), per 34 giorni di guerra da parte di Israele. La fandonia dello "scontro di civilta'" e' solo la maschera che nasconde la vera battaglia; la guerra in atto e lo sfruttamento dei popoli che non hanno voce, questo dicono tanti che tutto cio' lo hanno gia' visto. Pero' tantissima gente ad ascoltare l'imam venerdi'. Soprattutto giovani, giovanissimi, seri, convinti. La rabbia e' gia' fede. L'imam al microfono era gia' politica. Ha detto "Lottiamo per Allah, se non ci battiamo per la sua causa, saremo noi i prigionieri. Noi non ci pieghiamo alla volonta' degli altri; ci prodighiamo per amore di Allah. Se non temiamo nessuno, la volonta' di Allah sara' fatta su questa terra". I ragazzi in coro hanno risposto "Allah Akbar". L'imam ha continuato con la sua retorica di orgoglio. La platea era giovane, concentrata, decisa. Se non ci sono speranze i giovani tendono a lottare, in tutto il mondo, il futuro e' il loro habitat, se manca diventano la prima linea dello scontro. Il Libano ha bisogno di orgoglio come di aria, da ovunque venga. Improvvisamente l'imam ha annunciato una notizia risaputa da tutti, di quei giorni. Iniziando cosi': "Gli italiani stanno pagando soldi, forse loro sono cosi' ricchi. da mantenere qui uomini armati. Cosa fanno costoro? Hanno aiutato qualcuno di voi? No. Proteggono Israele, li' sul confine, da un'aggressione da parte dei siriani. Pagano uomini perche' proteggano Israele stando sul nostro paese. Sarebbe un'idea che gradirebbero se un esercito libanese si piazzasse nelle loro strade per proteggere l'Austria dai tedeschi? Perche' gli italiani pagano questo? E tutte le mine che storpiano e uccidono gli studenti, i bimbi. perche' ce le mettono? Qualcuno di voi vende mine e le mette in Sicilia?". Gli sguardi erano attenti, c'era un silenzio che trasudava rabbia, ingiustizia. "E ora", ha proseguito, "vogliono fare ministro degli esteri il signor Calderoli. che ritiene che gli islamici siano un abominio, professando la sua fede cristiana e non laicita'. Che deride in modo ignorante, folkloristico e rozzo la cultura altrui, cavalcando il giumento zotico del razzismo di parte del popolo. Quella parte che pensa che noi arrechiamo grosse molestie a loro. Noi! A loro! Noi che camminiamo tra migliaia di loro mine antiuomo, a forma di bambola per uccidere i bambini! Beh, saranno infastiditi dai tanti criminali libanesi che conoscono personalmente??". La voce dell'imam era un urlo, le teste davanti a me annuivano quasi involontariamente. "Siamo stanchi di servire tutti! Siamo stanchi di essere la carne da macello per i soldi sionisti e americani e dei loro servi europei. Siamo stanchi che un popolo non si scateni bensi' elegga persone di questo tipo, non dando alcuna importanza a chi di queste "battute" poi ci muore! Siamo stanchi! E' una promessa; la rinascita avverra'. Ne siamo certi. E' la realta'. Per ogni cosa per cui verremo umiliati risponderemo, questa e' guerra! Siamo stanchi di subirvi soltanto. Che Allah voglia". La risposta e' stata immediata, energica e convinta "Allah Akbar". I ragazzi volevano l'energia di quello sprone al farsi giustizia, pur se fatto di retorica religiosa. Sono uscito nel sole. Beirut la citta' delle mille religioni, con la sua discoteca gay, le ragazze che pattinano in pantaloncini corti, i gruppi hip hop, il quartiere ebraico. Mi chiedeva un anziano medico libanese se, in Italia, le persone sapessero il vero peso delle tasse, di una x su una scheda, di leggi fatte da chi legittima mine, bombe, poi derisioni. Se sapessero di pagare ognuno almeno una mina, ognuno essendo in qualche modo un killer. e si e' risposto che no, le persone normali sapessero questo farebbero una rivoluzione, nessuno ucciderebbe un bambino lo avesse davanti, questo lo fanno i politici, non i cittadini comuni, che perseguono semplicemente il meglio, pensando di farlo, e vengono aggirati come avviene qui, nelle moschee e nelle lotte settarie troppo spesso tra disperati. L'ignoranza e' l'altra faccia della medaglia del potere, e la servono a colazione a tutti. Poi finisce per diventare una lotta tra coloro che non hanno nulla da guadagnare, solo umanita' da perdere. Un ragazzo iraniano sul suo blog ha scritto: "Dio ha inventato la guerra perche' gli americani imparassero la geografia". Qui la situazione sta precipitando e tra poco sara' ancora tragedia e le tragedie contagiano come un virus, si ripercuotono. Purtroppo, quella scritta rappresenta oramai molta parte del mondo, rispondevano sul blog. a.. By Cacao Quotidiano at 10 Maggio 2008 - 15:49 Qual è la fonte? Caro Jacopo, per dare più forza all'articolo, potresti citare la fonte? Grazie e un saluto. Bizio. a.. By bizietto at 11 Maggio 2008 - 10:05 b.. la fonte Per questioni di riservatezza per la sicurezza di chi ci ha mandato questo articolo, questa volta non possiamo citare la fonte. Posso assicurarvi che è quella che ho scritto all'inizio, l'articolo è inedito, scritto apposta per noi di Cacao e arriva da un medico in Libano. Grazie e saluti a tutti Gabriella Redazione di Cacao
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