Boicottaggio fiera del libro di Torino: un lettera di Tareq Ali
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- Date: Wed, 06 Feb 2008 19:36:09 +0100
Perchè
non parteciperò alla fiera del libro di Torino 2008 di Tariq Ali traduzione
a cura di
ISM-Italia
Quello
che hanno deciso di fare è una brutta provocazione. Apparirà
che la cultura
è sempre di più legata alle priorità politiche di USA/EU.
L’occidente è cieco alle sofferenze dei palestinesi. La
guerra israeliana in Libano, i rapporti giornalieri dal ghetto di Gaza
non smuovono l’Europa ufficiale. In Francia, sappiamo, è praticamente
impossibile criticare Israele. Anche in Germania, per ragioni
particolari.
Sarebbe triste se l’Italia scegliesse la stessa strada. Quante volte
dobbiamo sottolineare che criticare le politiche coloniali di Israele
non è
anti-semitismo? Accettare questo significa diventare vittime spontanee
del ricatto che l’establishment israeliano usa per mettere a tacere i
suoi critici. Ci sono critici israeliani coraggiosi come Aharon
Shabtai,
Amira Hass, Yitzhak Laor e altri che non permettono che le loro voci
siano soffocate in questo modo. Shabtai ha rifiutato di partecipare a
questa
fiera. Come potrei io fare diversamente? Una
cosa è sostenere il
diritto di Israele a esistere, che io faccio e ho sempre fatto. Ma da
questo
estrapolare che questo diritto a esistere significhi che Israele ha un
assegno
in bianco per fare ciò che vuole a coloro che ha espulso e a coloro
che
tratta come Untermenschen (subumani) è inaccettabile. Personalmente io
sono in
favore di un unico stato Israele/Palestina nel quale tutti i cittadini
siano
uguali. Mi si dice che è una utopia. Può essere, ma è la sola soluzione
a lungo
termine. A causa del contenuto dei miei romanzi mi si chiede spesso
(più
recentemente in Madison, Wisconsin) se sia possibile ricreare i bei
tempi
della Andalusia e della Sicilia dove tre culture hanno coesistito per
lungo
tempo . La mia risposta è la stessa: l’unico posto in cui oggi si
potrebbero ricreare quei tempi è Israele/Palestina. Noi
viviamo in un mondo
di double standards (doppi standard), ma non è necessario accettarli.
Capita
alcune volte che individui e gruppi ai quali è stato fatto del male, lo
infliggano a loro volta. Ma il primo non giustifica il secondo. E’
stato
l’anti-semitismo europeo che ha tollerato il genocidio ebraico della
seconda guerra mondiale del quale i palestinesi sono ora diventati le
vittime
indirette. Molti israeliani sono consci di questo fatto, ma
preferiscono non
pensarci. Molti europei considerano i palestinesi e i mussulmani come
una volta
hanno considerato gli ebrei. Questa è l’evidente ironia nei commenti
della stampa e nelle trasmissioni televisive praticamente in ogni
paese
europeo E’
un peccato che la burocrazia della Fiera del Libro di Torino abbia
deciso di
fare da mezzano ai nuovi pregiudizi che spazzano il continente. Speriamo
che il loro esempio non sia seguito altrove. |
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