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Ottobrate italiane: I care da Torre Pellice a Molfetta
- Subject: Ottobrate italiane: I care da Torre Pellice a Molfetta
- From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
- Date: Sun, 14 Oct 2007 08:30:24 +0000
- Bounce-to: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=885 ________________________________________________________ Ieri a Roma( dicono mezzo milione) erano in piazza con Alleanza Nazionale. Fini, grande interprete della volontà popolare, con una motoretta ha raggiunto uno dei tre cortei, quasi un Nanni Moretti che finalmente dice cose di destra al suo popolo. Sicurezza e legalita': queste le parole d'ordine, nel senso non solo figurato. Spesso gli interessi e l'ordine sociale delle amministrazioni di sinistra si sono ritrovate con quelle di destra. Simmetricamente, ieri Silvio Berlusconi era in viaggio verso la Russia,dal suo amico Putin. Tornando a Fini, e alle sorti della sicurezza e legalità- sorelle della pace guerreggiata- ha detto che: " la pena deve essere in sintonia con il danno che si provoca alla societa'. Non siamo per una concezione afflittiva, ma per la certezza della pena". Il 20 ottobre ci sarà una grande manifestazione indetta dai quotidiani Manifesto e Liberazione e da una serie di personalità del mondo intellettuale e partitico-politico della sinistra; ottobre quindi come mese denso di eventi mediatici. Sono già state seminate le giuste premesse per queste giornate di ottobre, di massa o meno, anche nel piccolo, nel locale. Quest' estate, tre cittadini di Treviso con cariche pubbliche dichiaravano che: "Per gli assasini di Gorgo? l'unica risposta il cappio! Nell’antichità del Medioevo, le pene ordinarie inferte a ladri, banditi, assassini e criminali, vengono ritratte dai libri e da tutte le fonti storiche di oggi come incivili, atroci, frutto di una mentalità sadica. Non è dunque concepibile l’idea di assegnare pene come l’impiccagione in pubblica piazza o la tortura a chi si macchi di delitti come l’omicidio… O magari può essere che il pensiero moderno conceda qualche eccezione?... Per costoro, ben venga la forca in pubblica piazza, con tutti gli annunci, i moniti, e le esemplari dimostrazioni del caso !" Le minacce erano indirizzate ovviamente a colpevoli presumibilmente stranieri. A luglio si è fatta scuola all'infanzia, con una giornata a Cava dè Tirreni in cui oltre millecinquento bambini cavesi, accompagnati dai genitori, hanno potuto usufruire gratuitamente di giostrine elettriche (kiddie riders), e dove sono stati donati dolciumi e caramelle. Nel mentre venivano distribuiti volantini che spiegavano ai piccoli e ai grandi che "dietro al pedofilo arrestato a Padova c'è una normale storia omosessuale. Basta ipocrisie: nel caso di Daniele Bronzato l’equazione “gay sta a pedofilo”è un dato di fatto!". Parola di Forza Nuova Cava dè Tirreni dalla parte dei più deboli". Come dice Maurizio Blondet dal suo giornale Effedieffe: "le radici finocchie dell’Europa". A Torre Pellice il 22 settembre si è svolto un presidio di Forza Nuova , "indetto per protestare contro le parole espresse da alcuni personaggi che guidano la tavola valdese, i quali si sono pronunciati in difesa della legge 194 (norma che ha reso legale l’aborto dal ’78) e in contrapposizione ai pareri espressi dalla Santa Romana Chiesa, con in testa il Papa, da sempre in difesa della vita dal concepimento. L’evento organizzato da Forza Nuova, si è svolto nei tempi e nei modi in cui il movimento stesso voleva fosse realizzato, ma, purtroppo, è stato disturbato dai soliti individui appartenenti all’area dell’estrema sinistra dei Centri Sociali, capeggiati dal Sindaco e dal pastore della comunità valdese, che hanno tentato azioni di disturbo, sperando di impedirne la riuscita, urlando i soliti slogan obsoleti e fuori luogo dell’antifascismo. I forzanovisti hanno manifestato con uno striscione che recitava: “SI alla vita, STOP all’aborto!”, senza mai indietreggiare di un metro per tutto il raggio del presidio. Nel testo che ho trascritto si concludeva così: "Forza Nuova presidierà sempre e comunque tutte