Il Papa pone la lotta contro la povertà al centro del Vertice del G8 In una lettera indirizzata al cancelliere tedesco Angela Merkel



 

Data pubblicazione: 2007-06-05

Il Papa pone la lotta contro la povertà al centro del Vertice del G8

In una lettera indirizzata al cancelliere tedesco Angela Merkel

ROMA, martedì, 5 giugno 2007 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha chiesto al G8 (i sette Paesi più industrializzati del mondo e la Russia) di assumere come priorità la lotta contro la povertà nel corso del vertice che si inaugurerà mercoledì a Heligendamm, in Germania.

L’appello del Papa, rilanciato questo martedì dalla “Radio Vaticana”, è contenuto in una lettera indirizzata al cancelliere della Repubblica Federale Tedesca, Angela Merkel, Presidente di turno dell’Unione Europea e del G8.

Il messaggio pontificio, redatto il 16 dicembre 2006, poco prima che la Germania assumesse la presidenza delle due istituzioni, sostiene che “il raggiungimento dell'obiettivo di eliminare l'estrema povertà entro il 2015 sia uno dei più importanti compiti del nostro tempo”.

Nel testo, che cerca di influire sulla preparazione del vertice, che si svolgerà dal 6 all’8 giugno, si esprime inoltre “la convinzione che questo traguardo sia legato indissolubilmente alla pace e alla sicurezza nel mondo”.

Il Papa chiede di creare e garantire per i Paesi poveri, “in modo affidabile e duraturo, condizioni commerciali favorevoli che, soprattutto, includano un accesso ampio e senza riserve ai mercati”.

Allo stesso modo, chiede “provvedimenti per una rapida cancellazione completa ed incondizionata del debito estero dei Paesi poveri fortemente indebitati e dei Paesi meno sviluppati”.

“Parimenti vanno prese misure affinché questi Paesi non finiscano di nuovo in una situazione di debito insostenibile”, avverte.

Il Santo Padre invita poi i “Paesi industrializzati” a rispettare gli “impegni che hanno assunto nell'ambito degli aiuti allo sviluppo e assolverli pienamente”.

Chiede poi “ampi investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo di farmaci per il trattamento dell'AIDS, della tubercolosi, della malaria e di altre malattie tropicali”.

“I Paesi industrializzati devono affrontare l'urgente compito scientifico di creare finalmente un vaccino contro la malaria”, riconosce.

Il messaggio papale esorta infine la comunità internazionale a continuare a lavorare “per una riduzione significativa del commercio di armi sia legale sia illegale, del traffico illegale di preziose materie prime e della fuga di capitali dai Paesi poveri”.

Questo impegno, si legge di seguito, presuppone l’“eliminazione tanto di pratiche di riciclaggio di denaro sporco quanto della corruzione di funzionari nei Paesi poveri”.

 

Data pubblicazione: 2007-06-05

Il Papa e Bush parleranno di difesa della vita e dei cristiani in Iraq

Nell'udienza del 9 giugno prossimo

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 5 giugno 2007 (ZENIT.org).- Benedetto XVI e il Presidente degli Stati Uniti George Bush parleranno il 9 giugno della difesa del valore della vita dal suo concepimento e della drammatica situazione in Iraq.

Lo ha rivelato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, in un’intervista concessa questa domenica al quotidiano “Avvenire”.

“Gli Stati Uniti sono un grande Paese e l'attuale Presidente si è particolarmente distinto per alcune iniziative positive a favore della difesa della vita fin dal suo concepimento”, ha affermato il porporato.

“Rimangono però alcuni problemi, già manifestati da quel grande profeta che è stato il servo di Dio Giovanni Paolo II, ad esempio sulla guerra in Iraq e anche sulla drammatica situazione dei cristiani iracheni, che è sempre più degradata”, ha aggiunto.

Altri temi dei quali Bush parlerà nel corso della sua visita in Vaticano riguardano l’America Latina, il Medio Oriente e le “grandi questioni etiche e sociali che riguardano le popolazioni del mondo”, ha indicato il Cardinal Bertone.