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Appello: ONG e Associazioni italiane impegnate in Libano
- Subject: Appello: ONG e Associazioni italiane impegnate in Libano
- From: Associazione per la Pace <assopace.nazionale at assopace.org>
- Date: Sun, 03 Jun 2007 22:55:53 +0200
Noi, ONG e Associazioni italiane impegnate in Libano in progetti di solidarieta’ e cooperazione internazionale trasmettiamo la nostra forte preoccupazione per la ennesima situazione di crisi che sta attraversando il nord del Libano. In particolare richiamiamo la vostra attenzione sulla difficile situazione che stanno vivendo i palestinesi del campo profughi di Nahar el Bared, sia quelli rimasti nel campo suddetto, sia quelli (circa 18.500 persone) che hanno trovato rifugio principalmente nel vicino campo di Beddawi, sistemati in affollate scuole e altri spazi pubblici. A 10 giorni dall’inizio del conflitto tra l’esrecito libanese e il gruppo di Fatah el Islam presso il campo di Nahr el Bared, si registrano ancora pesanti combattimenti e la presenza circa 12000 profughi ancora residenti nel campo, che non hanno potuto o voluto abbandonare le loro case e che si trovano in un grave pericolo di vita. Queste persone sono civili -tra cui anche un certo numero di bambini- estranei alle attività terroristiche. L’utilizzo da parte dell’esercito libanese, impossibilitato ad entrare nel campo, dell’artiglieria pesante, ha già colpito e distrutto circa 2000 tra abitazioni e strutture e con il passar dei giorni aumenta drammaticamente la probabilità di colpire la popolazione rimasta nell’ area. Alcuni di noi lavorano direttamente con i Palestinesi dei campi, altri hanno delle relazioni di solidarieta’ di lunga data: tutti ci sentiamo coinvolti alla stessa maniera da questa nuova tragedia. Sentiamo quindi il dovere di mobilitarci non solo sul piano operativo -come siamo soliti fare attraverso progetti e concrete azioni di solidarietà- ma anche dal punto di vista politico, per richiamare con forza l’ attenzione e l’impegno delle autorita’ italiane nei confronti di tutti quei Palestinesi che stanno vivendo questa assurda condizione di profughi tra i profughi. In particolare, richiediamo con forza che il Governo Italiano, anche in occasione della visita del Ministro degli Esteri D’Alema in Libano, faccia tutto il possibile affinche’: • Le ostilità in corso presso il campo di Nahr el Bared cessino immediatamente per consentire l’apertura di un corridoio umanitario ed evitare che il campo venga raso al suolo lasciando senza casa i suoi 40.000 abitanti; • Sia assicurato ai profughi palestinesi ancora presso il campo di lasciare lo stesso e mettersi in salvo in un luogo sicuro anche con l’ assistenza delle organizzazioni umanitarie internazionali; • Siano facilitati i soccorsi e gli aiuti ai profughi oltre che nella prima fase di emergenza anche per la seconda fase di rientro con la garanzia del sostegno materiale e della ricostruzione delle case e delle strutture di pubblico servizio (scuole, servizi socio-sanitari, luoghi di aggregazione sociale,altro) gravemente danneggiate. Chiediamo con forza che: - L’Italia, avvalendosi del forte ruolo di mediatore che ha voluto ricoprire in Libano a seguito del conflitto dell’estate scorsa, utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione per intervenire anche a favore delle comunità palestinesi rifugiate in Libano a partire dal 1948; - Il Governo italiano solleciti il Governo libanese affinché si adoperi politicamente e materialmente per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati Palestinesi -costretti in 12 campi profughi- garantendo loro la possibilità di avere abitazioni adeguate, assistenza sanitaria, scuole, accesso al mercato del lavoro ed a tutti gli altri diritti fondamentali; - Il Governo italiano e la comunità internazionale prendano una posizione ancora più decisa in favore della pace e della risoluzionedei conflitti che stanno sconvolgendo l’area medio orientale (Libano, Palestina, Iraq) affinché finiscano le occupazioni militari e a
tutti i popoli sia dato di controllare il proprio futuro. Come ONG italiane operanti in Libano, vicine all’intera popolazione di questo paese e dell’area mediorientale, riteniamo ormai non più prorogabile per la comunità internazionale l’impegno prioritario e assoluto per la ricerca della pace attraverso la risoluzione dei conflitti: perché il nostro lavoro e la nostra presenza qui in Libano che non si può limitare all’assistenza umanitaria in situazioni di emergenza, ci impegna a farci portavoce delle istanze delle società civili che chiedono di essere tutelate e messe nelle condizioni di promuovere il proprio sviluppo liberamente e con la garanzia del rispetto dei diritti umani. Le ONG e le Associazioni italiane impegnate in Libano: Un Ponte per… ARCS e Arci Associazione per la Pace Un ponte per... Arci Ciss Ricerca Cooperazione Prosvil Terre des hommes Italia Cric
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