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il 9 giugno tutti a Roma contro Bush
- Subject: il 9 giugno tutti a Roma contro Bush
- From: RAP <rap_sinistrasociale at yahoo.it>
- Date: Mon, 4 Jun 2007 09:42:02 +0200
Il tam tam mediatico annuncia, come a Firenze e Genova, l'invasione dei cattivi e persino dei terroristi Il corteo e la piazza si devono parlare perché la protesta contro la guerra non finisca soffocata il 9 giugno, proviamo ad abbattere gli steccati tra pacifisti «Mobilitazione di black bloc da tutta Europa per la visita in Italia del presidente americano». Ecco, ci risiamo. Come prima del G8 di Genova, come per la grande manifestazione per la pace a Firenze, come per il no-base di Vicenza, arriva puntuale il tam tam mediatico che preannuncia disastri. Disastri dopo il 2001, per fortuna, almeno in piazza non ce ne sono stati, a dimostrazione che «quando la polizia non interviene non ce ne sono mai», come ha scritto Rossana Rossanda nel suo bel libro La ragazza del secolo scorso , ricordando l'uccisione di Giovanni Ardizzone. Eppure lo spauracchio black bloc, il teorema dei «manifestanti violenti», o addirittura dei «terroristi» (in realtà basta una scritta su un muro per essere definiti così), viene agitato ancora una volta. Per intimorire, per dissuadere chi volesse partecipare, per indebolire e dividere il movimento pacifista. Che a dividersi ci ha già pensato per conto suo, in anticipo, tra una piazza e un corteo: il corteo è organizzato da una miriade di associazioni e forze politiche, la piazza è indetta dalla sinistra di governo e da «alcune associazioni ad essa collaterali», come ha osservato qualcuno, che insieme contano svariati milioni di aderenti. Così finalmente potremo capire da che parte stanno i buoni e da quale i cattivi, oppure, a scelta, distinguere i pacifisti veri da quelli così così. Per la gioia di chi, su queste divisioni, prospera. «L'appello all'unità per la manifestazione contro Bush del prossimo 9 giugno, promosso da alcuni parlamentari dell'area di sinistra, è irrealistico e fa confusione», scrive Nella Ginatempo; appunto. Per chi, come me, continua a pensare che in un'epoca pericolosa come quella che stiamo vivendo sia ancora più necessario individuare obiettivi comuni, il disagio è grande. Perché ha ragione Cannavò quando dice che «l'unità non è una formula astratta ma radica le sue ragioni dentro dei contenuti». E aggiunge: «A Genova abbiamo manifestato in tanti e in forme diverse riconoscendosi gli uni con gli altri ma c'era un collante politico significativo, un'unità del progetto e dell'azione». A Genova, evidentemente, c'era la volontà di riconoscersi, da Pax Christi alle Tute Bianche, volontà che oggi non abbiamo. O per lo meno, non tutti e non tutte. C'è chi, invece, il 9 giugno si propone di stabilire un ponte tra le diverse realtà del pacifismo, tra corteo e piazza: è il Network delle comunità in movimento , una rete di relazione tra soggetti diversi, tra culture politiche differenti, che mettono in comune le proprie pratiche per aprire uno spazio di partecipazione, in basso e a sinistra. Da Action ai Giovani Comunisti, comprende decine di centri e laboratori sociali. Il Network dice che vuole abbattere quegli steccati che rischiano di soffocare le piazze romane contro la guerra; dice che vuole legittimamente marciare da piazza Esedra, per dimostrare concretamente la volontà unitaria, per confluire poi in piazza del Popolo, invitando quanti siano presenti in corteo, senza scelte pregiudiziali, a fare altrettanto. Dice che vuole indicare al governo Prodi la volontà comune di tantissimi, uomini e donne, giovani, giovanissimi e anziani, che si oppongono alla guerra infinita del presidente nordamericano, e a tutte le guerre. Non mi piacciono gli steccati, accolgo l'invito, proviamoci. 02/06/2007 Haidi Gaggio Giuliani Si organizza un pullman da Campobasso le adesioni raccolgono fino a Giovedi 6. Chi è interessato a Partecipare inviare una mail a <mailto:rap_sinistrasociale at yahoo.it>rap_sinistrasociale at yahoo.it. Sottoscrizione di 10 euro per il pullman. R.A.P. rete per l'autorganizzazione popolare
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