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una nota da Vicenza
- Subject: una nota da Vicenza
- From: tiziano cardosi <tcardosi at indire.it>
- Date: Tue, 31 Jul 2007 14:00:50 +0200
Quello che segue è un messaggio inviato da Cinzia Bottene ad una riunione del "Movimento Politico dei Cittadini" tenutosi a Ferrara il 28/7. Al di là dell'occasione dice cose interessanti di cui dovremmo prendere nota, in particolare sulla cortina di silenzio che è piombata sulla vicenda vicentina, speriamo non sulle nostre coscienze. ************************************************ E-mail inviata da Cinzia Bottene (No Dal Molin) Mi spiace molto non essere con voi oggi ma, purtroppo, impegni familiari me lo impediscono. Come tutti saprete da oltre un anno a Vicenza stiamo combattendo una difficile battaglia Gli approcci che ci hanno portato a dare vita al complesso e articolato movimento No Dal Molin vengono sostanzialmente da due motivazioni: la prima legata alla difesa del territorio e la seconda di opposizione alle dinamiche di guerra. Siamo soli nella nostra lotta, non abbiamo i partiti al nostro fianco e nemmeno la chiesa, che brilla per silenzio. Spesso mi chiedo come sia possibile che le alte gerarchie della chiesa così pronte a difendere in maniera determinata valori morali, non aprano bocca su un valore universale che sovrasta tutti gli altri: la pace e la convivenza pacifica tra i popoli. Vorremmo sentire la voce della chiesa levarsi alta anche in difesa della gente come noi, delle donne e bambini massacrati in guerra, dei popoli sfruttati, contro un’economia mondiale ormai marcia.. E invece silenzio. E silenzio anche da parte di politici e media . Sulla base di Vicenza è calata una censura a livello nazionale.E’ un argomento che non si deve affrontare e lo si è visto anche in Senato pochi giorni orsono, quando è stata dichiarata inammissibile la risoluzione presentata da Nando Rossi. Di Vicenza non si deve parlare. Ma questo dimostra tutta la loro debolezza e preoccupazione. Noi continueremo ad urlare le nostre ragioni, così come fanno in altre realtà i nostri fratelli della Val di Susa e del No Mose. Continueremo a dire che c’è bisogno di un modo nuovo di far politica, quello bio-politico, cioè che parte dai bisogni e dai sentimenti di una comunità. A Vicenza c’è un territorio in cui si riscoprono le relazioni, la solidarietà, in cui si ricerca un nuovo rapporto con la natura, l’ambiente, l’acqua e la terra, in cui si costruisce una comunità, si ricercano in modo spesso difficile nuove forme di partecipazione. Non è un percorso facile ma è l’unico possibile. Democrazia significa “governo del popolo” e invece a noi cittadini viene negato di fatto di essere parte attiva nella scrittura della storia dei luoghi in cui viviamo. Ci considerano sudditi che devono solo subire in silenzio. Ma hanno fatto i conti senza la gente. C’è una frase di Toqueville che dice: “ quando il cittadino è passivo è la democrazia che si ammala”. Noi non siamo passivi, noi combattiamo, perché vogliamo vivere in una società che non sia guidata da potentati economici, che nel nome dei soldi scatena guerre, massacra civili, sfrutta gli esseri umani e devasta l’ambiente. Non deve essere l’economia a guidare la politica, come succede ora, ma bensì il contrario: deve essere la politica a guidare e CONTENERE entro ambiti accettabili l’economia. Noi tutti dobbiamo credere in questo e far crescere la nostra consapevolezza e il nostro impegno. I veri nemici da combattere sono l’apatia e l’indifferenza. Dobbiamo diventare tutti noi testimoni delle nostre convinzioni e dire alla gente che l’indifferenza è complice: significa guardaree non vivere, regalare la propria vita agli altri. E nei momenti in cui fanno capolino la sfiducia e la rassegnazione le convinzioni profonde devono farci continuare. Testimoniare significa andare avanti tra mille difficoltà, comunicare, essere coerenti, far riflettere e convincere. Non dobbiamo aspettarci di risolvere tutto in poco tempo: la strada è lunga e i grandi cambiamenti non sono mai stati immediati. Ma solo se lo facciamo possiamo avere una speranza per il futuro Spesso si sente dire che la politica è una cosa sporca. Io non pensosia così , penso che siano gran parte delle persone che fanno politica a renderla tale. Quindi impegnamoci tutti a far sì che la politica diventi una cosa pulita e sia vissuta come un servizio che si rende alla società e non come una fonte di tornaconti personali. Dobbiamo farlo soprattutto pensando che il futuro dei nostri figli dipende in gran parte da noi. Dal 7 al 15 settembre abbiamo organizzato a Vicenza una settimana di mobilitazione nazionale con un campeggio, iniziative, dibattiti e musica . Vi aspettiamo tutti E ricordate che, come dice un nostro slogan, “IL FUTURO E’NELLE NOSTRE MANI” Un abbraccio Cinzia Bottene
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