Uscita del libro "Per Un Futuro Senza Guerre" di Alberto L'Abate
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- Date: Mon, 03 Mar 2008 12:34:01 +0100
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Cari amici, Cordiali saluti Alberto L'Abate
Questo
libro nasce per cercare di sfidare la
sottovalutazione della nonviolenza come strumento di mutamento sociale
e di
trasformazione nonviolenta dei conflitti. Si basa su una lunga
esperienza
dell’autore in interventi nonviolenti, sia in varie lotte nel nostro
paese (contro
le centrali nucleari in Maremma, contro i missili Cruise a Comiso, a
Genova
contro la mostra-vendita delle armi,
detta dai genovesi la “mostra dei mostri”, ecc. ecc.), ed anche
all’estero, in
tentativi, falliti ma molto istruttivi, di prevenire conflitti armati
(in Iraq
nella prima guerra del golfo, ed in Kossovo). E si basa anche su parte
delle
lezioni che sul tema della sociologia e della ricerca per la pace
l’autore
tiene ai suoi allievi del corso di laurea in “Operazioni di Pace,
Gestione e
Mediazione dei conflitti” e dei corsi specialistici in “Scienze
Etno-Antropologiche” e in “Metodologia e Ricerca Empirica nelle Scienze
Sociali“
dell’Università di Firenze. Il libro si avvale inoltre di molte
relazioni che
l’autore è stato invitato a tenere in varie università ed in molti
convegni di
studio, sia in Italia che in vari paesi del mondo (Malta, USA, India,
Kossovo,
Serbia, Belgio, Ungheria). L’autore
si augura che questo lavoro, che ha
richiesto molti anni di elaborazione e di stesura, venga accolto, nella
sua
intenzione, come una “provocazione” contro la cultura militarista e
guerrafondaia tuttora imperante nel nostro, ed in molti altri paesi del
mondo,
cultura che porta a credere, contrariamente a quanto sostenuto da
eminenti studiosi,
che la guerra sia un fenomeno normale, e costante, di tutte le società,
e che
la pace, invece, sia solo un episodio transitorio tra una guerra e
l’altra, e
perciò eccezionale e non perseguibile seriamente. Cultura che fa
inoltre
credere che la “ragione è dalla parte della forza”, e non, al
contrario, che
“la forza sta nella ragione”. Il
libro è inteso anche come stimolo a
rimettere in discussione, e cercare di modificare, un modello di
sviluppo che
sta continuamente aumentando il distacco tra paesi (e persone) ricchi e
poveri,
portando questi ultimi a reagire in modo spesso assurdo e criminoso (ad
esempio
tramite i kamikaze), ma tragicamente efficace per far emergere la
propria
volontà di resistenza, ed i primi, per difendere i propri privilegi e
la propria
sicurezza, ad accrescere i propri armamenti ed a mostrare il “pugno
forte” che
rinfocola, e non annienta, anzi lo accresce, il desiderio degli altri
di non
essere sottomessi alla forza di questi armamenti, dando vita, gli uni e
gli
altri, ad una spirale nefasta che sta portando l’umanità verso derive
non certo
esaltanti, rendendo la sicurezza delle popolazioni del mondo sempre più
problematica ed incerta. Il
desiderio dell’autore è quello che questo
libro possa servire a far aumentare il numero di persone che “sognano”
un mondo
senza guerre e senza ingiustizie, e che
lottano per questo nuovo mondo con la “nonviolenza”, perché, come
dicono gli
anarchici siciliani, un “sogno condiviso da molti è già l’inizio di una
nuova
realtà”. (dall’
introduzione
dell’Autore) INDICE Franco
Ferrarotti: Premessa
Pag. 1 Introduzione
“
5 Parte
prima Premesse epistemologiche 1)
Guerra
o pace nel terzo millennio
“ 15 2)
Il
modello dell’essere umano e la ricerca per la pace
“ 41 3)
Il
