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Due contributi di Vittorio Agnoletto: l'Aids e il Parlamento europeo, il G8 di Genova e De Gennaro
- Subject: Due contributi di Vittorio Agnoletto: l'Aids e il Parlamento europeo, il G8 di Genova e De Gennaro
- From: "Segreteria Agnoletto" <segreteria at vittorioagnoletto.it>
- Date: Thu, 28 Jun 2007 11:34:40 +0200
Care/i, spero di fare cosa gradita nell'inviarvi un mio articolo, pubblicato da il manifesto pochi giorni fa, su un episodio credo molto significativo svoltosi al Parlamento Europeo, e che riguarda il Fondo globale per la lotta all'Aids, Tbc e malaria. Di seguito, vi mando anche un'intervista che ho rilasciato a La stampa sul G8 di Genova ed in particolare sulla figura di Gianni De Gennaro. Buona lettura, saluti solidali Vittorio Agnoletto L'intervento, il manifesto pagina 2, giovedì 21 giugno 2007 L'onore del governo, innanzitutto Vittorio Agnoletto Dell'AIDS non gliene frega nulla, l'importante è non criticare il governo. Bambini, donne e uomini possono continuare a morire di AIDS a migliaia, ma l'importante é che non vi sia alcun atteggiamento di critica nei confronti del primo ministro. E guai a chi ricorda gli impegni assunti a livello internazionale dall'Italia. Tacere, obbedire e applaudire. Quasi vi fosse ancora un reato di lesa maestà. Quello che era vero ieri non lo é più oggi. Quello che ieri era un genocidio oggi va affrontato con un invito sussurrato sottovoce a Prodi. Se poi non lo ascolta, se promette una, due, tre, quattro volte senza mantenere la parola data che importa? Tanto gli africani non votano nel nostro bel Paese. E se qualcuno osa deplorare un simile comportamento allora é un nemico del popolo che vuole far cadere il governo e riconsegnare l'Italia nella mani di Berlusconi. Così può essere sintetizzata la posizione del nascente Partito democratico. Ieri a Strasburgo si é votata la relazione "sugli obiettivi di sviluppo del millennio previsti dell'ONU" il cui mancato raggiungimento condanna centinaia di migliaia di africani a morire di fame, povertà e malattie. Al paragrafo 9, che osservava come l'Italia non avesse rispettato gli accordi europei di destinare lo 0,33% del PIL agli aiuti ai Paesi in Via di Sviluppo, ho proposto il seguente emendamento orale: il Parlamento Europeo "deplora che il governo italiano non abbia ancora versato al Fondo globale per la lotta contro l'Aids, la TBC e la malaria i 260 milioni dei quali é debitore per le quote 2006-2007 e invita il governo italiano a saldare in tempi brevi tale debito". Alcuni deputati Ds hanno cercato prima di impedire il voto ma senza raggiungere il quorum dei 40 parlamentari (numero necessario per impedire la presentazione di un emendamento orale) e poi hanno orientato tutto il gruppo socialista europeo a votare contro. Esempio seguito dalla maggioranza del gruppo popolare con il risultato che l'emendamento non é passato. La giustificazione dei parlamentari diessini é semplice: l'emendamento "deplora" il comportamento del governo e quindi non potevano votarlo. Cosa dovevo scrivere, che il Parlamento Europeo prega, scongiura il capo del governo di mantenere le promesse e sua bontà di versare quanto dovuto secondo gli accordi internazionali? Eppure la verità é ampiamente conosciuta: i governi Berlusconi e Prodi non hanno versato la quota del 2006 e il governo di centrosinistra non ha nemmeno messo a bilancio quella del 2007; Prodi, negli ultimi 8 mesi, ha dispensato molte promesse nessuna delle quali rispettata. Ognuno é libero di rinunciare alla propria capacità critica e può scegliere di congelare la sua autonomia di pensiero per cinque anni o fino a quanto durerà il suo governo, ma nessuno può pensare di imporre a milioni di persone la rinuncia ad una dimensione fondante dell'essere umano. E se questa volontaria autodecapitazione comporta la morte di migliaia di persone allora si é colpevoli. E se si crede che con un simile comportamento si possa garantire una lunga vita al governo di centrosinistra, allora sarà bene aspettarsi tragiche sorprese perché non sono numerosi