Re:[pace] Un Nobel poco pacifista/IL BOMBAROLO PACIFISTA



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Apportavo qualche modifica al mio blog e ho notato che in bacheca c’è un’ottima iniziativa lanciata da “blogger” per il “Blog Action Day” che si terrà il 15 ottobre p.v. suggerendo sommariamente a tutti coloro che hanno un blog di poter liberamente spaziare sul tema dell’ambiente. Stamattina navigando nell’immenso mondo di internet mi sono imbattuto in una notizia che mi ha fatto parecchio riflettere. Il link da cui mi sono ispirato (http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=9003) ne riporta la fonte originale ma ciò che davvero mi fa rabbia è sapere che l’informazione ufficiale ancora una volta pecca di ipocrisia. Quando si parla di ambiente automaticamente i nostri pensieri vanno al mitico Al Gore  che viene celebrato sempre come un mito da osannare per le sue battaglie a favore dell’ambiente e la sua lunga carriera politica come vicepresidente degli USA viene celebrata come un memoriale coraggioso a favore dei più deboli. Insomma un vicepresidente degno di Bill Clinton che incarna perfettamente l’idea di quella democrazia giusta e razionale che in uno Stato liberale come gli USA non è mai, apparentemente, mancata.

Ciò che più mi lascia l’amaro in bocca è il fatto che quest’uomo di lodevole carriera si è sempre dichiarato pacifista fino a quando, aimè, non è cominciata la sua lunga carriera politica dal 1976 in poi fino al 1992 quando Bill Clinton lo scelse come vicepresidente. Da quel momento in poi ha messo in atto una politica di “esportazione della democrazia” a cui tutti i suoi successori si sono ispirati riportando sempre maggiori successi su questo fronte. Celebri infatti sono gli attacchi militari che gli Usa lanciarono contro i dittatori Slobodan Milosevic e Saddam Hussein pur rispettando i suoi convincimenti a salvaguardia della Terra e a favore del tanto discusso Protocollo di Kyoto. Dal 1991 in poi l’obiettivo fisso del governo USA , nel quale Gore aveva un posto di rilievo, furono i continui bombardamenti nei confronti della popolazione irachena già stremata dalle sanzioni ONU e nel silenzio assordante dei media e ancora nel 1993 la terrificante operazione militare Restor Hope che aveva lo scopo di arginare la carestia in Somalia con tutte le conseguenze che ne derivarono.

L’operazione militare più devastante portata avanti dall’amministrazione Clinton fu quella che nel 1999 avrebbe dovuto riportare la democrazia in Kosovo e le promesse non tardarono a farsi sentire. Infatti il territorio kosovaro fu imbottito di ben 10 tonnellate di uranio impoverito per ristabilire la pace e la democrazia in uno Stato governato da un dittatore sanguinario.

A questo punto mi sorge una domanda spontanea: chi è il vero assassino?

Per concludere rivolgo una domanda ad Al Gore: i proiettili all’uranio impoverito massicciamente utilizzati nella guerra in Kosovo non sono forse in contraddizione con le sue iniziative pacifiste e contro la guerra? E infine, è davvero convinto di ritenersi coerente con il recente Premio Nobel che le è stato assegnato considerando il suo passato di “bombarolo”?

Nel frattempo che lei formuli la risposta, pubblico questo mio pensiero. 



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Cc          : 
Date      : Fri, 12 Oct 2007 19:42:14 +0200
Subject : [pace] Un Nobel poco pacifista







