[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Amnesty International chiede un embargo internazionale sulle armi a Myanmar
- Subject: Amnesty International chiede un embargo internazionale sulle armi a Myanmar
- From: press at amnesty.it
- Date: Mon, 1 Oct 2007 17:29:48 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS104-2007 AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE UN EMBARGO INTERNAZIONALE SULLE ARMI A MYANMAR Di fronte all'aumento del numero dei morti e dei feriti e degli arresti di massa di manifestanti pacifici, Amnesty International ha chiesto oggi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di imporre immediatamente un embargo totale e obbligatorio sulle armi a Myanmar. L'organizzazione per i diritti umani ha anche sollecitato i principali fornitori di armi a Myanmar, in particolare Cina e India ma anche Russia, Serbia, Ucraina e i paesi dell'Asean, a proibire il coinvolgimento di proprie agenzie, compagnie e singole persone nella fornitura, diretta o indiretta, di materiale militare e di sicurezza, munizioni e consulenza, compresi i trasferimenti che vengono definiti 'non letali'. 'Alla giunta militare di Myanmar deve arrivare urgentemente un messaggio inequivoco: la brutale repressione delle manifestazioni e il crescente uso della forza eccessiva non saranno tollerati ne' alimentati in alcun modo dalla comunita' internazionale' - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International. Mentre le fonti ufficiali parlano di nove persone morte, Amnesty International teme che il numero effettivo delle vittime possa essere piu' alto. Nell'ultima settimana, le forze di sicurezza di Myanmar hanno picchiato, arrestato e ucciso i manifestanti, fatto irruzione nei monasteri e lanciato gas lacrimogeni sulla folla. Nella sola Yangon, si ritiene siano state arrestate almeno 1000 persone. Vi e' il grande rischio che la violenza dell'esercito possa aumentare di fronte alle continue manifestazioni in favore di riforme democratiche. 'E' inaccettabile che gli Stati continuino a fornire armi a un governo gia' responsabile di gravi e continue violazioni dei diritti umani e che ora ricorre alla violenza contro manifestanti pacifici' - ha proseguito Khan. 'L'embargo che sollecitiamo dovra' rimanere in vigore fino a quando il governo di Myanmar non avra' preso misure concrete per proteggere i diritti umani e rilasciato tutti i prigionieri di coscienza'. Inoltre, l'embargo che l'Unione europea (Ue) e gli Usa hanno imposto, rispettivamente nel 1988 e nel 1993, sulle forniture dirette e indirette di materiale militare a Myanmar, dovra' essere rigorosamente sorvegliato. A Myanmar le manifestazioni continuano, in un contesto di gravi e massicce violazioni dei diritti umani ampiamente diffuse gia' prima dell'attuale crisi: le esecuzioni extragiudiziali; la tortura, ampiamente praticata in carcere; la prolungata detenzione di oltre 1160 prigionieri politici e quella di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, e di altre figure di primo piano dell'opposizione; la soppressione della liberta' d'espressione in tutto il paese; il ricorso ai lavori forzati; l'arruolamento dei bambini soldato nelle forze armate; le operazioni militari nell'est dello Stato di Kayin (Karen), che secondo il diritto internazionale costituiscono crimini contro l'umanita'. Le autorita' di Myanmar continuano a negare l'accesso in buona parte del paese agli osservatori indipendenti e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani. Ulteriori informazioni sui trasferimenti di armi: Cina Dal 1988, Pechino ha fornito a Myanmar un vasto campionario di materiale militare: veicoli blindati, carri armati, armi anti-carro, armi anti-aeree, aerei e obici. La Cina non informa con regolarita' le Nazioni Unite su questi trasferimenti. India Nel gennaio 2007 il ministro degli Esteri indiano ha promesso di dare una 'risposta favorevole' alla richiesta del governo di Myanmar di equipaggiamento militare. Ad aprile, le forze armate dei due paesi hanno effettuato esercitazioni congiunte. Secondo le fonti a disposizione di Amnesty International, l'India ha dato l'ok al trasferimento di materiale pesante, come carri armati, aerei, artiglieria pesante, radar, armi leggere e l'Advanced Light Helicopter, che probabilmente contiene componenti, tecnologia e munizioni provenienti da Stati membri dell'Ue e dagli Usa. Federazione Russa Nel 2007, Mosca ha comunicato alle Nazioni Unite che l'anno prima aveva esportato a Myanmar 100 sistemi di artiglieria di grande calibro. Tra il 2001 e il 2002, la Russia aveva fornito a Myanmar 14 aerei da combattimento. Nell'ottobre 2006, l'azienda che produce gli aerei militari Mig ha aperto un proprio ufficio di rappresentanza nel paese. Serbia Secondo i dati forniti dagli uffici delle dogane, tra il 2004 e il 2006 Belgrado ha fornito a Myanmar grandi quantita' di armi e munizioni. Ucraina Nell'aprile 2004 l'industria bellica statale UkrpetsExport ha sottoscritto un contratto decennale per la fornitura di 1000 veicoli corazzati da assemblare a Myanmar. Lo stesso anno Kiev ha comunicato alle Nazioni Unite di aver esportato, l'anno precedente, 10 veicoli da combattimento BTR-3U e 10 missili R-27. FINE DEL COMUNICATO Roma, 1 ottobre 2007 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
- Prev by Date: [Carta.org] No news letter speciale
- Next by Date: Si é svolto a L'Aquila il " Sesto Festival delle Culture"
- Previous by thread: [Carta.org] No news letter speciale
- Next by thread: Si é svolto a L'Aquila il " Sesto Festival delle Culture"
- Indice: