Re: inoltra una risposta a grillo Inoltra: [pace] Newsletter n.153 del 20.09.2007



Il messaggio di Valeria, che non conosco personalmente anche se siamo vicini (sono di Firenze), mi induce ad alcune riflessioni. La canea su Grillo sta diventando un polverone e pessime prove di criminalizzazione del dissenso stanno emergendo. Questo tanto per constatare le condizioni miserande del nostro sistema politico che qualcuno si ostina a chiamare ancora democratico. Alla costruzione di liste civiche ci stanno pensando tanti anche a Firenze, sia "grillini", sia comitati spontanei di cittadini che ormai hanno una tradizione e un'esperienza consolidati. Quello che mi fa paura è il rischio che queste operazioni finiscano nelle paludi di un sistema che non è più in grado di funzionare, tanto è asservito agli interessi dei poteri forti. A Firenze i "grillini" stanno pensando ad un'unione con Pardi, quello dei girotondi. Adesso vedo che in Chianti si pensa alla Bindi. Entrambi sono persone stimabili e possono essere anche condivisibili, ma sono ormai endogene al sistema politico che ha portato alla paralisi democratica. Persone come la Bindi, o come Ferrero o la Menapace, possono pensare o dire le cose migliori del mondo, ma hanno votato tutte - dico tutte! - le schifezze del governo Prodi. Dicono che non è possibile fare altrimenti. Segno ancor più evidente che da dentro il palazzo non ci sono possibilità di cambiamento. Affidarsi a chi, come la Bindi, vive in parlamento da decenni o a chi, come Pardi, aspira tanto ad entrarci, vuol dire accettare comunque logiche di schieramento che non portano nessun posto. L'esempio di Di Pietro (che non ho mai amato) è lampante: si è presentato come il paladino della legalità e ora sguazza nel ministero più inverecondo che ci sia, assieme a quello della difesa, per i livelli di corruzione: i lavori pubblici. Spero che il movimento dei grillini e Grillo non cadano nella trappola dell'ex magistrato Credo sia dirimente oggi il fatto che la società civile deve organizzarsi AUTONOMAMENTE, come in val di Susa; là ci sono sempre i partiti e gli amministratori pubblici, ma rispondono direttamente ai cittadini in assemblee continue e partecipate. Il tempo della delega è morto. O partecipiamo direttamente e obblighiamo i nostri eletti a darci costantemente conto di del loro operare o lasciamo che la delega elettorale diventi una carta bianca su cui i politici di professione (espressione dei poteri forti) scrivono quello che vogliono. La crisi che abbiamo davanti è gravissima. La classe politica che abbiamo è ormai al capolinea. O se ne esce con una sterzata davvero democratica o si avrà una involuzione autoritaria. Continuare a pensare di gestire il "meno peggio" sarebbe l'"Aventino" della ragione, sarebbe imbrogliare ancora il popolo della pace e della sinistra.
Speriamo bene
Tiziano Cardosi

Marco Mayer ha scritto:
inoltra una risposta a grillo: io ci provo in chianti
valdarno il collegio "più blindato d'Italia, ma forse
sono un'illusa, ma subito dopo la guerra ho promosso
l'artigianato delle donne kosovare di Pec/Peja (le
amiche di Alberto L'Abate e ho fatto tante attività di
volontariaro.
Non so se merito il bollino, ma come vedete c'è ancora
gente che ci crede
Valeria fate girare
	
Perchè, non cattolica, scelgo Rosy
di Valeria Fargion, 19 Settembre 2007
Sto cercando di costruire una lista aperta nel  nostro
collegio, il collegio Chianti-Valdarno-Fiorentino che
comprende i comuni di Impruneta, San Casciano, Greve,
Barberino, Tavernelle, Figline Reggello, Rignano,
Incisa.
 Mi chiamo Valeria Fargion e sono docente  alla
facoltà di Scienze Politiche di Firenze dove  insegno
Politiche Sociali Europee e Analisi delle  Politiche
Pubbliche. Vivo all'Impruneta. Ho appena organizzato – unica italiana nell’executive
board welfare dell’Associazione internazionale di
Sociologia - una conferenza mondiale sulle politiche
sociali tra Nord e Sud del mondo (www.unifi.it/rc19). Sono da venti anni fuori dalla politica attiva ma
sempre mi occupo di volontariato (mercatino dei
ragazzi, bambini di chernobyl, donne del kosovo).  Ho
deciso di candidarmi nel nostro collegio perchè credo
nel progetto del Pd, purchè non nasca come una spartizione di apparati e sia "democratico davvero". Studiando da anni le politiche sociali e sanitarie ho
avuto modo di apprezzare l'operato di Rosy Bindi come
Ministro della Sanità e come esperta del settore mi
sento di dire : UN NOME - UNA GARANZIA. Condivido la sua determinazione e la sua grinta nel
cercare di far nascere il nuovo partito dal territorio
e non dai vertici  romani e fiorentini. Non sono
cattolica, per l'esattezza sono ebrea, ma mi sembra
che la Bindi -  insieme alla Pollastrini - abbia dato
significative prove di laicità e di rispetto dei
diritti di tutti gli individui.  Chiunque voglia darmi
una mano e candidarsi può contattarmi all'indirizzo
email  valeria.fargion at unifi.it o al cellulare
3479221429. Grazie Valeria
--- GRILLOnews <ilgrillo.parlante at virgilio.it> ha
scritto: