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Rendition: le scuse del governo britannico. Amnesty: "Un gesto che sarebbe doveroso anche da parte dell'Italia"
- Subject: Rendition: le scuse del governo britannico. Amnesty: "Un gesto che sarebbe doveroso anche da parte dell'Italia"
- From: press at amnesty.it
- Date: Sat, 23 Feb 2008 12:29:58 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS24-2008 VOLI DELLE RENDITION: LE SCUSE DEL GOVERNO BRITANNICO. AMNESTY APPREZZA E CHIEDE ULTERIORI INFORMAZIONI. 'UN GESTO CHE SAREBBE DOVEROSO ANCHE DA PARTE DELL'ITALIA', AFFERMA LA SEZIONE ITALIANA DELL'ORGANIZZAZIONE PER I DIRITTI UMANI, CHE PRESENTA DOMANI A ROMA IL FILM 'RENDITION' A seguito delle scuse espresse oggi dal segretario agli Esteri britannico, David Millband, per non aver informato la Camera dei comuni e l'opinione pubblica su due voli delle extraordinary rendition, che nel 2002 fecero scalo nel territorio d'oltremare di Diego Garcia, Kate Allen, direttrice della Sezione britannica di Amnesty International, ha rilasciato la seguente dichiarazione: 'E' giusto che, a seguito di queste nuove rivelazioni, David Millband abbia chiesto scusa. Extraordinary rendition e' un'espressione garbata per definire sequestri di persona e detenzioni segrete. Amnesty International ha sempre preteso trasparenza per l'eventuale coinvolgimento del Regno Unito. Tuttavia, chiediamo: puo' ora il governo assicurare che altri voli di linea o di altro genere, coinvolti nei trasferimenti segreti di prigionieri da parte degli Usa verso Guantánamo Bay e altre localita', non abbiano usato lo spazio aereo britannico o quello di territori d'oltremare britannici? Puo' ora il governo garantire che d'ora in avanti gli aerei delle rendition non useranno lo spazio aereo o le infrastrutture aeroportuali del Regno Unito?' Un anno fa, nel marzo 2007, il primo ministro Tony Blair aveva garantito al Comitato sulla sicurezza e le attivita' d'intelligence, di essere soddisfatto di quanto affermato dagli Usa, e cioe' che mai dall'11 settembre 2001 avevano trasferito detenuti attraverso il Regno Unito o i suoi territori d'oltremare. Nel suo rapporto sulle rendition del 28 giugno 2007, il Comitato aveva affermato di essere 'soddisfatto che non c'e' prova che i voli statunitensi delle rendition abbiano usato lo spazio aereo britannico o abbiamo effettuato atterraggi nelle basi militari britanniche'. 'Ora e' importante - ha porseguito Allen - 'che David Millband dichiari espressamente l'assoluta condanna per la pratica delle extraordinary rendition e per tutti i sequestri di persona e detenzioni segrete nel corso della 'guerra al terrore'.' Amnesty International ha pubblicato svariati rapporti sulle rendition, elencando anche numerosi voli atterrati in aeroporti britannici e irlandesi. Commentando la notizia delle scuse del segretario agli Esteri britannico, Daniela Carboni, direttrice dell'Ufficio campagne e ricerca della Sezione Italiana di Amnesty International, ha dichiarato: 'Scuse, trasparenza e maggiori informazioni sarebbero un atto dovuto anche da parte dell'Italia. Se almeno due casi di rendition chiamano in causa il Regno Unito, altrettanti chiamano in causa, in modo diverso, il nostro paese, quelli di Abu Omar e Maher Arar. Ben conosciuto il primo, grazie alle indagini nazionali e internazionali che ne hanno fatto uno dei casi piu' documentati di rendition, ancora invece non sufficientemente nota in Italia e' la rendition di Maher Arar, ingegnere canadese di origini siriane. Il nostro paese lo ha visto dal finestrino di un jet della Cia, che si e' fermato per uno scalo all'aeroporto militare di Ciampino in una notte di ottobre del 2002, prima di condurre il suo passeggero forzato verso la detenzione segreta e la tortura. Quanto altro tempo dovremo attendere perche' l'Italia chiarisca il ruolo avuto nelle rendition?' Ulteriori informazioni Domani, venerdi' 22, Eagle Pictures e la Sezione Italiana di Amnesty International presentano alla stampa il film Rendition. Detenzione illegale di Gavin Hood. La proiezione e' prevista alle ore 9.30, nella sala ANICA di viale Regina Margherita 286. Un ingegnere egiziano sospettato di terrorismo scompare misteriosamente di ritorno dal Sud Africa. Sua moglie e un analista della Cia, su fronti diversi cercano di ottenere il suo rilascio dalla cosiddetta extraordinary rendition. Jake Gyllenhaal, Meryl Streep e Reese Whiterspoon sono i prestigiosi interpreti della storia. Il film, presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma, e' sostenuto da Amnesty International per il suo importante contributo alla conoscenza di un fenomeno, quello dei trasferimenti illegali di presunti terroristi che rappresenta una delle piu' gravi forme di violazione dei diritti umani nel contesto della 'guerra al terrore'. Al termine della proiezione, discuteranno sul film il critico cinematografico Enrico Magrelli, Giusy D'Alconzo (ricercatrice dell'Ufficio campagne e ricerca di Amnesty International), Piera Detassis (direttrice di 'Ciak'), Claudio Fava (europarlamentare, relatore della commissione d'inchiesta del Parlamento europeo sulle rendition) e Armando Spataro (Procuratore della Repubblica Aggiunto di Milano e Coordinatore del Dipartimento Antiterrorismo, pubblico ministero nelle indagini e nel processo sul rapimento di Abu Omar). Il film Rendition. Detenzione illegale uscira' nelle sale italiane il 29 febbraio distribuito da Eagle Pictures. FINE DEL COMUNICATO Roma, 21 febbraio 2008 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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