le piazze , come ieri, oggi e domani, per la vita, per la sicurezza, contro l’immigrazione clandestina, contro la casta parassitaria e sfruttatrice…per il Popolo Italiano!" I camerati sono di parola, infatti ieri, 13 ottobre, a Molfetta in provincia di Bari, si è svolto un presidio al centro storico della città. Ne ho avuto segnalazione da Michele che scrive una mail in cui spiega che in due ore sono riusciti circa 20 antifascisti a raggiungere il sit in di Forza Nuova, per fare? Bella domanda. Michele scrive: "ma lì, a parte il sottoscritto, stavano tutti muti come pesci, tutti! C'è un rischio e più di un rischio in questo. Intanto dai l'impressione alla "gente" di stare lì come stanno 2 bande rivali e non 2 logiche della vita totalmente diverse. In altre parole si rischia di passare per una banda agli occhi di molti. Io non appartengo a bande, io sono anarchico e quindi anti-fascista e questo voglio che si noti in chi ci guarda, possibilmente legando l'antifascismo al tentativo di far chiarezza sul fatto che i fascisti non sono altro che i cani da gardia di un sistema, il capitalismo, che ci divora la vita- dalla mancanza dei servizi, alla questione degli immigrati, all'oppressione dei gay e lesbiche e così via. I fasci servono esclusivamente come arma in più per difendere il loro sistema capitalista. Come si potevano chiarire queste cose oggi, quando stavamo al presidio, anzichè rimanere muti? Lo si poteva chiarire gridando slogan, facendo discorsi urlati, persino senza megafono, cosa non-assurda e già verificatasi più volte e una volta è successo persino a Molfetta... mi son messo ancora una volta in evidenza (purtroppo e non per piacere) perchè nessuno se la sentiva di alzare una voce. Ma, a quanto pare, nessuno vuole rischiare nulla si crede che essere antifascisti significhi solo manifestare con un cartello in mano in una pacifica manifestazione in cui nessuno rischia nulla di sè (ben distanti dal pacifismo gandhiano, che Gandhi quando si sedeva per terra se lo dovevano portare via e lo potevano pure picchiare di brutto ma Gandhi non recedeva affatto dal rischio) quì a Molfetta rischi non se ne vogliono proprio, si vuol cambiare il mondo a chiacchiere senza mai mettersi in discussione in prima persona... Consiglio sinceramente a chi non vuol rischiare nulla di starsene a casa la prossima volta,...uguale invito a chi nella vita non vuole rischiare nulla, ma gli piace spacciarsi per uno-a che vuole cambiare il mondo e non s'accorge d'essere un buffone". Oggi il popolo della sinistra di centro, riformista è invitato a votare la faccia che gli piace di più, il programma in sintonia... Una volta ancora si viene invitati a spendere una monetina, un euro soltanto per dire la mia, che vuoi che sia... circa 2.000 di ex lire... La mia amica Marcelline, della nuova Guinea ma residente a Capranica che è ilpaese in vivo anche io, mi racconta che con 1 euro si compra nella sua terra tanto riso per sfamare 12 persone. ! Quì lei CURA, altro che il "i care" di veltroniana memoria... La sua famiglia le dice di non tornare, altrimenti non solo non mangiano ma muoiono davvero. "Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande: I care. E' il motto intraducibile dei giovani americani migliori. "Me ne importa, mi sta a cuore". E' il contrario esatto del motto fascista "Me ne frego". Sono tra le parole scritte in autodifesa dal priore di Barbiana dopo una denuncia per apologia di reato, presentata da un gruppo di ex combattenti. Parliamo del 18 ottobre del 1965. Leggo su Italia Laica che è:" Resa nota la data di beatificazione di 498 fascisti franchisti Sarà il prossimo 28 Ottobre. Attendiamo con impazienza di conoscere la data di beatificazione dei componenti della Divisione delle SS tedesche che a Marzabotto ha combattuto con onore contro un soverchiante numero di vecchi, donne e bambini italiani probabilmente comunisti" Sta di fatto che questa Festa dei Martiri, come è stata definita in Vaticano, è la beatificazione più numerosa della storia. Davvero magnifiche ottobrate romane, scusate, italiane. Doriana Goracci
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