G8, SERVE UNA SVOLTA SUL DEBITO ILLEGITTIMO - COMUNICATO STAMPA - MANI TESE



Comunicato stampa  Campagna per la riforma della Banca mondiale/Mani Tese

G8, SERVE UNA SVOLTA SUL DEBITO ILLEGITTIMO
Personalità e premi Nobel, come gli italiani Conso e Fo, chiedono ai capi
di stato e di governo dei paesi più industrializzati di prendere in esame
la delicata questione del debito illegittimo

Rostock, 6 giugno 2007 – In occasione dell’apertura dei lavori del G8 di
Heiligendamm, Germania, CRBM/Mani Tese chiede ai grandi della terra di
rivolgere la loro attenzione al carattere odioso e illegittimo della
maggior parte dei debiti dei Paesi in via di sviluppo. CRBM/Mani Tese
rilancia l’appello fatto ai G8 prima del summit dai premi Nobel Dario Fo e
Harold Pinter, e da una serie di personalità internazionali come Giovanni
Conso, Danielle Mitterrand, Vandana Shiva, Noam Chomski, Desmond Tutu e
Adolfo Perez Esquivel.

La questione del debito, così come quella degli aiuti allo sviluppo, è
ancora largamente irrisolta, anche considerando come le promesse fatte dal
G8 nel 2005 a Gleneagles siano state mantenute in maniera molto parziale.
L’Italia risulta ad oggi il paese più inadempiente di tutti.

Il debito illegittimo sussiste lì dove delle somme di denaro furono
scientemente prestate a Paesi governati da regimi dittatoriali o corrotti
solo per meri interessi politici o per il tornaconto delle imprese del
ricco Nord, e non per finalità di sviluppo. Purtroppo i casi sono
molteplici, come dimostrato nel rapporto “Gli scheletri nell’armadio del
G8”, reso pubblico lo scorso febbraio e alla cui stesura ha partecipato
anche la CRBM.

CRBM/Mani Tese ritiene che questi debiti non debbano essere ripagati, dal
momento che la responsabilità riguardo la loro esistenza ricade ampiamente
sui Paesi creditori.  Questa la politica già messa in pratica sei mesi fa
dall’esecutivo della Norvegia, nel caso di diversi crediti cancellati
perché “illegittimi”.

I governi creditori continuano ad avanzare richieste su prestiti concessi
che non dovrebbero essere ripagati in quanto contrattati contrariamente ai
principi su cui si basa un accordo onesto e in violazione dei diritti umani
fondamentali. La popolazione indonesiana continua a rimborsare i prestiti
contratti dal Generale Suharto, i più poveri della Repubblica Democratica
del Congo stanno pagando i debiti contratti dal cleptocrate Mobutu Sese
Seko e i cittadini sudafricani stanno pagando i debiti contratti dal
passato regime basato sull’apartheid. Questi sono solo alcuni esempi.

“Se il G8 vuole applicare seriamente i principi di lotta alla corruzione,
di trasparenza e di good governance, deve prima di tutto riconoscere le
responsabilità e gli errori commessi in passato” ha dichiarato Antonio
Tricarico di CRBM/Mani Tese. “Questo sarebbe il primo passo necessario per
riguadagnare una legittimità nell’affrontare le grandi emergenze del
pianeta, quali  i cambiamenti climatici ed il dramma della povertà nei
paesi in via di sviluppo”.


CRBM/Mani Tese è a Rostock/Heiligendamm per seguire il G8