> Un Nobel poco pacifista
> Al Gore vince il Premio Nobel per la Pace 2007. Nonostante un passato di 
> guerra
> 
> Christian Elia
> http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=9003
> 
> Il Nobel per la Pace 2007 è stato assegnato oggi ad Al Gore, l'ex vice 
> presidente degli Stati Uniti d'America nell'era dell'amministrazione 
> Clinton. Gore condividerà il prestigioso riconoscimento con il il 
> Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici dell'Onu (Ipcc).
> 
> Da politico cinico ad ambientalista. E' infatti nella sua nuova veste di 
> paladino dell'ambiente che Gore viene premiato, e non per la sua passata 
> carriera politica, che si concluse con la sconfitta elettorale contro 
> George W. Bush nel 2000.
> Figlio del senatore democratico Albert Gore Sr., si è laureato ad 
> Harvard nel 1969, prima di partire per il Vietnam, dove lavorò come 
> giornalista, caratterizzandosi per una serie di reportage contro la 
> guerra. Posizioni pacifiste che, quando iniziò la carriera politica nel 
> 1976, venendo eletto al Congresso, Al Gore mise ben presto da parte, 
> sacrificandole sull'altare della realpolitik.
> Nel 1992 infatti, Bill Clinton lo scelse come vice presidente e la 
> coppia vinse le elezioni, confermandosi quattro anni dopo per un secondo 
> mandato.
> L'amministrazione Clinton si qualificò per un interventismo militare 
> all'estero che, dopo il fallimento del Vietnam, sembrava essere stato 
> consegnato agli archivi della storia dalla politica di Washington.
> 
> Le inique sanzioni. Dopo il primo attacco all'Iraq, nel 1991, e prima 
> dell'invasione del paese mediorientale nel 2003, il regime di Saddam 
> Hussein rimase un obiettivo fisso del governo Usa, nel quale Gore aveva 
> un posto di rilievo. Continui bombardamenti, nel silenzio assordante dei 
> media, continuarono a flagellare l'Iraq, la cui popolazione era già 
> ridotta allo stremo dalle sanzioni dell'Onu.
> La linea della nuova amministrazione, nel 1993, rimase fedele a quella 
> precedente, restando in Somalia fino al 1993, per quell'operazione 
> Restor Hope, considerata ancora oggi una delle pagine più nere delle 
> missioni all'estero degli Stati Uniti.
> Ma non di solo Iraq si è nutrita l'amministrazione Clinton, intervenendo 
> nel 1999 in Kosovo, per fermare il regime di Slobodan Milosevic, 
> accusato di pulizia etnica ai danni della minoranza albanese. Sia il 
> Kosovo che la Serbia vennero severamente bombardati, con alte perdite 
> tra i civili.
> L'anno prima invece, due attentati colpirono le ambasciate Usa in Kenya 
> e Tanzania, e la coppia Clinton - Gore reagì brutalmente, inviando i 
> caccia Usa a bombardare presunte basi di terroristi in Sudan e Afghanistan.
> 
> Un premio discusso. Un biglietto da visita molto poco pacifista. Ma Gore 
> oggi riceve il premio dedicato all'inventore svedese che con la dinamite 
> si era reso conto dell'elevato potere distruttivo che può avere il 
> progresso scientifico. Chissà quindi se oggi Alfred Nobel sarebbe 
> contento dell'onorificenza ad Al Gore, che però, come detto, viene 
> premiato come ambientalista.
> Uscito di scena dalla grande politica, Gore ha riscoperto l'antico amore 
> per il giornalismo, girando
> An inconvenient Truth, un lungometraggio che illustra i pericoli e le 
> ripercussioni che il riscaldamento globale causa alla Terra. Presentato 
> al Festival di Cannes, ha vinto quest'anno il Premio Oscar come migliore 
> documentario e miglior canzone. Quest'anno, seguito e sostenuto da un 
> nutrito codazzo di star di Hollywood, ha organizzato il concerto Live 
> Earth, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema del 'global warming'
> Non è stato però questo il primo lavoro dedicato ai temi ambientalisti. 
> Gore infatti, nel 1992, scrisse il libro Earth in the Balance ("Terra in 
> equilibrio"), sulla conservazione ambientale.
> Il tema gli è caro dunque, anche se sarebbe interessante interrogare 
> l'ex vice presidente degli Stati Uniti d'America sugli effetti dei 
> proiettili all'uranio impoverito, largamente utilizzati durante gli 
> attacchi avallati dallo stesso Gore, sull'ambiente e sulle persone. Ma 
> questa è un'altra storia.
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