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Il primo attacco al Pentagono
- Subject: Il primo attacco al Pentagono
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 11 Sep 2007 08:42:36 +0200
-------- Messaggio Originale -------- Oggetto: il primo attacco al pentagono Data: Mon, 10 Sep 2007 22:29:05 +0200 Da: Osservatorio sui Balcani di Brindisi <osservatoriobrindisi at libero.it> ATTACCO AL PENTAGONO!!!.... Cronaca del primo attacco al Pentagono *Quando ad attaccarlo per primo non fu Bin Laden,bensì, trent’anni fa, un gruppo di giovani statunitensi, i Wheathermen.* * * Con la data dell’11 settembre che si avvicina e Bin Laden che riappare sugli schermi, rivendicando l’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono di sei anni fa, riteniamo importante salvaguardare la verità storica, aprendo uno squarcio sull’oblio che sta sotterrando un’intera epoca di lotte antimperialiste che videro centinaia di migliaia , se non milioni, di giovani coinvolti. Grazie al lavoro di recupero di materiali sui movimenti degli anni 70, nell’Archivio Storico Benedetto Petrone, abbiamo potuto reperire la documentazione su un gruppo di rivoluzionari americani , i Wheathermen, che operarono in clandestinità tra il 69 e il 72, dopo aver militato negli anni sessanta nella lega degli studenti universitari americani, l’SDS. LA SCHEDA Rileggendo i loro comunicati e da qualche rara cronaca di giornali dell’epoca, scopriamo come questo piccolo gruppo, che teorizzava l’unione tra i movimenti freak , hippyes e maoisti e che faceva dell’azione diretta antimperialista nel paese natìo, gli USA, il proprio cavallo di battaglia, portò a segno alcuni colpi clamorosi contro l’apparato militare statunitense che conduceva la guerra del Vietnam. E’ a una pagina quasi sconosciuta di quegli anni, sui quali è calato il cliché delle marce pacifiste, di cartoline di chiamata alla leva bruciate in piazza o di figli dei fiori che fumano erba e fanno il segno della pace. La realtà è più complessa e scopriamo come, accanto a queste manifestazioni, vi fu un grande movimento che si mosse spesso ai margini, se non proprio dentro l’illegalità, che volle portare la guerra contro chi faceva la guerra ai popoli dell’Indocina: la macchina militare del Pentagono e il mostruoso complesso militar-industriale da cui essa dipende e che tiene in ostaggio la stessa presidenza americana, ieri con Kennedy, oggi con Bush. Un movimento che organizzò i renitenti, ma anche il sabotaggio nelle zone di guerra e sul fronte interno, e che vide la nascita di un pulviscolo di gruppi la cui azione ebbe risultati clamorosi, frettolosamente nascosti dalla censura militare. Tra essi i Wheathermen , un gruppo di giovani cresciuti e divenuti leader della Lega degli studenti democratici, l’SDS, quella delle lotte contro la discriminazione razziale negli anni sessanta e che passò poi a quelle, anche violente, contro la guerra del Vietnam. ATTACCO AL PENTAGONO!!! “Da “The liberated Guardian”, giugno 1972.” Comunicato n.12 dell’organizzazione clandestina Weathermen 19 maggio 1972, ottantesimo anniversario della nascita di Ho Chi Minh. Dopo anni di lotta contro gli invasori stranieri- Giappone, Francia e Stati Uniti- i vietnamiti sono vicini alla liberazione del loro paese... Oggi abbiamo attaccato il Pentagono, il cuore dei comandi militari americani. Entriamo in azione in un momento in cui i bombardamenti aerei e navali vengono intensificati contro i vietnamiti, mentre 3 milioni di essi sono morti sotto ventisei milioni di tonnellate di esplosivi e agenti chimici e batteriologici sganciati dalle forze USA dal 1965 al 71… Con un lungo comunicato che terminava con una dolce poesia di Ho Chi Minh, un altro segno dell’originalità di questo gruppo clandestino, fu rivendicato l’attacco più clamoroso della contestazione giovanile alla macchina militare USA, il Pentagono. Un attacco che non fece nessuna vittima (grazie alle numerose complicità che questo gruppo di ribelli aveva tra gli stessi giovani militari americani, molti dei quali arruolati a forza e anch’essi con un passato di contestazioni nei colleges e nei campus universitari) ma che fece danni incalcolabili nei locali delle forze aeree e nel centro degli elaboratori dell’aviazione, quello che pianificava gli attacchi coi B-52 e il napalm su Hanoi e le città del Nord, ma anche il lancio dell’ agente “orange” e i defolianti sui villaggi del Sud Vietnam, della Cambogia e del Laos. Negli stessi giorni sotto la spinta di un’opinione pubblica internazionale ostile ad una guerra.insensata, a Parigi si firmavano i primi accordi che portarono, nei tre anni successivi, al disimpegno Usa e alla unificazione del Vietnam. I Weathermen (e i tanti gruppi di ribelli americani), nel frattempo, si sciolsero sotto i colpi della repressione, del dilagare delle sostanze stupefacenti nel “movimento” o forse semplicemente per mancanza di un progetto concreto che legasse la solidarietà internazionalista alle esigenze quotidiane di milioni di neri, latinoamericani e bianchi poveri. Il movimento riapparve a Seattle trent’anni dopo, ma questa è un’altra storia… Antonio Camuso Archivio Storico Benedetto Petrone www.pugliantagonista/arch2.htm <http://www.pugliantagonista/arch2.htm> archiviobpetrone at libero.it <mailto:archiviobpetrone at libero.it> Brindisi 9/9/2007
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