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R: [pace] Previdenti
- Subject: R: [pace] Previdenti
- From: "redazione" <redazione at ildialogo.org>
- Date: Sun, 27 Jan 2008 09:10:42 +0100
- Disposition-notification-to: "redazione" <redazione at ildialogo.org>
Sono molto d'accordo con questa analisi di Tiziano. Tranne che sul saluto finale che per me è invece il vecchio "pessimismo della ragione, ottimismo della volontà". Dobbiamo avere la capacità e la volontà di partire da ciò che è restato, forse sarebbe meglio dire "dai resti" della sinistra, per cercare di essere "lievito e sale" e riuscire a coinvolgere milioni di persone. Non è una cosa nuova nella storia dell'umanità e nella lotta per la liberazione dei popoli dall'oppressione del male e del peggio. Forse rileggere Isaia ci può servire. Giovanni Sarubbi ============================================================================ ======= il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Via Nazionale, 51 - 83024 Monteforte Irpino (AV) - Tel: 333-7043384 / 339-4325220 Email redazione: redazione at ildialogo.org Email direttore: direttore at ildialogo.org Sito: http://www.ildialogo.org ============================================================================ ======= «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini.(Mt 5,13) "Tutte le valanghe prima di diventare tali erano solo fiocchi di neve" Abbonarsi ad Adista www.adista.it, Tempi di Fraternità www.tempidifraternita.it, Confronti www.confronti.net, QOL www.qolrivista.it fa bene alla salute TUTELA DELLA PRIVACY Ai sensi della Legge 675/1996, La informiamo che il Suo indirizzo è stato reperito attraverso e-mail da noi ricevuta o da fonti di pubblico dominio. 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Abbiamo cura di evitare fastidiosi invii multipli, laddove ciò avvenisse La preghiamo di segnalarcelo. -----Messaggio originale----- Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di tiziano cardosi Inviato: domenica 27 gennaio 2008 0.45 A: pace at peacelink.it Oggetto: Re: [pace] Previdenti > > il governo Prodi è stato molto mediocre sotto (credo) > tutti i punti di vista, ma non vedere che la sua > caduta è una (assai probabile) tappa dell'ulteriore > scivolamento a destra di questo paese mi sembra molto > miope > Non sono per nulla d'accordo con questa impostazione. Ho criticato da sempre il governo Prodi ed ho sostenuto che appoggiarlo sarebbe stato un suicidio della sinistra. Le previsioni si sono dimostrate peggiori: la sinistra è evaporata. Certo che la caduta di Prodi, il pessimo Prodi, sarà un peggioramento della situazione. Chi lo nega? Giro la domanda: perché non si è voluta vedere questa certezza? Fin dall'inizio del governo Prodi ho chiesto a tutti i suoi sostenitori come avrebbero pensato di muoversi una volta finito il tempo del governo amico. Le politiche antipopolari e belliciste di questo governo avrebbero alienato il poco consenso che c'era (24mila voti!). Fin da allora mi chiedevo: che succederà dopo? Non sarà il caso di aprire gli occhi e cercare di tamponare la disfatta che si delineava? Enrico, e tanti come lui, mi hanno sempre detto che il governo Prodi era il meno peggio che si potesse avere e si doveva sostenerlo a qualunque costo. Eccolo davanti a noi il costo: una destra lazzerona e spudorata lo ha fatto cadere, a sinistra si odono solo lamenti senza prospettive e la destra più becera si prepara a smembrare la carcassa dell'Italia. Era dall'inizio di questa sciagurata esperienza di "governo amico" che si doveva prevedere lo sfacelo. Perché comunque questo governo sarebbe finito; oggi o tra tre anni si sarebbe tornati a votare e come si pensava di convincere lavoratori, disoccupati, precari, pacifisti a votare un meno peggio indistinguibile dal peggio? Si è tirato avanti fino ad oggi chiudendo gli occhi su tutto dicendo solo: resistere, resistere a qualunque costo perché non torni il diavolo Berlusconi. E' scaduto il tempo, non sono stati 5 anni, ma meno di 2. Il tempo sarebbe comunque finito. Come nonviolenti credo possiamo dire di avere poche responsabilità perché siamo ben pochi, ma la nostra colpa è di non aver detto chiaro e forte, fin dal primo governo Prodi, che la nostra proposta nonviolenta era alternativa all'alternanza tra un male e un peggio, che era "totalmente altro". Invece ci siamo consumati, stremati nella difesa dell'indifendibile e ora, assieme a tutta la sinistra "arcobaleno" abbiamo gli occhi sbarrati davanti all'orrore e non sappiamo che fare e che dire. Dalla sinistra "a sinistra" del PRC non mi aspetto molto: in questi giorni sento analisi del tipo: "le minoranze organizzate sono le uniche capaci di trasformare l'esistente". In queste parole riecheggia la vecchia voglia di "prendere il potere", come se il potere fosse uno scettro o una poltrona. Da Capitini ho imparato (spero di averlo capito) che il potere o lo si distribuisce tra tutti e diviene un bene comune o si sfocia in altre forme di dominio. Come nonviolento mi sento stremato e consumato nell'aver difeso il meno peggio abituandomi al male e perdendo di vista il meglio di cui dovremmo essere portatori. Quello che ho davanti agli occhi è il fallimento e l'estinzione della sinistra e l'evanescenza dei nonviolenti. Alle prossime elezioni tornerò a votare ancora una volta tappandomi il naso, reggendomi la bocca, chiudendo gli occhi per evitare che il peggio venga; ma so che verrà e che le nostre colpe sono state grandi. Negarsele non ci fa onore. Un saluto con poca speranza Tiziano Cardosi (semprecontrolaguerra Firenze) > forse per alcuni è più liberatorio poter tornare al > rassicurante "tanto peggio, tanto meglio" che farsi > delle domande radicali sulla situazione (che > comporterebbero anche il sapersi rimettere in > discussione) > > della sinistra, è stata quella "radicale" che si è > definita interna ai movimenti "no global" prima e > contro la guerra dopo: > quanto ha saputo valorizzare quelle esperienze, far > leva su di esse per un rinnovamento proprio e della > situazione? > > -- Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: http://web.peacelink.it/policy.html
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