Appello "La Politica che vogliamo"
- Subject: Appello "La Politica che vogliamo"
- From: "Riccardo Troisi" <riccardotroisi at tin.it>
- Date: Thu, 7 Feb 2008 11:17:50 +0100
Carissimi/e
vi inviamo questo appello frutto di un percorso di riflessione di alcune
persone impegnate nei movimenti e nelle diverse reti ed associazioni della
società civile in italia . Vi chiediamo oltre alla vostra adesione , di
diffonderlo, metterlo sui siti e farlo circolare sulle mail list delle reti,
movimenti, associazioni, riviste con cui siete in contatto per raccogliere impressioni
e riflessioni. Abbiamo attivato un blog http://agirepolitico.blogspot.com per tener
aggiornate le adesioni e i contributi di riflessione che arrivano. La
Politica che vogliamo La
situazione italiana ed internazionale negli ultimi mesi non fa che peggiorare.
Ciascuno di noi in Italia sta cercando di proporre e alternative culturali,
politiche, economiche, di produzione, di partecipazione e di promozione dei
diritti per tutti/e mentre il sistema politico italiano – al pari di
quello di molti altri paesi- prosegue su una vecchia strada autoreferenziale e
separata dalla società. Ci
sentiamo lontani da quelle scelte politiche che in questi anni hanno reso
ancora più evidenti le logiche militariste e di guerra, le privatizzazioni dei
beni comuni, la discriminazione e l’intolleranza verso immigrati e
stranieri, la precarizzazione del lavoro. Il nostro Paese vive un declino
politico economico, sociale e culturale che è frutto della palese incapacità
delle classi dirigenti in ogni campo della società (la politica,
l’economia, la cultura e i media) di dare risposte innovative, e centrate
sul principio della solidarietà, della responsabilità, della cultura civile,
alle sfide ed emergenze che viviamo. Tutto ciò che di nuovo e di solido emerge
nasce da una creatività e progettualità condivisa tra i movimenti, le mille
forme della protesta e della proposta, e singole persone responsabili che pure
nelle istituzioni riusciamo a raggiungere, ma con crescente fatica. A
livello internazionale i rischi di guerra, a partire dall’Iran, e le conseguenze di un potere economico neoliberista
fallimentare, ma pur sempre dominante, che alimenta povertà e diseguaglianze e
concentrazione di potere in poche mani, stanno mettendo a rischio quelle
esperienze e speranze di cambiamento che si sono fatte carico delle nuove e
sistemiche emergenze ambientali e sociali, ma anche di disinnescare i prossimi
conflitti e la corsa al riarmo, mosse con forza dalla società civile
internazionale negli ultimi anni e che hanno generato, per la prima volta dopo
decenni, nuove dinamiche politiche in alcune regioni del Sud del pianeta. Dobbiamo
lavorare tutti insieme, a partire dalle persone, i piccoli gruppi, reti,
comitati, iniziative locali, unire le forze subito e darci un “programma
minimo” assicurando centralità alle mobilitazioni locali per i beni comuni
e contro le grandi opere, la devastazione del territorio, le basi militari,
nello spirito del movimento di Genova, e rilanciare le nuove forme della
democrazia partecipata e deliberativa e – contro ogni collateralismo o
cooptazione subalterna nelle istituzioni - la proposta di una autonoma identità
politica delle soggettività sociali e dei movimenti. Non
c’è bisogno di una nuova organizzazione o di un coordinamento
intergruppi, ma - rispettosi dell'autonomia e dell'indipendenza delle nostre
esperienze e di ciascuno – crediamo che sia cruciale cercare legami
comuni per andare oltre il frammento, e costruire tra di noi modalità nuove di
relazione e di rete che ci diano più forza nella nostra pressione verso le
istituzioni ed il sistema politico del paese. Rivendichiamo
la nostra autonoma soggettività politica come persone ed organizzazioni che si
vogliono impegnare per il cambiamento. Fuori dai partiti e fuori dal
sistema della rappresentanza –che rappresentano comunque aspetti
determinanti della formazione della volontà politica generale- si sono
diffuse in questi anni forme nuove di politica dal basso che hanno dato vita a
sedi e spazi di democrazia partecipata: chiediamo pari dignità tra le diverse
forme della politica impegnate nella costruzione del bene comune e
dell’interesse generale. Sappiamo bene anche che la politica non è altro
che lo specchio della società: ed è per questo che ci sentiamo anche parimenti
impegnati verso una trasformazione sociale, economica, dei comportamenti
quotidiani, capace di ricostruire una politica nuova, come servizio e gratuità,
come adempimento dei doveri di solidarietà e del bene comune. Perciò
vogliamo proporre l’avvio di un processo condiviso per costruire uno spazio
comune dove praticare e proporre forme autentiche di democrazia, aperto a
quelle organizzazioni, campagne, movimenti, ed associazioni della società
civile italiana che noi crediamo siano pronte per condividere azioni e
strumenti di mobilitazione ed iniziative sui temi che insieme decideremo come
prioritari. Primi
firmatari della società civile : Alessandro
Santoro (Comunità le Piagge) Alberto Castagnola (Formin) Alex Zanotelli
(Missionario Comboniano) Alberto Zoratti (Fair) Antonio Tricarico Andrea
Baranes (CRBM) Chiara Sasso (NO-Tav) Antonio Vermigli, Sergio Lomi ,
Antonio Savio (Rete Radiè Resch di Quarrata) Andrea Morniroli (Cantieri Sociali
) Pierluigi Sullo Gianluca Carmosino (Carta) Carmela Galeone (campagna
WNairobiW.) Davide Biolghini ( Res) Francuccio Gesualdi (Cnms) Monica Di Sisto
(Fair) Giulio Marcon, Tommaso Rondinella ,Alessandro Bagnuolo
(Lunaria) Gianni Fazzini (Bilanci di Giustizia) Bruno Amoroso, Rosario Lembo
(UBC) Riccardo Petrella (UBC) Riccardo Troisi (Reorient) Nicola Capone
(l'Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia) Gianni Mina e
Loredana Macchietti (Latinoamerica e tutti i sud del mondo) Bruno Volpi
(Associazione Mondo di Comunità e Famiglia) Giuseppe De Marzo (Asud)
Francesco de Carlo ( Megachip Patrizia Gentilini Giovanni Malatesta, Mario
Musumeci (Punto Pace del x Municipio Roma) Massimo Paolicelli (AON)
Francesco Vignarca (Rete Disarmo) Giorgio Beretta (Coordinatore Campagna Banche
Armate) Gianni Tarquini (Terre Madri) Antonella Rossi (Insieme nelle Terre di
Mezzo onlus) Antonio Calabrò (As. Condividi) P.s Per
segnalarci il vostro interesse a partecipare a questo percorso inviate una mail
a: agirepolitico at gmail.com Raccolta
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