[Comunicato Stampa] Bolzaneto: la normalitˆÝ del male





Anna Poggi, vice questore aggiunto della polizia di stato, non ricorda
nulla di quanto successo a Bolzaneto, anche se ne era una delle
responsabili principali. Ritiene, anzi, che non sia successo nulla di
eccezionale, altrimenti sarebbe intervenuta. Il problema è proprio questo:
ciò che è accaduto a Bolzaneto da parte di poliziotti e secondini è forse
considerato qualcosa di normale per i
nostri istituti circondariali e per le nostre illuminate questure. Solo
il numero esorbitante di testimonianze porta finalmente alla luce questa
orribile quotidianità. Oramai però il tribunale ha capito cosa è successo e
chi erano i responsabili: "ci può segnare dove era la sua scrivania? Era
qui di fianco alla finestra che dà sul cortile, giusto?" Giusto, quindi non
ha potuto non vedere, neanche se come dice la dottoressa Poggi "i
sottoposti se fanno qualcosa di male, e io sono sicura che non sia successo
nulla, non lo fanno comunque di fronte ai superiori perché ne hanno paura".
Certo. Una spiegazione esauriente per non aver sentito le grida, non aver
visto i feriti, non aver notato tutto quello che trecento persone hanno
raccontato.
E non basta: la dottoressa Poggi completa la sua inattendibilità negando di
sapere come avvenivano le visite mediche, che lei stessa ha riferito nella
sua relazione di servizio pochi giorni dopo. Il pm e il tribunale
trattengono a stento il fastidio, terminando l'ennesima udienza di
reticenze da parte di esponenti delle forze dell'ordine.