presentazione volume La tortura oggi nel mondo




 

 

 

            IL RITORNO DELLA TORTURA

NELLA CRISI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

 

Non si può dire non sapevo, ma neppure si può dire è troppo tardi

                                                                                                                                            Lelio Basso

 

 

Tavola rotonda

su

La tortura oggi nel mondo

 

MUSEO DI ROMA in TRASTEVERE
Sala multimediale

Piazza S. Egidio 1 b - 00153 Roma


28 settembre 2007, ore 16.30

 

 

Presiede

Linda Bimbi

Responsabile della Sezione Internazionale della Fondazione Basso

 

 

Intervengono

 

 

Franco Ippolito

Giudice del Tribunale Permanente dei Popoli, Consigliere della Corte Suprema di Cassazione

 

 

Alessandra Gianelli

Docente di Diritto Internazionale all’Università di Teramo

 

 

Giuliana Pisani

Ricercatrice della Fondazione Basso- Sezione Internazionale

 

 

Lettura de “Un manifesto dei popoli contro la tortura”

redatto dallo scrittore uruguayano Eduardo Galeano

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Fondazione Basso - Sezione Internazionale

Via della Dogana Vecchia, 5 - 00186 Roma - Tel. e Fax: +39 066877774

Web: www.internazionaleleliobasso.it  - E-mail:  filb at iol.it





 

Il ritorno della tortura nella crisi del Diritto internazionale

tavola  rotonda  su

 

LA TORTURA OGGI NEL MONDO

 

28 settembre 2007 – ore  16.30

Museo di Roma in Trastevere - Sala multimediale

Piazza S. Egidio 1b – 00153 Roma


 

 


Nell’attuale scenario internazionale desta forte perplessità e preoccupazione l’adozione di provvedimenti e disposizioni legislative che violano apertamente i diritti fondamentali dell’uomo. Vi rientrano - solo per ricordare gli ultimi eventi - le leggi varate dal Presidente russo Putin relative alle questioni del Caucaso, prima fra tutte quella della Cecenia; la recente legge sul trattamento dei prigionieri firmata dal Presidente USA; la condanna a morte di Saddam Hussein.

Trent’anni dopo la Dichiarazione Universale di Algeri, i diritti degli individui e dei popoli sono tuttora un progetto da costruire. La tortura è ancora presente, straccia la libertà di pensare, incute paura e annichilisce. Non è più impensabile indicatore del non-umano. Non è più l’inimmaginabile: è il possibile. Essa utilizza le stesse immagini ma ha un ruolo diverso, perché diversi sono i contesti: non più le dittature, o le “colonie”, vecchie e nuove, ma le democrazie. Essa fa parte di un vero e proprio sistema, fatto di azioni e di omissioni e reso possibile dall’impunità, grazie alla quale i responsabili della tortura non vengono puniti e le vittime non ottengono giustizia.

 

La Fondazione Basso - Sezione Internazionale presenta, con una tavola rotonda, il testo La tortura oggi nel mondo (Edup, pp. 320, 15,00 euro) curato da Linda Bimbi e Gianni Tognoni. Interverranno Linda Bimbi, responsabile della Sezione internazionale della Fondazione Basso, Franco Ippolito, Giudice del Tribunale Permanente dei Popoli e Consigliere della Corte Suprema di Cassazione, Alessandra Gianelli, Docente di Diritto Internazionale all’Università di Teramo, Giuliana Pisani, Ricercatrice della Fondazione Basso – Sezione Internazionale. Il volume raccoglie i saggi presentati in occasione delle tre sessioni dell’omonimo seminario internazionale organizzato nel 2005 a Napoli, Roma e Firenze in collaborazione e con il patrocinio della Provincia di Roma, della Scuola Napoletana del Diritto dei Popoli dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, della Provincia di Roma e della Giunta Regionale della Regione Toscana. Nel mese di dicembre 2006 il libro è stato presentato a Roma con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Comune di Roma, contestualmente al lancio di un Manifesto dei popoli contro la tortura redatto dallo scrittore uruguayano. I convegni hanno coinvolto i partecipanti in una esperienza di analisi sui temi della tortura e del Diritto dei Popoli per assolvere a un ruolo di stimolo affinché le autorità politiche pongano al centro della propria azione una dimensione etica, i cittadini incalzino i governanti e l'informazione ne indaghi le scelte.

 

Non possiamo arrestarci a singoli eventi, l’analisi deve al contempo progredire e diffondersi a tutti i livelli, specie educando i giovani alla tolleranza, al rispetto dell’altro, alla libertà. Non c’è libertà nella violenza. L’occasione di un convegno non è sufficiente, occorre operare sempre più nel concreto attraverso gli strumenti che ci sono propri. “Non si può dire non sapevo, e neppure si può dire è troppo tardi”, affermava Lelio Basso. Il “no” alla tortura deve essere filo conduttore senza distrazioni di una politica fatta dagli individui, dai popoli e dagli Stati in cui essi si incarnano. Condannare ufficialmente la tortura, combattere l’impunità, proibire l’isolamento carcerario, informare i prigionieri sui loro diritti, visitare i luoghi di detenzione, informare e formare i funzionari di polizia, sorvegliare l’esercito e la polizia, ordinare inchieste imparziali costituiscono condotte che devono orientare l’azione dei Governi.

 

Da circa 20 anni, da quando l'Italia, nel 1987, ratificò la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, obbligandosi pertanto ad adattare l'ordinamento interno attraverso l'introduzione di uno specifico reato di tortura, auspicavamo che il Parlamento discutesse e approvasse la proposta di legge che introduce nel codice penale il reato di tortura. Il testo è ora all’esame del Senato.

 

Raffaele Di Palma - Ufficio Stampa Fondazione Basso - Sezione Internazionale

Tel. 06-6877774 – E-mail: filb at iol.it -  Sito :  www.internazionaleleliobasso.it


 






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