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"Sopralluoghi in Palestina" - Cinema da Palestina/Israele
- Subject: "Sopralluoghi in Palestina" - Cinema da Palestina/Israele
- From: Associazione per la Pace <assopace.nazionale at assopace.org>
- Date: Fri, 04 Apr 2008 11:14:54 +0200
Associazione per la Pace (www.assopace.org)
Associazione Culturale Aktivamente (www.aktivamente.it) Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter (www.palestinawz.org) "Sopralluoghi in Palestina"
fotogrammi di un conflitto 8 film, 8 temi Suggestioni visive per comprendere le origini e le evoluzioni del conflitto tra palestinesi e israeliani: la storia, i popoli (profughi, coloni, nuovi immigrati), il territorio, i muri, la propaganda e le forme di resistenza. Le proiezioni, in lingua originale e sottotitolate in italiano, saranno accompagnate da strumenti di approfondimento - mostre fotografiche, suggerimenti di lettura, materiale informativo - sui temi trattati. Ogni lunedì a partire dal 7 Aprile alle 21 - Il programma aggiornato è on line sui siti delle
associazioni organizzatrici -
Libreria Caffè Flexi - via Clementina 9, Rione Monti, Roma - www.libreriaflexi.it Programma delle proiezioni
Lunedì 7 aprile h 21 Storia e contesto - “Occupation 101” (www.occupation101.com) di Sufyan and Abdallah Omeish, USA/Palestina,
2005, 90'
Occupation 101 è un film-documentario che racconta le cause storiche ed attuali del conflitto Israelo-Palestinese. Il film vuole mostrare allo spettatore la vita sotto il controllo militare israeliano, il ruolo giocato dagli Stati Uniti nel conflitto e gli elementi che ancora ostacolano il raggiungimento di una pace duratura e giusta. La narrazione avviene attraverso le voci dei protagonisti e dei testimoni di questo conflitto. A parlare sono Palestinesi, Israeliani ed Internazionali, giornalisti, studiosi, politici, diplomatici, storici, attivisti, capi religiosi e difensori dei diritti umani. Tra questi: Ilan Pappe, Rashid Khalidi, Noam Chomsky, Phyllis Bennis, Jeff Halper, Amira Hass, Dr. Iyad Sarraj, Yael Stien e molti altri. Lunedì 14 aprile h 21 Popoli - “Route 181 - Frammenti di un viaggio in Palestina-Israele” (Parte prima) (www.bollatiboringhieri.it/route181) di Michel Khleifi e Eyal Sivan, Francia/Belgio/Germania/GB 2004, 270' Route 181 offre uno sguardo inedito sugli abitanti
di
Palestina-Israele: lo sguardo comune, unitario, di un palestinese e di
un israeliano. Per più di un anno due cineasti, il palestinese Michel
Khleifi e l'israeliano Eyal Sivan, si sono dedicati alla produzione di
quello che loro stessi definiscono un atto di fede cinematografico. Con
questo road movie di più di quattro ore, i due registi percorrono
insieme il loro paese. Nell'estate del 2002, per due mesi, Khleifi e
Sivan hanno viaggiato fianco a fianco dal sud al nord del loro paese
d'origine, tracciando il proprio percorso su una mappa e chiamandolo
Route 181. Questa linea virtuale segue il confine stabilito dalla
risoluzione 181, votata dalle Nazioni Unite nel novembre del 1947 allo
scopo di dividere la Palestina in due differenti stati...
Lunedì 21 aprile h 21 Popoli - “Route 181 - Frammenti di un viaggio in Palestina-Israele” (Parte seconda) (www.bollatiboringhieri.it/route181) di Michel Khleifi e Eyal Sivan, Francia/Belgio/Germania/GB 2004, 270' ...Lungo la strada incontrano donne e uomini,
israeliani e palestinesi,
giovani e vecchi, civili e soldati, riprendendoli nei momenti della
vita di tutti i giorni. Ognuno di questi personaggi ha un modo suo
proprio di evocare le frontiere che li separano dai loro vicini:
concretezza, cinismo, filo spinato, humour, indifferenza, sospetto,
aggressività. Quei confini sono stati costruiti sulle colline e nelle
pianure, sulle montagne e nelle valli ma, soprattutto, nella mente e
nel cuore di questi due popoli, nell'inconsapevolezza collettiva di
entrambe le società. Con Route 181 Michel Khlefi ed Eyal Sivan ci
accompagnano in un vertiginoso viaggio attraverso questi minuscoli
territori dalle ramificazioni vastissime.
Lunedì 28 aprile h 21 Muri - “The Iron Wall” (www.theironwall.ps) di Mohammed Alatar, Palestina, 2006, 57’ “La colonizzazione sionista nella terra di
Israele può solo
arrestarsi o procedere a dispetto della popolazione nativa palestinese.
