Il 9 giugno in piazza contro Bush



In piazza contro Bush, contro la guerra globale e permanente e la
subalternità del governo Prodi

Lo scorso 20 maggio è nato a Roma il Network delle Comunità in Movimento.
Una rete che mette insieme centri sociali, realtà di lotta per la casa e
per il diritto all´abitare, associazioni, organizzazioni tra loro diverse
che si riconoscono però nel valore costituente dei conflitti e delle
pratiche di autogoverno come unici strumenti
possibili per provare ricomporre la frattura tra società e politica.
Il 9 giugno il Network abiterà la contestazione alla visita di Bush
partecipando al corteo che partirà da Piazza Esedra per attraversare il
centro cittadino.
Intendiamo inoltre preparare l´ "accoglienza" al presidente Bush con una
serie di mobilitazioni che, lungo tutta la settimana precedente al corteo,
attraversino la nostra penisola per arrivare fino alla contestazione al G8
di Rostock e traccino in questo modo un trait d'union tra le varie anime
dei movimenti europei, evidenziando con
forza le ricadute sociali della guerra globale permanente in termine di
negazione di diritti.
Crediamo che le ragioni che tre anni fa spinsero un ampio arco di forze a
manifestare contro il Presidente americano permangano intatte e - anzi -
siano ancora più forti.
Bush torna in Italia da presidente dimezzato, delegittimato ormai dal suo
stesso congresso e imbrigliato nella guerra civile in Iraq e nel caos in
Afganistan; viene in Italia per rilanciare il suo progetto di guerra
passando dall´unilateralismo al multilateralismo. Il governo Prodi non si
deve prestare a questo progetto, deve provare ad uscire dalla subalternità
alle politiche di guerra, che già si è manifestata con il mancato ritiro
delle truppe dall´Afganistan e l´aumento delle spese militari in
finanziaria.
Di fronte a questo quadro, avremmo preferito che si riproducesse lo spirito
degli scorsi anni: avremmo voluto una grande manifestazione unitaria,
aperta a tutt* coloro che vogliono gridare la propria indignazione alle
politiche del presidente Bush. E, insieme alla critica alla mancata
unitarietà del corteo, riteniamo del tutto insufficiente la scelta di
manifestare in una piazza stanziale con musica ed interventi, come ci
sembra miope tacere le responsabilità del governo Prodi nel quadro della
guerra globale.
Siamo però fermamente contrari ad ogni tentativo di contrapporre le due
piazze. Lavoriamo affinché il 9 giugno si dia vita ad un corteo
determinato, moltitudinario e aperto a tutto il variegato popolo della pace
che - al di là delle appartenenze - intende urlare il proprio dissenso alla
guerra, e appoggiamo quelle forze che si propongono di
percorrere una via di discontinuità riguardo le scorse e le attuali scelte
di politica estera.

Network delle comunità in movimento

Rap - organizza un pullman da Campobasso. Per adesioni e informazioni:
<mailto:rap_sinistrasociale at yahoo.it>rap_sinistrasociale at yahoo.it

R.A.P. rete per l'autorganizzazione popolare