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Roma 17 ottobre: "Palestina - altre forme di resistenza"
- Subject: Roma 17 ottobre: "Palestina - altre forme di resistenza"
- From: Associazione per la Pace <assopace.nazionale at assopace.org>
- Date: Wed, 10 Oct 2007 16:24:49 +0200
Palestina: altre forme di resistenza
"Il modello Bil’in" In occasione della 10a edizione del Festival
CinemAmbiente
“Bil’in Habibti” (Bil’in my love) diretto da Shai Carmeli Pollak ( Versione Originale Arabo/Ebraico-Sottotitoli Italiano ) Mercoledi’ 17 ottobre
(dalle ore 18 alle 20.30) Politecnico Fandango via Tiepolo 13/a-Roma (i n g r e s s o a s o t t o s c r i z i o n e l i b e r a) Saranno presenti alla proiezione:
Shai Carmeli Pollak Regista - Anarchici israeliani contro il muro Muhammad Al-Khatib e Ibrahim Burnat - Comitato popolare del villaggio di Bil’in (Palestina) Da più di due anni gli abitanti del villaggio palestinese di Bil’in con il supporto di attivisti israeliani e internazionali manifestano contro l’avanzata del muro di separazione israeliano che minaccia di espropiare tutte le terre coltivabili del villaggio. Il regista israeliano Shai Carmeli Pollak, è tra di loro a documentare con la propria telecamera questa azione di protesta spontanea. Il film presenta il rapporto straordinario creatosi tra gli abitanti e un gruppo di attivisti israeliani. Il conflitto che nasce tra Shai e i soldati israeliani incaricati di reprimere le manifestazioni, non è solo quello fra regista e soggetti ripresi, ma è anche il conflitto fra un soldato diventato pacifista e l’intero sistema militare. promuovono:
Associazione per la Pace Amnesty International Festival CinemAmbiente Centro Internazionale Crocevia - CIC Ticho Film Associazione Culturale Aktivamente Servizio Civile Internazionale FIOM-CGIL Ufficio Internazionale Un ponte per... Informazioni sul documentario
BIL’IN HABIBTI Bil’in My Love Bil’in amore mio Israele, 2006, col., video, 84’ Regia: Shai Carmeli Pollak Sceneggiatura: Shai Carmeli Pollak Fotografia: Shai Carmeli Pollak Suono: Itzik Cohen, Ereal Miloh Montaggio: Amos Ponger, Tanya Raikhlin Produzione: Claudia Levin / Claudius Films Shai Carmeli Pollak, nato nel
1968 e cresciuto a Jaffa, si è laureato presso l’Università di Tel
Aviv, dove ha studiato produzione cinematografica e televisiva. In
passato ha diretto i cortometraggi comici Ready for Love (1993) e The
Slimy Gang (1997), la serie televisiva Zbeng (1998/1999), l’opera
teatrale Abrahmov (2000) e la serie animata Zolgar & Pupkin Conquer
the World (2001/2002). Bil’in Habibti è il suo primo documentario.
Dichiarazione del regista: “Sono andato a Bil’in non in veste di filmmaker, ma come attivista, per partecipare alla protesta contro l’esproprio dovuto alla costruzione della barriera di separazione. Per un anno e mezzo ho usato la telecamera per documentare i momenti di sconforto e speranza, di pericolo e coraggio e la nascita di una reale collaborazione tra palestinesi e israeliani. Durante questo periodo il villaggio è diventato il simbolo della lotta unitaria contro il muro e l’occupazione”. Festival e premi Rotterdam International Film Festival
2007: Honorable Mention Movies That Matter Award; The Jerusalem
International Film Festival 2006; Visions Du Réel 2007; Seoul Human
Rights Film Festival 2007; Toronto Jewish FF 007; Amnesty International
Film Festival: Movies that Matter Foundation 2007; Palestine FF 2007;
Peacetime Foundation of Taiwan 2007; Cinema Utopia FF 2007; Voices
Forward Film Festival 2007; Sarajevo Film Festival 2007; Uhuru
Productions / 3 Continental FF 2007
per informazioni e trailer sul documentario: http://www.tichofilm.com/scheda.php?id=28# Il villaggio di Bil’in
(www.bilin-village.org)
“Bil'in e' una strada, anzi due.
Una
strada e' quella attorno alla quale si snodano le case del villaggio,
l'altra, poco piu' a valle e' il tracciato del muro, con le sue
torrette di osservazione, il recinto elettrificato, la fascia di
sicurezza sui due lati e poco oltre l'insediamento in
espansione.
Bil'in e' un paese, anzi due.
Il piccolo paese che vive
di
agricoltura e pastorizia fino a pochi anni fa garantiva ai suoi
abitanti un relativo benessere economico, determinato anche dalla
vicinanza con Ramallah, grosso centro urbano dove vendere i prodotti; e
poco piu' ad ovest, oltre il muro un'atro paese, Modi'in Illit con i
suoi palazzoni bianchi in costruzione, piscine e giardinetti. Un paese
abitato da gente diversa, per lingua cultura e religione, un paese
abitato da ladri di terre e di risorse. Bil'in e' un simbolo, anzi
due.
E' il simbolo di una resistenza diversa, non-violenta ma
determinata, me e' anche il simbolo di un potere occupante arrogante,
che procede sulla strada dell'esproprio e delle violazioni del diritto
internazionale, ignorando le proteste e le legittime richieste degli
abitanti di quelle terre, e' triste constatare come il muro a Bil'in e'
andato avanti nonostante questi due anni di manifestazioni.
Bil'in e'
un popolo in lotta, anzi due con gli israeliani, anzi tre se contiamo
anche le centinaia di internazionali che in questi anni hanno
partecipato alle manifestazioni. Una lotta che non nasce da indicazioni
politiche arrivate dall'alto o da gruppi di potere piu' o meno
religiosi che usano la lotta dei palestinesi in modo strumentale ai
propri fini, e' una lotta spontanea che nasce dalle esigenze primarie
di una comunita': difendere la propria terra, spesso unica fonte di
sostentamento.
Bil'in e' una manifestazione, anzi sono le cento
manifestazioni di questi due anni...
”
Breve storia del movimento contro il muro a Bil'in: http://www.assopace.org/news.php?id=128 Nel settembre del 2007 due piccole vittorie: 1) la corte suprema israeliana
dichiara illegale il tracciato del muro in costruzione nei pressi di
BIl’in http://www.maannews.net/en/index.php?opr=ShowDetails&ID=25145
2) Boaz Yona, Presidente del Consiglio di amministrazione della Heftisba, (la maggiore azienda israeliana costruttrice di colonie), viene arrestato in Italia in seguito ad un mandato di cattura internazionale con l’accusa di bancarotta fraudolenta http://www.assopace.org/news.php?id=200 |
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