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Scandalo G8 Un piano per "premiare" i funzionari imputati
- Subject: Scandalo G8 Un piano per "premiare" i funzionari imputati
- From: "Enrica Bartesaghi" <bartesaghie at tele2.it>
- Date: Sun, 2 Dec 2007 11:48:39 +0100
Repubblica Genova Scandalo G8 Un piano per "premiare" i funzionari imputati Avanzamento di carriera per tutti, e chi parlò di "vecchie ferite" alla Diaz vince anche l´oscar della comunicazione pubblica G8, un piano per le promozioni Nelle intercettazioni dei funzionari i "premi" per gli imputati Pioggia di telefonate tra indagati e testimoni per concordare le strategie difensive Oggi nuova udienza, rispunta il fantasma dei black bloc mai ospitati nella scuola di Albaro MASSIMO CALANDRI PROMOZIONI, promozioni, promozioni. Al telefono sembrano non parlare d´altro, i funzionari della Polizia di Stato coinvolti nell´inchiesta sul blitz alla scuola Diaz. Francesco Colucci, questore di Genova durante il G8, racconta che il 23 maggio 2007 ne ha discusso a lungo con l´allora capo della polizia, Gianni De Gennaro. Promozioni e movimenti di personale. Del resto, i fatti parlano chiaro. L´imputato Giovanni Luperi nei giorni scorsi capo del Dipartimento analisi dell´Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), l´ex Sisde. L´imputato Francesco Gratteri da responsabile dello Sco negli anni è passato ai vertici dell´Antiterrorismo, quindi questore di Bari e oggi è direttore della Direzione anticrimine centrale. L´imputato Gilberto Caldarozzi, allora vice di Arnaldo La Barbera, è diventato dirigente dello Sco ed è poi stato promosso dirigente superiore «per meriti straordinari» legati alla cattura di Provenzano. L´imputato Vincenzo Canterini è diventato questore ed oggi rappresenta l´Italia come ufficiale di collegamento dell´Interpol a Bucarest, dove gli amici raccontano si dedichi con grande passione al gioco del golf. L´imputato Spartaco Mortola, nel 2001 capo della Digos, è oggi vice-questore vicario a Torino. E tanto per dire ancora una, il responsabile delle pubbliche relazioni Roberto Sgalla - che alla Diaz parlò di «ferite pregresse» dei no-global massacrati dalla polizia - ha recentemente ricevuto il premio «Comunicazione pubblica» dal Salone europeo della comunicazione di Bologna. Colucci si trova nella commissione avanzamenti del Viminale, quando il 22 maggio scorso riceve l´avviso di garanzia per falsa testimonianza. E´ sbalordito, anche perché dopo aver cambiato versione in aula credeva di non temere più nulla. «Ho sbaragliato tutti! - diceva entusiasta il 4 maggio ad un amico - Il capo mi ha ringraziato, i colleghi mi hanno ringraziato! Perché ho vanificato il processo che sta facendo Zucca da sei anni su quelle sue ipotesi del cazzo!». Invece viene indagato e convocato in procura a Genova. Ne parla con De Gennaro, ed è in quella occasione che il discorso si sposta poi sulle promozioni dei funzionari. Ma Colucci ha soprattutto bene in testa certi consigli ricevuti, come confessa al cellulare: «Il capo mi ha detto di non presentarmi: andare da quel magistrato significa essere massacrati, quello è un matto, quello è un mascalzone... ». Un altro aspetto che emerge dalle intercettazioni della procura è l´assoluto disprezzo delle regole da parte di uomini dello Stato che dovrebbero invece ben conoscere la legge. Pure, imputati e testimoni chiacchierano liberamente scambiandosi informazioni prima delle udienze e nonostante le inchieste. Lo fa anche Giuseppe Maddalena, che ha gli stessi gradi del capo della polizia e che - dopo aver condotto un´inchiesta interna all´amministrazione, seguita alla sparizione delle molotov - viene ascoltato dai magistrati genovesi. Uscito dagli uffici dei pm, non perde un secondo e subito racconta dell´incontro all´imputato Mortola, che tra l´altro era il funzionario cui formalmente erano state affidate le bottiglie incendiarie. Mortola, poi, non ne parliamo. E´ lui a suggerire a Colucci, prima della testimonianza, di contattare un altro imputato. «Accetta un consiglio, Franco: c´è Carlo Di Sarro che si sta leggendo tutti i verbali, lui c´ha il quadro completo della situazione». Mortola ne parla con Di Sarro, che però lo mette subito in guardia: su quanto sia pericoloso parlare al telefono, prima di tutto; e poi, di quanto sia illegale - per un imputato - scambiare informazioni con un testimone. Stamani nuova udienza al processo Diaz. Si parlerà dei fantomatici Black Bloc ospiti della scuola di via Battisti.
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