Re: [pace] La pace e la non violenza



Andare "fuori tema" spesso è il modo migliore per affrontare una certa tematica. Tanto più se il tema in oggetto non è il classico tema scolastico ma una prassi quotidiana dove argomenti e tematiche si intrecciano attraverso la vita vissuta in maniera inscindibile... E poi, chi modera a chi?

Mario Bonica

Il giorno 04/mag/07, alle 23:19, Doriana Goracci ha scritto:

Sono stata più volte redarguita dal moderatore di questa lista per aver
immesso dei "fuori tema".
Non solo scrivo ma spesso-troppo* fuori tema.
Subito e per il passato e per il presente mi scuso con tutti
dell'aggravio di mail da leggere.Per il futuro se non mi regolo io, sarò
regolata comunque.Perdonate l'ultima invasione della vostra posta.
 Chiedo io a voi : se e come non incontrate ostacoli nella vita
quotidiana, nel portare avanti impegni sociali,iniziative territoriali,
mostre e
seminari... me ne arrivano a decine tutti i giorni.
Con chi li concordate? Con l'assessore alla cultura, alla pace, alle
pari opportunità, ai servizi sociali?
Con le parrocchie, con le Associazioni, con i Circoli di partito, con i
movimenti?
Quali mediazioni, quali regole, quali patteggiamenti e quanto si deve
pagare per avere libertà d'informazione e discussione?
Quante persone, digiune di pace e non violenza, vengono a questi incontri?
La mia esperienza è sul campo, intendo nel paese  dove risiedo
sempre o temporaneamente, che fà lo stesso, perchè pace-disarmo-non
violenza sono non parole (ma lo sono anche, scritte parlate praticate) ma fatti, tentativi bene o male riusciti che vanno puntualmente a scontrarsi
con lacciuoli, compromessi, favoritismi e relazioni del  momento,
aggiustamenti e reticenze, indifferenza e altro.
Non  sempre è così, quando parte dal basso, molto basso intendo, c'è un
grande entusiasmo negli "altri", poi, un attimo dopo, la delega, il
disimpegno.
A me non piace fare la portavoce, posso parlare in  mio nome e portare
l'esperienza e le voci di altri che non hanno i mezzi per farlo.
Ma davvero è fuori tema denunciare una devastazione ambientale che tira
sui tg per un giorno e sui quotidiani, per poi risprofondare nel nulla?
A chi portare e agire la parola pace e non violenza se questa non si
nutre di onestà e  lotta per l'ambiente e  tutte le sue
forme, animate e non animate, culturali e autoprodotte?
Manifestiamo contro il militarismo e l'impero di Bush, e ho visto poco
fa al telegiornale Ezio Mauro e Vauro con, giuro, dieci persone a piazza
Farnese a Roma per la conclusione di "Apri alla pace", sentiamo di
fiaccolate- giornate- pro-contro famiglia, 25 aprile e 1 maggio finiti in
atroci caccia al terrorista, violenze a donne-anziani-morti bianche
sempre ingiuste, scioperi della sanità travolta dalla malasanità come i
malati, i deboli, gli oppressi, i lavoratori dell'enel che manifestano
contro i nocoke per paura di perdere il lavoro, guerre civili tra poveri
diavoli, tavoli programmatici dove sotto-ai tavoli-si nasconde per la
vergogna, la pace e la non violenza.
Nascono come funghi in internet blog e giornali on line che sembrano
creati per tutti e diventano una sponda per un partito, una persona che
diventerà un partito, un partitino.
Chiedo davvero a tutti voi un parere. A volte si parte da un fatto locale
per parlare di un tema globale, come oggi che sono partita da un Giro
d'Italia per arrivare alla solita Longa Manus.
Autocontenersi o farsi contenere?
 A me succede di perdere di vista il tema in oggetto, di "confondermi",
spesso troppo spesso e per questo vi chiedo scusa.
Doriana Goracci

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