processo di costruzione della guerra e della pace
“ 59 4)
Alcuni
principi di una sociologia per la pace
“ 83 Parte
seconda :La nonviolenza e la sua efficacia 1)
Interposizione
nonviolenta in situazioni di conflitto
armato “ 105 2)
Contro
la guerra cambia la vita ed organizza i “Corpi
Civili di Pace” “ 125 3)
Previsione
e prevenzione dei conflitti armati
“ 137 4)
Efficacia
e limiti della nonviolenza “ 149 Parte
terza: Dalla teoria alla prassi: elementi di una strategia
nonviolenta di
trasformazione sociale 1)
Resistenza
alle ingiustizie e Difesa Popolare
Nonviolenta “ 173 2)
La
partecipazione dei cittadini alle lotte per la pace
“ 193 3)
Idee
per una rivoluzione nonviolenta
“ 217 4)
Nonviolenza
e marxismo nella transizione al socialismo
“ 235 Parte
quarta: Nonviolenza, Pace e Guerra: chiarimenti ed esperimenti 1)
Chiarimenti
concettuali
“ 261
2)
Inventare
un futuro senza guerre : laboratori maieutici
sullo stile
di Danilo Dolci
“ 279 3)
Due
esperienze, fallite, di prevenzione di conflitti
armati, e cosa ci possono insegnare:
“ 299 3.1.
La prima guerra dell’Iraq
“ 300 3.2.
La guerra del Kossovo
“ 307 4)
Sulla strategia della nonviolenza,
ovvero sui limiti delle
cosiddette rivoluzione nonviolente dei paesi dell’Est- Europa
“ 321 Riepilogo
e Conclusioni
“ 357 Bibliografia
“
363 Ringraziamenti e riferimenti “ 391 Due commenti
al libro
“Per un futuro senza guerre” Un classico
della sociologia statunitense, W F
White (l’ autore di Street
Corner
Society),
sosteneva che la sociologia è prigioniera di una cospirazione del
silenzio
riguardo gli errori, le confusioni e l’inevitabile coinvolgimento
personale che costituiscono l’esperienza di un buon ricercatore sul
campo.
Alberto L’Abate – uomo tanto mite quanto indomito- è uno dei principali
sociologi italiani che hanno contributo a liberarci da questi
pregiudizi.
Il che significa che la "vulnerabilità sul campo", sia dei
sociologi che dei comuni mortali, può essere fonte
preziosa di impreviste soluzioni creative e di pace. (Marianella
Sclavi, sociologa ed antropologa, docente
di “Arte di ascoltare e gestione creativa dei conflitti” al Politecnico
di
Milano, animatrice del gruppo “Avventure Urbane” per la
progettazione partecipata delle politiche
pubbliche) . Caratteristica
fondamentale della metodologia nonviolenta di
Alberto L’Abate, e del processo di conoscenza che da esso scaturisce, è l’action research, ovvero la cosiddetta
“ricerca-azione”. Si tratta di una metodologia che, a differenza della
ricerca
sociale di tipo classico, mira a predisporre interventi partecipati e
corali,
ed attraverso approcci non atomizzati ma olistici ai problemi, tende a
sviluppare processi conoscitivi immediatamente trasferibili alla realtà
e
profondamente votati al cambiamento e alla trasformazione sino a
confondersi
con l’azione sociale. Egli disegna in questo libro, rinnovando una
storica
tradizione degli studi sociali, i contorni di una sociologia profetica
dove
sapere e fare, pensiero ed azione, teoria e pratica diventano un
tutt’uno e si
mescolano sino a confondersi con la sua autobiografia piena di incontri
e di
esperienze sul campo… E’ in questo modo delineato un costante processo
di
ricerca-azione capace di orientare e ri-orientare nonché definire e
ri-definire
le azioni e le policies per costruire e realizzare il sogno di “un futuro senza guerre”. (Salvatore
Saltarelli,
sociologo, coordinatore del Master Internazionale per “Operatori e
Mediatori di
Pace” della Provincia di Bolzano e dell’Università di Bologna) |
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