DOOA E LE ALTRE: COLPEVOLI



Non affrettatevi a vedere un  video che gira in rete: non c'è Doaa,
diciassettenne curda irachena, ci sono solo uomini che gridano, che sono
molto eccitati nel loro lavoro. Si sente alla fine solo uno specie di
grido femminile, la fine dell'esecuzione, cosa rapida, premeditata e
curata con la complicità delle guardie.
Dicono che sia morta l'altro mese, dicono che sia morta lapidata, dicono
che era colpevole, che  la famiglia ha vendicato, dicono che il 23
aprile è stata rivendicata, che ci sono state altre morti, di uomini.
Non  affrettatevi a cercare altri particolari... vi posso dire ad esempio
che il 21 ottobre del 2006 una giovane donna irachena di 22 anni,
accusata di adulterio, fu condannata a morte  e poi lapidata in
pubblico. Punizioni simmetriche ed esemplari di religioni e tradizioni
integraliste.
La donna e' solo colpevole di essere donna, di amare l'uomo, di
rispettare la legge.
Questa sarà un' ottima notizia per "portare la pace" nei paesi dove
c'è la guerra.
 Dicono che le donne nel mondo della violenza, aspettano, aspettano
ancora il Liberatore.
Chissà quanto avrà avuto chi ha ripreso con il cellulare la colpevole.
Che se li goda i suoi soldi, nei giardini dell'aldilà.

 La notizia è vecchia, lei, la colpevole è morta lo scorso mese. Il 
cranio di Dooa, fracassato dalle pietre  e i corpi di tutte le donne
finite per violenza, sono polvere. Volano  via, come le news, rancide e
disgustose.
Aspettano di ribellarsi loro, le notizie, di sentire che le donne non
aspettano più il Liberatore.

Doriana Goracci

5.5.2007