gli elettori del centrosinistra che sono disposti a comportarsi come le tre famose scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Oggi non ho bisogno di molti altri ragionamenti per capire perché il governo Prodi é precipitato nelle elezioni amministrative. Cosa c'entra con tutti noi, con le lotte e le speranze di questi anni una politica pronta a sacrificare ogni cosa, e in questo caso non si tratta solo di valori e idee, pur di restare nei posti di comando? La stampa, intervista di Maria Grazia Bruzzone a Vittorio Agnoletto, pag.10, lunedì 25 giugno 2007-06-25 "Da Violante assurda difesa di De Gennaro" «Trovo inaccettabile che un ex magistrato come Violante faccia di tutto per ridimensionare e negare la verità dei fatti di Genova, ignorando che episodi di quella gravità non possono avvenire per caso. E dopo le testimonianze del vicequestore Fournier non può continuare a opporsi a una commissione parlamentare di inchiesta che era nel programma dell'Unione». Dopo l'intervista di Luciano Violante a La stampa Vittorio Agnoletto, portavoce del «Genoa Social Forum» durante il vertice del G8 del 2001, oggi eurodeputato del Prc, risponde all'esponente Ds e rivolge accuse pesanti al capo della Polizia uscente Gianni De Gennaro che «non si può continuare a coprire perchè ha avuto grandi meriti nella lotta contro la mafia». La verità dei fatti non la sta cercando la magistratura? «É vero. ma quella di Violante è un'assoluzione a priori del capo della Polizia. Vorrei sapere se costruire prove false come l'immissione di molotov nella scuola Diaz, dove non c'erano; se inventarsi un'aggressione con tanto di accoltellamento, possono essere definiti un «meccanismo puramente burocratico». E vorrei sapere se l'idea di Polizia che Violante ha, è quella che massacra 93 persone mentre dormono. E se queste responsabilità - penali - possono essere semplicemnte addebitate solo a chi ha commesso quei fatti, facendo finta di non capire che se decine e decine di poliziotti si comportano così, è perchè gli è stato in qualche modo garantito il sostegno dei superiori». Violante sostiene che la magistratura indaga da sei anni e non ha trovato nulla a carico di De Gennaro. «Dice anche che l'accusa al capo della Polizia di aver istigato a testimoniare il falso gli sembra poco credibile, invece di rispettare il lavoro dei magistrati. A me non sembra poco credibile. Perchè De Gennaro rappresentava l'insieme delle forze dell'ordine, aveva la delega totale su tutti gli aspetti di sicurezza del G8 da parte del governo Berlusconi. Con lui infatti avemmo tre incontri ufficiali. Dopo di che mi comunicò che dovevo tenere i contatti col vicecapo Andreassi. E a mezzanotte, quando dovetti correre davanti alla Diaz, chiamai Andreassi chiedendogli cosa stavano facendo. Mi rispose (la telefonata è a verbale) "É stato deciso"». Deciso da chi? Non poteva essere stata una decisione politica? «E da parte di chi? L'azione alla Diaz non è stata fatta dalla polizia di destra. I reparti entrati lì avevano alle spalle storie pesanti nella gestione dell'ordine pubblico, ma la catena di comando rispondeva a De Gennaro e ai suoi uomini». Sono accuse gravi. «I fatti di quei giorni sono precisi, e Violante non può far finta di ignorarli. Venerdì 20 luglio gli assalti alle Tute bianche li fecero i Carabinieri all'insaputa della Polizia. Tutte le registrazioni, che finalmente anche Minoli e Matrix hanno trasmesso, dimostrano che i Carabinieri, secondo le indicazioni della Questura, dovevano andare a fermare i Black-block. invece fecero finta di non sentire i messaggi e attaccarono le Tute bianche. E nella sala regia dei Carabinieri c'era Fini». Quel venerdì. «Quella sera, con centinaia di feriti, un morto e il sindaco che accusava le forze dell'ordine di non aver difeso la città dai Black-block, de Gennaro era politicamente finito, anche perchè era stato nominato dal centrosinistra. La giornata di sabato - questa sì è un'opinione - è la cartina di tornasole del modo in cui De Gennaro si garantisce la sopravvivenza».
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