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Re: [pace] Previdenti
- Subject: Re: [pace] Previdenti
- From: Gualtiero Via <gualtierov2000 at yahoo.it>
- Date: Sat, 26 Jan 2008 13:05:47 +0100 (CET)
chi segue o sostiene le iniziative nonviolente, e della nonviolenza cerca di diffondere la conoscenza e la pratica appartiene a quella minoranza di persone che "votano" più o meno tutti i giorni dell'anno, con le loro varie scelte quotidiane e col loro modo di approcciare le persone e le situazioni se le alternativa a una "sinistra" mai così pavida e priva di idee e autonomia sono popvere o insufficienti non può certo essere imputato -credo io- alla piccola minoranza di persone che si collocano sul versante della nonviolenza solo alcune delle quali, fra l'altro, condividono i pensieri espressi da Peyretti, per esempio, sul governo appena caduto quello che secondo me molti non considerano è che il problema di un governo di un tipo o di un altro è, a camere definite, un problema che ha ben poche alternative possibili, e tutte -grosso modo- note e più o meno prevedibili il parlamento è un sistema chiuso, in un certo senso, e se in esso una una ipotesi di centro molto moderata viene sconfitta con forze e argomenti di destra quella che ne esce rafforzata non è certo l'ipotesi -posto che sia stata formulata da qualcuno- "di sinistra vera" io sono e resto convinto che da queste forze politiche (nessuna, dico nessuna, esclusa) e da questo parlamento non ci si possa e non ci si potesse aspettare nulla (riconosco e rispetto l'onestà e l'impegno di songoli parlamentari, nemmeno pochi tutto sommato, ma presi dentro a un meccanismo che li sovraordina e li condiziona, e quindi impediti oggettivamente a contribuire al prendere forma di una radicale alternativa) quelli che si pretendono "rivoluzionari" o davvero di sinistra io li ho visti all'opera, almeno alcuni, in seno al movimento contro la guerra, e tralascio di giudicarli per carità di patria, diciamo così il governo Prodi è stato molto mediocre sotto (credo) tutti i punti di vista, ma non vedere che la sua caduta è una (assai probabile) tappa dell'ulteriore scivolamento a destra di questo paese mi sembra molto miope forse per alcuni è più liberatorio poter tornare al rassicurante "tanto peggio, tanto meglio" che farsi delle domande radicali sulla situazione (che comporterebbero anche il sapersi rimettere in discussione) della sinistra, è stata quella "radicale" che si è definita interna ai movimenti "no global" prima e contro la guerra dopo: quanto ha saputo valorizzare quelle esperienze, far leva su di esse per un rinnovamento proprio e della situazione? ben poco, a me pare anzi, si è per esempio accreditato alcuni giovani scalmanati semianalfabeti -i cui proclami amplificava la grande stampa, tutt'altro che casualmente- come grandi leader popolari (cosa ridicola ove si verifichi in lotte realmente popolari, dalla Val di Susa a Scansano, o Vicenza) fino a portarne uno in parlamento si è impostata la lotta contro l'abominevole legge 40 nel modo più evidentemente masochistico e suicida (un referendum, quando sapevi che non avresti avuto il tempo nè i mezzi per contrastare le corazzate avversarie sul piano dell'informazione) qualche anno prima, scelta ugualmente masochistica di andare a un referendum sul'art.18 cose che in una logoca di definire obiettivi e strade realistiche per raggiungerli restano inspiegabili in una logica di pura rendita di posizione e ricerca del differenziarsi dai "moderati" a prescindere da ogni altro problema appaiono invece spiegabilissime il fatto che con certi "leader" non si può che andare a delle sconfitte, come deunciò Moretti vari anni fa resta vero, ma non lo è meno per la sinistra "estrema" (o radicale o come preferite) scusate la lunghezza Gualtiero Via --- Sandro Martis <sandro.martis at tin.it> ha scritto: > > > Quel ch'è peggio è che si finisce per sostenere il > male per paura del > peggio, dimenticandosi del bene. > > > > > ___________________________________ Scopri il Blog di Yahoo! Mail: trucchi, novità, consigli... e la tua opinione! http://www.ymailblogit.com/blog/
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