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Solidarietà per chi denuncia il disastro ambientale di Taranto
- Subject: Solidarietà per chi denuncia il disastro ambientale di Taranto
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Fri, 22 Jun 2007 02:58:01 +0200
- Priority: normal
Partito Umanista
Roma, 21 giugno 2007
il partito che ci piace
Solidarietà per chi denuncia
il disastro ambientale di Taranto
Il 31 maggio scorso si tiene una conferenza stampa in cui viene
denunciato un caso di scempio dell’ambiente. Il luogo è Taranto, la
vittima diretta è il mare, le vittime indirette sono tutte le persone che
hanno a che fare col mare di Taranto, dai cittadini che basano il loro
reddito familiare dal mare, come i pescatori, a coloro che mangiano i
pesci pescati in quel mare. Praticamente tutti.
L’arma del delitto è il mercurio. Il presunto colpevole è l’Ilva di
Taranto che, secondo i dati snocciolati nella conferenza stampa,
disperderebbe nel mare e nell’atmosfera la bellezza di due tonnellate
all’anno di mercurio. Il mercurio versato solo nel mare di Taranto è
passato dai 118 chili del 2002 ai 665 chili stimati per il 2005. Con
tale aumento l'Ilva di Taranto si aggiudica la maglia nera a livello
nazionale con il 62,5% di tutto il mercurio stimato per la grande
industria.
Gli accusatori sono Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink),
Francesco Sorrentino (segretario della Uil di Taranto) e Giulio Farella
(Comitato contro il rigassificatore di Taranto).
Apprendiamo dal presidente di PeaceLink che il padrone dell’Ilva,
Emilio Riva, li ha querelati per "diffusione di notizie false e
tendenziose e procurato allarme".
Secondo l’industriale i dati presentati sono «il fuorviante frutto di una
ricerca effettuata su parametri fittizi costituiti da limiti di rilevabilità
mai superati dall’azienda ed in particolare effettuando una mera stima
delle emissioni di sostanza inquinante».
La dichiarazione di Riva verrebbe però smentita dal fatto che, come si
può anche leggere su
www.tarantosociale.org
dove esiste un vero e
proprio dossier sull’argomento, i dati resi pubblici durante la
conferenza stampa sono il frutto di una ricerca mirata sul mercurio
negli archivi del sito dell’agenzia governativa APAT (Agenzia per la
protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici). Il database INES
(Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) stima una
dispersione in atmosfera per la grande industria italiana di 2821
chilogrammi di mercurio, di cui il 49% proviene da Taranto.
La reazione del padrone dell’Ilva rende ancora più probabile il fatto che i dati resi pubblici da Marescotti, Sorrentino e Farella corrispondano effettivamente alla verità.
Emilio Riva, proprio in questi giorni, è stato assolto dall’accusa di
omicidio colposo per la morte, avvenuta nello stabilimento
siderurgico di Taranto nel 2002, di un giovane allievo in corso di
formazione, messo a svolgere un’attività ispettiva vicino ad un grosso
macchinario in una zona non a norma di sicurezza, senza cintura di
sicurezza e caduto da una camminata senza parapetto su un nastro
trasportatore, da cui non è riuscito a svincolarsi perché aveva una
gamba incastrata negli ingranaggi.
Riuscirà a sfuggire anche alle accuse per questo disastro ambientale?
Il Partito Umanista esprime tutta la sua solidarietà nei confronti
di Marescotti, Sorrentino e Farella, che coraggiosamente hanno
reso nota una situazione non più sostenibile, affrontando, con le
mani nude della denuncia non-violenta, la violenza ambientale di
personaggi resi potenti anche da ben nascoste connivenze
politiche.
Carlo Olivieri – Partito Umanista
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