Questo significa che può procedere e svilupparsi solo con la protezione
di una potenza indipendente – dietro un muro di ferro, che i nativi non
potranno penetrare.” con queste parole, nel 1923, Vladmir
Jabotinsky indicava la strada per la colonizzazione della Palestina.
The Iron Wall ripercorre le tappe della colonizzazione israeliana dei
territori palestinesi, in cui la costruzione del muro si pone solo come
la fine di un processo iniziato molti anni fa.
Venerdì 11 aprile dalle h 18.30 Dunum – Terra di Palestina Proiezione speciale all’interno della rassegna in
occasione della
presentazione della mostra fotografica di Luca Tommasini “Dunum -
Terra di Palestina”.
“Serie di immagini portate dalla distesa degli spazi, sequenze che suggeriscono una narrazione: un uomo coi piedi piantati per terra, che fissa l’obiettivo, poi preso dalla rabbia alza il braccio a mostrare questa terra che ha preso il volo, leggera come una nuvola, trasportata troppo lontano, dietro una barriera, e che ormai avrà bisogno di un permesso per essere coltivata. Terre violate da strade, terre sbarrate, asfaltate, rese sterili in poche ore.” Promosso e organizzato da Associazione per la Pace (www.assopace.org) L’Associazione per la Pace nei suoi quasi 20 anni
di attività si è
impegnata in Italia e all’estero con azioni volte alla risoluzione
nonviolenta dei conflitti e alla promozione del dialogo fra i popoli.
Attraverso la sperimentazione di interventi civili nei conflitti, i
volontari e le volontarie sono stati presenti nei principali luoghi di
guerra del Mediterraneo (Balcani e Medioriente) cercando di mediare tra
istanze, popoli e religioni in lotta. Abbiamo scelto di stare nei
conflitti mettendoci dalla parte dei civili, per renderli
attori/risolutori e non più vittime principali, come spesso accade nei
guerre contemporanee.
Il lavoro su Palestina/Israele è cominciato durante la seconda Intifada e continua ancora oggi attraverso viaggi di conoscenza, campi di lavoro e azioni di interposizione e di difesa dei diritti umani in Palestina, e in Italia con azioni di sensibilizzazione volte a mostrare gli aspetti meno mediatici e più concreti di un conflitto che coinvolge tutta l’area mediterranea. Associazione Culturale Aktivamente (www.aktivamente.it) Aktivamente nasce nell’ottobre del 2004 a Roma con
l’idea di creare
nuovi spazi per l’arte. Arte intesa a 360 gradi. In una realtà come
quella attuale dove la velocità dell’informazione, il continuo flusso
di immagini, il dominio della televisione creano un sistema di
sovraffollamento video/sonoro, Aktivamente lavora partendo da un
assunto, da un’idea definita Aktiva:“è lo spazio che manca non
l’arte”.
L’associazione si nutre del lavoro e impegno volontario di
giovani provenienti da retroterra culturali distinti, per lo più
residenti nel territorio romano, che curano tutte le componenti delle
iniziative, dall’ideazione al coordinamento, logistica e
realizzazione.
Nei primi due anni di vita Aktivamente ha rafforzato
rapporti e collaborazioni con artisti, associazioni, ONLUS e strutture
aggragative presenti sul territorio (Politecnico Fandango, Servizio
Civile Internazionale, Circolo degli Artisti, Stalker, Osservatorio
Nomade, ecc.) realizzando eventi ed iniziative artistiche segnate
spesso da un marcato contenuto sociale.
Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter (www.palestinawz.org) L’Associazione Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter”
nasce nell’ottobre
2005 dall’iniziativa della nuova generazione di palestinesi e
italo-palestinesi residenti in Italia. Il programma dell’Associazione
prevede un impegno culturale di ampio respiro, con attività di
informazione ed archiviazione multimediatica, progetti di
collaborazione e solidarietà ed attività ludico-ricreative. Nello
spirito del nostro agire si ritrova il motivo del nome a cui è dedicata
l’Associazione Giovani Palestinesi “Wael Zuaiter”, l’intellettuale
palestinese assassinato a Roma nell’ottobre del 1972. Wael Zuaiter
aveva cercato, durante il suo breve soggiorno in Italia, di accreditare
un’idea diversa del popolo palestinese. Non “rifugiato”, non
“terrorista”, ma un popolo desideroso solo di vedersi riconoscere la
propria storia e il diritto ad avere una terra ed un suo Stato. Per
questo l’Associazione ha come obiettivo la riscoperta e la
conservazione della cultura di origine dei palestinesi ed intende
proporsi come veicolo di informazione approfondita, completa e
obiettiva sulla causa palestinese, presso l’opinione pubblica italiana.
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