L'amore può annullare le differenze. Anche a Baghdad: caasa di riposo cristiana colpita da un razzo Katiusha a Baghdad



 
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Sent: Monday, March 31, 2008 12:46 AM
Subject: L’amore può annullare le differenze. Anche a Baghdad

L'amore può annullare le differenze. Anche a Baghdad

By Baghdadhope

 

Mercoledì pomeriggio, 26 marzo 2008. Un razzo Katiusha cade su una casa di Baghdad. Fortunatamente non ci sono vittime ma solo molti danni materiali.
Quante sono le case che in questi anni a Baghdad sono state colpite? Nessuno le ha contate e nessuno lo farà. La notizia, quindi, non avrebbe niente di speciale. Solo una tra le tante. Eppure speciale lo è. Perché ad essere stata colpita non è una casa qualunque o un edificio governativo, un covo di terroristi o la base di una milizia. E' "Casa Beyt 'Ania".

Nella Baghdad degli orrori quotidiani e delle fazioni in lotta è stata colpito uno dei pochi luoghi dove c'è posto per una sola cosa: l'amore. L'amore verso il prossimo che non conosce differenze se non quella che rende tutti coloro che vi abitano "speciali".
La prima volta che ho visitato Beyt Ania è stato grazie ad un sacerdote di Baghdad che ogni tanto vi celebrava una messa nella piccola cappella ricavata in una delle stanze. Ricordo un cancello di ferro con il nome Beit 'Ania scritto in arabo con vernice rossa, la volontaria che ci venne ad aprire dopo essersi assicurata della nostra identità, il piccolo giardino, alcune sedie di legno davanti la statua della Vergine, l'odore.
L'odore penetrante, terribile, acre della malattia e del dolore che però svanì dal mio olfatto nel momento in cui incontrai le prime ospiti di Beit 'Ania, tre donne che ai piedi di una scala giocavano a carte e che mi accolsero con un sonoro "Good afternoon," tre delle dieci donne che all'epoca vi erano ospitate.
Dieci donne che le infermità, o anche solo gli acciacchi della vecchiaia, avevano reso un peso per le famiglie piagate dalla povertà materiale e morale che l'embargo ancora imponeva al paese, e che come mi disse una di loro "erano rinate il giorno in cui erano entrate a far parte della famiglia di Beyt Ania."

 

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